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Inammissibilità ricorso per oltraggio a pubblico

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità del ricorso presentato contro una sentenza di condanna per oltraggio a pubblico ufficiale. I motivi dell’impugnazione sono stati giudicati manifestamente infondati, in quanto la Corte territoriale aveva già motivato in modo logico e coerente su tutti i punti contestati, inclusa la responsabilità penale e il mancato riconoscimento delle attenuanti. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 4 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità ricorso: Quando le censure sono manifestamente infondate

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha riaffermato un principio fondamentale del processo penale: l’inammissibilità ricorso quando i motivi addotti sono palesemente privi di fondamento. Questa decisione, emessa in un caso di oltraggio a pubblico ufficiale, sottolinea come il ricorso in Cassazione non possa trasformarsi in un terzo grado di giudizio sul merito, ma debba limitarsi a un controllo di legittimità sulla corretta applicazione della legge.

Il Contesto del Caso Giudiziario

La vicenda trae origine da un ricorso presentato da un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello che lo aveva condannato per il reato di cui all’art. 341-bis del codice penale, ovvero oltraggio a un pubblico ufficiale. Il ricorrente, attraverso il suo difensore, aveva sollevato diverse censure, tra cui una questione di legittimità costituzionale della norma, contestazioni sulla sua responsabilità penale, sulla sussistenza dell’elemento costitutivo della presenza di “più persone” e sul mancato riconoscimento delle attenuanti generiche e della sospensione condizionale della pena.

La Valutazione della Corte di Cassazione e l’Inammissibilità del Ricorso

Gli Ermellini hanno esaminato i motivi del ricorso, ritenendoli nel loro complesso inammissibili. La Corte ha osservato che la sentenza impugnata aveva già fornito una motivazione completa, logica e coerente su ogni punto sollevato dalla difesa. Di fatto, il ricorso si limitava a riproporre le medesime argomentazioni già vagliate e respinte, senza evidenziare vizi di legittimità reali.

La Logicità della Motivazione della Corte Territoriale

La Corte Suprema ha evidenziato come il giudice d’appello avesse adeguatamente argomentato in ordine a:

* La manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale.
* La sussistenza piena della responsabilità penale dell’imputato.
* La presenza dell’elemento costitutivo delle “più persone” e l’effettiva pronuncia delle frasi oltraggiose.
* Le ragioni per il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche e del beneficio della sospensione condizionale della pena.

Poiché la motivazione della corte di merito era esente da vizi logici o giuridici, le censure del ricorrente sono state qualificate come “manifestamente infondate”.

Le Conseguenze dell’Inammissibilità

La dichiarazione di inammissibilità ha comportato non solo la conferma definitiva della sentenza di condanna, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali. Inoltre, in linea con la prassi consolidata per i ricorsi temerari, l’imputato è stato condannato al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni

Il nucleo della decisione della Suprema Corte risiede nella distinzione tra il giudizio di merito e quello di legittimità. La Corte di Cassazione non riesamina i fatti, ma verifica che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge e abbiano motivato le loro decisioni in modo logico e non contraddittorio. Nel caso di specie, la Corte territoriale aveva assolto a questo compito, fornendo una giustificazione puntuale per ogni aspetto della condanna. Il ricorso, non riuscendo a scalfire la coerenza di tale impianto argomentativo, si è rivelato un tentativo infruttuoso di ottenere una nuova valutazione dei fatti, estranea alle funzioni della Cassazione. Per questo motivo, è stato dichiarato inammissibile.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce che per accedere al giudizio di legittimità è necessario prospettare vizi specifici e concreti della sentenza impugnata, come errori nell’interpretazione della legge o palesi illogicità nella motivazione. La mera riproposizione di argomentazioni già respinte, senza indicare dove e perché il giudice di merito avrebbe errato nell’applicare il diritto, conduce inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità, con le conseguenti sanzioni processuali ed economiche a carico del ricorrente.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati sono stati ritenuti “manifestamente infondati”, ovvero critiche palesemente prive di qualsiasi fondamento giuridico, dato che la sentenza impugnata aveva già risposto in modo logico e coerente a tutte le censure.

Quali argomenti del ricorrente sono stati respinti?
Sono stati respinti tutti gli argomenti, inclusi la questione di legittimità costituzionale, le contestazioni sulla responsabilità penale, sulla sussistenza dell’elemento delle “più persone”, e le doglianze sul mancato riconoscimento delle attenuanti generiche e della sospensione condizionale della pena.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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