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Inammissibilità ricorso per prescrizione infondata

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. Il ricorrente sosteneva l’avvenuta prescrizione del reato, ma la Corte ha ritenuto tale motivo manifestamente infondato. Attraverso un chiaro calcolo basato sulla data del commesso reato (gennaio 2015) e sulla normativa vigente, è stato stabilito che il termine massimo di prescrizione scadrà solo a luglio 2027. Di conseguenza, il ricorso è stato respinto con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Quando l’Eccezione di Prescrizione è Manifestamente Infondata

L’istituto della prescrizione è un pilastro del diritto penale, ma la sua invocazione deve basarsi su presupposti corretti e calcoli precisi. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come un’errata interpretazione dei termini possa condurre a una declaratoria di inammissibilità del ricorso, con conseguenze negative per il proponente. Analizziamo questa ordinanza per comprendere le ragioni della decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte avverso una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria. L’imputato, tramite il suo difensore, basava la sua impugnazione su un unico motivo: l’avvenuta estinzione del reato per prescrizione. Sostanzialmente, si affermava che il tempo massimo previsto dalla legge per perseguire il delitto contestato fosse ormai decorso.

## L’Analisi della Corte e l’Inammissibilità del Ricorso

La Corte di Cassazione ha esaminato il motivo del ricorso e lo ha liquidato come “manifestamente infondato”. Il ragionamento dei giudici è stato lineare e si è basato su un semplice calcolo matematico fondato sulla normativa vigente, in particolare sugli articoli 157 e 161 del codice penale, che disciplinano i termini di prescrizione e le loro interruzioni.

La Corte ha evidenziato che:
1. Il reato era stato commesso in data 13 gennaio 2015.
2. Il termine massimo di prescrizione applicabile al caso specifico, tenendo conto di tutte le possibili sospensioni e interruzioni, ammontava a dodici anni e sei mesi.

Sulla base di questi due elementi, la data di estinzione del reato è stata fissata al 13 luglio 2027. Poiché l’udienza in Cassazione si è tenuta nel maggio 2025, è risultato evidente che il termine di prescrizione non era ancora maturato.

Le Motivazioni della Decisione

La decisione di dichiarare l’inammissibilità del ricorso piuttosto che rigettarlo nel merito si fonda su un principio fondamentale della procedura penale. Quando un motivo di ricorso è palesemente privo di fondamento, al punto da risultare quasi pretestuoso, non merita un esame approfondito. L’evidente errore nel calcolo della prescrizione ha reso l’impugnazione priva di qualsiasi possibilità di accoglimento.

La Suprema Corte, con questa pronuncia, ribadisce il suo ruolo di garante della corretta applicazione della legge, agendo anche come filtro per evitare che il sistema giudiziario venga appesantito da ricorsi palesemente infondati. La condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende non è solo una conseguenza procedurale, ma anche un monito: l’accesso alla giustizia di ultima istanza deve essere esercitato con serietà e sulla base di argomentazioni giuridiche solide.

Conclusioni

Questa ordinanza sottolinea l’importanza cruciale di una corretta e rigorosa analisi giuridica prima di intraprendere un’azione legale, specialmente in sede di legittimità. Un errore di calcolo o una valutazione superficiale dei presupposti normativi, come nel caso della prescrizione, non solo vanifica l’esito del ricorso ma comporta anche un aggravio di costi per l’assistito. Per gli avvocati, ciò significa dover verificare con la massima diligenza ogni aspetto tecnico-giuridico; per i cittadini, rappresenta la conferma che le vie della giustizia richiedono preparazione e fondatezza, non tentativi basati su speranze infondate.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo su cui si basava, ovvero l’estinzione del reato per prescrizione, è stato ritenuto manifestamente infondato. Un semplice calcolo ha dimostrato che il termine di prescrizione non era ancora scaduto.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La parte che presenta un ricorso dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, in questo caso fissata in tremila euro, da versare alla Cassa delle ammende.

Come è stato calcolato il termine di prescrizione in questo caso?
La Corte ha sommato il termine massimo di prescrizione previsto per il reato contestato (dodici anni e sei mesi) alla data in cui il delitto è stato commesso (13 gennaio 2015), stabilendo che la prescrizione si compirà solo il 13 luglio 2027.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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