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Inammissibilità ricorso per cassazione: specificità

Un’ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i criteri di inammissibilità del ricorso per cassazione, in particolare quando i motivi sono generici e ripetitivi. Nel caso analizzato, un ricorso contro una condanna per truffa e il diniego della sospensione condizionale della pena è stato dichiarato inammissibile proprio per la mancanza di una critica specifica e argomentata alla sentenza d’appello, evidenziando l’importanza della specificità dei motivi, soprattutto in presenza di una “doppia conforme”.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso per Cassazione: Perché la Specificità è Cruciale

L’inammissibilità del ricorso per cassazione rappresenta uno degli ostacoli più comuni nel percorso giudiziario. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce con forza un principio fondamentale: i motivi di ricorso devono essere specifici, critici e non una mera riproposizione di argomenti già vagliati. Analizziamo questa decisione per comprendere quali errori evitare per non vedere il proprio ricorso respinto prima ancora di essere discusso nel merito.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso di un imputato, condannato nei primi due gradi di giudizio per il reato di truffa ai sensi dell’art. 640 del codice penale. L’imputato decideva di presentare ricorso per cassazione, affidandolo a due principali motivi: in primo luogo, contestava la sussistenza stessa degli elementi costitutivi del reato; in secondo luogo, si doleva della mancata concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso interamente inammissibile. La decisione si fonda su una valutazione rigorosa dei requisiti formali e sostanziali previsti dall’art. 581 del codice di procedura penale, evidenziando come entrambi i motivi presentati dal ricorrente fossero carenti sotto il profilo della specificità.

Le Motivazioni: Analisi dei Principi Applicati

La Corte ha articolato le sue motivazioni distinguendo i due motivi di ricorso, ma riconducendoli a un vizio comune: l’assenza di una critica mirata e argomentata contro la sentenza impugnata.

La Mancanza di Specificità del Primo Motivo

Il primo motivo, relativo alla configurabilità del reato di truffa, è stato giudicato inammissibile perché non si confrontava realmente con le argomentazioni della Corte d’Appello. I giudici di legittimità hanno sottolineato che la specificità di un motivo non è solo “intrinseca” (ovvero, non deve essere generico), ma anche “estrinseca”. Ciò significa che deve esistere una correlazione diretta tra la complessità delle motivazioni della sentenza impugnata e le ragioni dell’impugnazione. Nel caso di specie, il ricorrente si era limitato a riproporre le stesse doglianze già presentate e respinte in appello, senza assolvere alla funzione tipica del ricorso: una critica argomentata avverso la decisione di secondo grado. Questo comportamento rende il motivo apparente e, di conseguenza, inammissibile.

L’Inammissibilità del Ricorso per Cassazione sul Diniego della Sospensione Condizionale

Anche il secondo motivo è stato dichiarato inammissibile per ragioni analoghe, ma con un’ulteriore precisazione legata al concetto di “doppia conforme”. Quando i giudici di primo e secondo grado giungono alla stessa conclusione, il ricorso per cassazione deve essere ancora più specifico, poiché deve superare la solidità di due decisioni concordanti.

Inoltre, la Corte ha ribadito che la concessione della sospensione condizionale della pena è un esercizio di discrezionalità del giudice di merito. Tale decisione si basa su un giudizio prognostico negativo circa la futura astensione del reo dal commettere altri reati. Questo giudizio non può essere oggetto di ricorso per cassazione, a meno che la decisione non sia palesemente illogica o arbitraria. Il giudice di merito non è obbligato a esaminare tutti gli elementi dell’art. 133 c.p., ma può indicare solo quelli ritenuti prevalenti per negare il beneficio.

Le Conclusioni

Questa ordinanza offre una lezione fondamentale per la redazione dei ricorsi per cassazione. Non è sufficiente essere in disaccordo con una sentenza; è necessario costruire un’impugnazione che smonti punto per punto, con argomenti giuridici pertinenti e specifici, il ragionamento del giudice precedente. Riproporre vecchie tesi senza un confronto critico con la decisione impugnata porta inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Quando un ricorso per cassazione viene considerato privo di specificità?
Un ricorso è privo di specificità quando i motivi sono generici, indeterminati o si limitano a ripetere argomentazioni già respinte nei gradi precedenti, senza formulare una critica puntuale e ragionata contro la decisione che si intende impugnare.

È possibile contestare in Cassazione il diniego della sospensione condizionale della pena?
Generalmente no. La concessione di tale beneficio è una valutazione discrezionale del giudice di merito basata su una prognosi futura. Può essere impugnata solo se la motivazione del diniego è manifestamente illogica o arbitraria, ma non per riesaminare nel merito la valutazione del giudice.

Cosa significa “doppia conforme” e quali conseguenze ha sul ricorso?
“Doppia conforme” indica che sia il tribunale di primo grado sia la Corte d’Appello hanno raggiunto la stessa conclusione condannando l’imputato. In questa situazione, il ricorso per cassazione deve essere supportato da motivi ancora più specifici e stringenti, poiché devono confrontarsi con le ragioni concordanti di due diverse sentenze.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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