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Inammissibilità ricorso per cassazione: la decisione

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso avverso una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sul fatto che il ricorso era meramente riproduttivo di argomenti già esaminati e respinti nel precedente grado di giudizio, senza sollevare nuove e specifiche questioni di legittimità. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, confermando un principio fondamentale sull’inammissibilità ricorso per cassazione.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso per Cassazione: Quando l’Appello è Solo una Copia

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito un principio cruciale in materia processuale: l’inammissibilità del ricorso per cassazione quando questo si limita a riproporre le stesse argomentazioni già respinte dal giudice di merito. Questa decisione sottolinea l’importanza di formulare motivi di impugnazione specifici e critici verso la sentenza contestata, anziché presentare un appello meramente ‘fotocopia’.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da un ricorso presentato da un imputato avverso la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello per il delitto previsto dall’art. 377 del codice penale. L’imputato ha deciso di portare la questione davanti alla Suprema Corte, sperando in una riforma della decisione a lui sfavorevole. Tuttavia, l’esito del giudizio di legittimità è stato netto e ha chiuso definitivamente la vicenda processuale.

L’Analisi della Corte sull’Inammissibilità del Ricorso per Cassazione

La Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. La ragione fondamentale di questa decisione risiede nella natura stessa dei motivi presentati. I giudici hanno constatato che l’atto di impugnazione non faceva altro che riprodurre pedissequamente i profili di censura già ampiamente valutati e motivatamente disattesi dalla Corte d’Appello.

La Suprema Corte ha evidenziato come il giudice di merito avesse già fornito una giustificazione congrua e priva di vizi logici riguardo all’identificazione dell’imputato e alla sua colpevolezza. Il ricorso, invece di contestare specifici errori di diritto o palesi illogicità nella motivazione della sentenza impugnata, si limitava a riproporre la stessa linea difensiva, chiedendo di fatto alla Cassazione una nuova valutazione dei fatti, compito che non le spetta.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione alla base della declaratoria di inammissibilità è chiara: il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio nel quale si possono riesaminare i fatti. Il suo scopo è garantire l’uniforme interpretazione della legge e il rispetto delle norme processuali. Un ricorso che non individua vizi di legittimità specifici (come l’errata applicazione di una norma o una motivazione manifestamente illogica o contraddittoria) ma si limita a lamentare un presunto errore di valutazione del giudice di merito è destinato a fallire. La Corte ha quindi agito in conformità con il suo ruolo, rifiutando di trasformarsi in un giudice di merito e sanzionando l’abuso dello strumento processuale. La condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma alla Cassa delle ammende rappresenta la conseguenza diretta di un ricorso presentato senza i requisiti di legge.

Le Conclusioni

Questa ordinanza serve da monito: per affrontare con successo un giudizio in Cassazione, è indispensabile formulare censure specifiche, pertinenti e critiche nei confronti della decisione impugnata. Non basta essere in disaccordo con la sentenza di appello; è necessario dimostrare, con argomenti giuridici puntuali, dove e perché il giudice di merito ha sbagliato nell’applicare la legge o nel motivare la sua decisione. Diversamente, il rischio concreto è quello di vedersi dichiarare l’inammissibilità del ricorso per cassazione, con l’ulteriore aggravio delle spese e di una sanzione pecuniaria.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se è meramente riproduttivo di censure già adeguatamente esaminate e respinte dal giudice di merito, senza presentare critiche specifiche a vizi di legittimità della sentenza impugnata.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘meramente riproduttivo’?
Significa che il motivo si limita a ripetere le stesse argomentazioni e difese già presentate e valutate nei precedenti gradi di giudizio, senza confrontarsi criticamente con la motivazione della sentenza che si intende impugnare.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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