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Inammissibilità ricorso: quando è generico e infondato

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso di un imputato condannato per resistenza a pubblico ufficiale. I motivi sono stati giudicati generici e manifestamente infondati. La Corte ha inoltre sottolineato come la richiesta di applicazione della non punibilità per particolare tenuità del fatto non possa essere avanzata per la prima volta in sede di legittimità. La decisione conferma l’inammissibilità del ricorso con condanna alle spese e a un’ammenda.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità ricorso: Quando le Censure sono Generiche e Infondate

L’ordinanza n. 13444 del 2024 della Corte di Cassazione offre un importante chiarimento sui requisiti di ammissibilità dei ricorsi in sede di legittimità. Affrontando un caso di resistenza a pubblico ufficiale, la Suprema Corte ribadisce principi fondamentali sulla specificità dei motivi di impugnazione e sui limiti delle questioni sollevabili per la prima volta in Cassazione. L’analisi di questa decisione è cruciale per comprendere le ragioni che portano a una declaratoria di inammissibilità ricorso, con le relative conseguenze per il ricorrente.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un individuo per il reato di resistenza a un pubblico ufficiale, previsto dall’art. 337 del codice penale. La decisione, emessa dalla Corte d’Appello, veniva impugnata dall’imputato, il quale proponeva ricorso per Cassazione. I motivi addotti a sostegno dell’impugnazione miravano a contestare la ricostruzione dei fatti e la valutazione degli elementi costitutivi del reato, sia sotto il profilo materiale che soggettivo.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Di conseguenza, la condanna inflitta dalla Corte d’Appello è divenuta definitiva. La Suprema Corte ha inoltre condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria tipica in caso di inammissibilità dell’impugnazione.

Le Motivazioni della Decisione e l’Inammissibilità del Ricorso

La Corte ha fondato la sua decisione su due pilastri argomentativi principali, entrambi centrali per comprendere il concetto di inammissibilità ricorso.

In primo luogo, i motivi di ricorso sono stati giudicati ‘manifestamente infondati e generici’. La Cassazione ha osservato che la Corte territoriale aveva già fornito una motivazione logica, coerente e puntuale sulla sussistenza del reato contestato. Le censure del ricorrente, invece, non riuscivano a scalfire la solidità di tale impianto motivazionale, limitandosi a riproporre una lettura alternativa dei fatti, non consentita in sede di legittimità. Un ricorso, per essere ammissibile, deve contenere critiche specifiche e pertinenti alla decisione impugnata, evidenziandone vizi di legge o difetti logici manifesti, e non può risolversi in una mera riproposizione delle proprie tesi difensive.

In secondo luogo, è stato affrontato un motivo specifico sollevato per la prima volta in Cassazione: il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.). La Corte ha dichiarato inammissibile anche questa censura, per due ragioni concorrenti. La prima è di natura procedurale: una questione di questo tipo, che implica una valutazione nel merito della gravità del fatto, deve essere sollevata nei gradi di giudizio precedenti (primo grado e appello). Proporla per la prima volta in Cassazione è un’attività processualmente tardiva. La seconda è di natura sostanziale: la Corte ha comunque specificato che, ad ogni modo, non emergevano dagli atti elementi concreti che potessero giustificare la concessione di tale beneficio.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza riafferma con forza il ruolo della Corte di Cassazione come giudice di legittimità e non come un ‘terzo grado’ di giudizio nel merito. Le conclusioni pratiche sono chiare: per evitare una declaratoria di inammissibilità ricorso, è indispensabile che l’atto di impugnazione sia redatto con la massima precisione e specificità. Le critiche alla sentenza devono essere puntuali, giuridicamente fondate e non limitarsi a una generica contestazione. Inoltre, tutte le questioni, specialmente quelle che richiedono una valutazione dei fatti, devono essere tempestivamente sollevate nei gradi di merito, poiché la sede di legittimità ha preclusioni rigorose riguardo a nuove eccezioni.

Per quale motivo un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Sulla base della decisione, un ricorso può essere dichiarato inammissibile quando i motivi addotti sono manifestamente infondati e generici, ovvero non contestano in modo specifico e pertinente le argomentazioni giuridiche della sentenza impugnata.

È possibile chiedere l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto per la prima volta in Cassazione?
No, l’ordinanza chiarisce che tale censura è inammissibile se proposta per la prima volta in sede di legittimità, poiché doveva essere sollevata nei precedenti gradi di giudizio di merito.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente in caso di inammissibilità del ricorso?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma pecuniaria in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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