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Inammissibilità ricorso per oltraggio: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso di un’imputata condannata per oltraggio a più pubblici ufficiali. I motivi, incentrati su presunta irregolarità della costituzione di parte civile, sulla responsabilità e sulla pena, sono stati ritenuti manifestamente infondati o generici, in quanto miravano a una rivalutazione dei fatti non consentita in sede di legittimità.

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Pubblicato il 20 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: Oltraggio a Pubblico Ufficiale e i Limiti del Giudizio di Cassazione

L’ordinanza della Corte di Cassazione, Sezione Penale, fornisce un chiaro esempio dei rigorosi limiti entro cui deve muoversi un ricorso per essere esaminato nel merito. Il caso in esame riguarda una condanna per oltraggio a pubblico ufficiale e la successiva dichiarazione di inammissibilità del ricorso presentato dall’imputata. Questa pronuncia ribadisce principi fondamentali della procedura penale, in particolare riguardo ai motivi che possono essere validamente portati all’attenzione della Suprema Corte.

La Vicenda Processuale: Condanna per Oltraggio

Una cittadina veniva condannata dalla Corte d’Appello per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, previsto dall’art. 341-bis del codice penale. La condanna scaturiva da espressioni offensive rivolte a più pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni. Avverso tale sentenza, la difesa proponeva ricorso per Cassazione, articolando diversi motivi di doglianza.

I Punti Contestati nel Ricorso

Il ricorso si fondava su quattro argomentazioni principali, volte a smontare l’impianto accusatorio e la decisione dei giudici di merito:

1. Inammissibilità della costituzione di parte civile: La difesa sosteneva che la richiesta di risarcimento danni avanzata dalla parte lesa nel processo non fosse valida.
2. Responsabilità penale: Si contestava la ricostruzione dei fatti e la valutazione delle prove che avevano portato all’affermazione di colpevolezza.
3. Aumento della pena per continuazione: Si riteneva ingiustificato l’aumento di pena applicato per il fatto che le offese erano state rivolte a più persone.
4. Mancata concessione delle attenuanti generiche: Si lamentava l’eccessività della sanzione e il mancato riconoscimento di circostanze che avrebbero potuto mitigarla.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Inammissibile

La Corte di Cassazione ha esaminato ciascun motivo, ritenendoli tutti infondati o non consentiti, e ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso nel suo complesso. La decisione si basa su consolidati principi giuridici.

Sulla Costituzione di Parte Civile

I giudici hanno chiarito che l’ordinanza con cui il giudice di primo grado ammette la costituzione di parte civile è un provvedimento che, per essere contestato, deve essere specificamente impugnato insieme alla sentenza. Nel caso di specie, la difesa non lo aveva fatto, rendendo la doglianza tardiva e quindi inammissibile in Cassazione.

Sulla Responsabilità Penale e l’Inammissibilità del Ricorso

Per quanto riguarda i motivi relativi alla responsabilità, la Corte ha ribadito un caposaldo del suo ruolo: non è un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare i fatti. Il ricorso presentava delle “mere doglianze in punto di fatto”, chiedendo alla Corte una nuova e diversa interpretazione della vicenda. Questo esula dai compiti della Cassazione, che può intervenire solo se la motivazione della sentenza impugnata è palesemente illogica, cosa che in questo caso non è stata riscontrata.

Sulla Pena: la Genericità del Motivo

Anche le lamentele sulla mancata concessione delle attenuanti generiche e sull’aumento per la continuazione sono state respinte. La Corte ha ritenuto “manifestamente infondato” il motivo sull’aumento di pena, poiché è corretto applicarlo quando le offese sono rivolte a più pubblici ufficiali. La critica sulle attenuanti, invece, è stata giudicata “priva di specificità”, poiché il ricorso non si confrontava adeguatamente con le ragioni precise che i giudici di merito avevano esposto per negarle.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza è un monito fondamentale per chi intende adire la Corte di Cassazione. Evidenzia che un ricorso, per avere successo, non può limitarsi a riproporre una diversa lettura dei fatti, ma deve individuare specifici errori di diritto o vizi logici macroscopici nella sentenza impugnata. L’inammissibilità del ricorso non è solo una questione formale, ma la conseguenza di un’impostazione difensiva che non rispetta i confini del giudizio di legittimità. La decisione condanna la ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, a dimostrazione delle conseguenze concrete di un’impugnazione infondata.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando i motivi proposti sono manifestamente infondati, non consentiti dalla legge (ad esempio perché chiedono una nuova valutazione dei fatti), o sono privi di specificità, cioè non si confrontano criticamente con le ragioni esposte nella sentenza impugnata.

Come si deve contestare un’ordinanza che ammette la costituzione di parte civile?
Secondo la Corte, l’ordinanza che ammette la costituzione di parte civile non può essere contestata per la prima volta in Cassazione. Deve essere specificamente impugnata insieme alla sentenza di merito, altrimenti la questione non può più essere sollevata.

Perché la Corte di Cassazione non può riesaminare i fatti di un processo?
La Corte di Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Il suo compito non è stabilire come sono andati i fatti, ma verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente le norme di legge e che la loro motivazione non sia palesemente illogica o contraddittoria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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