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Inammissibilità ricorso per cassazione: il caso

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un avvocato condannato per truffa in concorso. La difesa sosteneva la tardività della querela, ma la Corte ha stabilito che il termine decorre dalla piena conoscenza del reato, che in questo caso si è protratto nel tempo. L’inammissibilità del ricorso per cassazione è stata motivata dalla genericità e dalla natura reiterativa dei motivi, che non si confrontavano criticamente con le argomentazioni della sentenza d’appello.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso per Cassazione: un’analisi della Sentenza n. 10938/2024

La Corte di Cassazione, con la sentenza in esame, offre importanti chiarimenti sui requisiti di ammissibilità del ricorso, in particolare quando si contesta la tempistica della querela in un reato continuato come la truffa. Questo caso evidenzia come la genericità e la ripetitività dei motivi portino inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità del ricorso per cassazione, confermando le decisioni dei giudici di merito.

I Fatti del Caso: una Truffa Aggravata in Concorso

Un avvocato veniva condannato in primo grado e in appello per il reato di truffa aggravata, commesso in concorso con un’altra persona. Secondo l’accusa, i due avevano ingannato la vittima, un tassista, inducendola a versare loro ingenti somme di denaro. Gli artifici e raggiri si basavano sulla falsa promessa di una cospicua eredità che la concorrente dell’avvocato avrebbe presto ricevuto, prospettiva che convinceva la vittima a effettuare plurimi versamenti di denaro nell’arco di diversi mesi.

Il professionista, condannato alla reclusione, al pagamento di una multa e al risarcimento dei danni in favore della parte civile, decideva di presentare ricorso per cassazione, affidandosi a tre distinti motivi.

Il Ricorso e le Doglianze del Ricorrente

La difesa dell’imputato ha articolato il proprio ricorso attorno a tre punti principali:

1. Tardività della querela: Si sosteneva che la querela, presentata il 1° settembre 2012, fosse tardiva rispetto all’unico episodio che, a dire della difesa, vedeva coinvolto direttamente l’avvocato, ovvero la ricezione di una somma di 3.500 euro il 28 aprile 2012. Secondo questa tesi, il termine di tre mesi per querelare era ormai scaduto.
2. Inattendibilità della parte civile: Il ricorrente lamentava una manifesta illogicità nella motivazione della Corte d’Appello riguardo alla credibilità della vittima, evidenziando presunte incongruenze nelle sue dichiarazioni.
3. Sospensione dell’esecuzione civile: Veniva richiesta la sospensione dell’esecuzione della condanna al risarcimento dei danni, a causa di una procedura di esecuzione immobiliare in corso sull’ufficio del professionista.

Le Motivazioni della Suprema Corte sull’Inammissibilità del Ricorso per Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, dichiarandolo inammissibile per manifesta infondatezza e genericità dei motivi. Vediamo nel dettaglio le argomentazioni della Corte.

La Questione della Tardività della Querela

La Corte ha smontato la tesi difensiva sulla tardività della querela. I giudici hanno ribadito un principio consolidato: il termine per presentare la querela decorre dal momento in cui la persona offesa ha una conoscenza certa e completa del fatto-reato in tutte le sue dimensioni. Nel caso di specie, la truffa non si era esaurita con un singolo episodio, ma era proseguita con versamenti di denaro fino all’agosto 2012. La vittima, quindi, ha preso piena coscienza del raggiro solo in quel periodo, rendendo la querela del 1° settembre 2012 perfettamente tempestiva.

Inoltre, la Corte ha sottolineato che l’imputato era stato condannato per concorso in tutte le condotte truffaldine, non solo per il singolo episodio del 28 aprile. Il tentativo del ricorrente di scindere la propria posizione da quella della coimputata è stato ritenuto fallace, poiché la sua responsabilità in concorso per l’intero reato era coperta dal giudicato, non essendo stata specificamente contestata nei precedenti gradi di giudizio.

La Valutazione sull’Attendibilità della Parte Civile

Anche il secondo motivo è stato giudicato inammissibile. La Corte ha osservato che le argomentazioni del ricorrente erano una mera riproposizione delle censure già sollevate in appello, senza un confronto critico e puntuale con le motivazioni della sentenza impugnata. La giurisprudenza di legittimità è costante nell’affermare che un ricorso per cassazione non può limitarsi a ripetere le stesse doglianze, ma deve specificamente individuare i vizi logici o giuridici della decisione di secondo grado.

La valutazione della credibilità di un testimone è una prerogativa del giudice di merito. La Cassazione può intervenire solo se la motivazione è manifestamente illogica o contraddittoria, cosa che nel caso di specie non è stata ravvisata. La Corte d’Appello aveva infatti fornito una descrizione dettagliata e coerente delle dichiarazioni della persona offesa, ritenendole credibili e logiche.

Le Conclusioni: Condanna Confermata e Principio di Diritto Rafforzato

Alla luce dell’ inammissibilità del ricorso per cassazione per i motivi principali, anche la richiesta di sospensione dell’esecuzione civile è stata assorbita e rigettata. La Suprema Corte ha quindi condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende, oltre alla rifusione delle spese legali sostenute dalla parte civile.

Questa sentenza ribadisce l’importanza della specificità dei motivi di ricorso in Cassazione. Non è sufficiente riproporre le medesime argomentazioni dei gradi precedenti; è necessario un confronto analitico con la sentenza impugnata, dimostrandone le specifiche fallacie logiche o giuridiche. In caso contrario, il ricorso è destinato a essere dichiarato inammissibile, con conseguente definitività della condanna.

Da quando decorre il termine per presentare una querela per truffa?
Il termine di tre mesi per presentare la querela decorre non dal singolo atto, ma dal momento in cui la vittima acquisisce una conoscenza certa e completa del fatto-reato, comprese le sue dimensioni oggettive e soggettive. In caso di truffa continuata, il termine inizia a decorrere dalla consumazione dell’ultimo atto.

Può la Corte di Cassazione riesaminare la credibilità di un testimone?
No, la valutazione dell’attendibilità di un testimone è una questione di merito riservata ai giudici di primo e secondo grado. La Corte di Cassazione può sindacare tale valutazione solo se la motivazione della sentenza impugnata risulta manifestamente illogica, contraddittoria o carente, ma non può sostituire la propria valutazione a quella dei giudici di merito.

Cosa rende un ricorso per cassazione inammissibile?
Un ricorso è inammissibile quando è proposto per motivi non consentiti dalla legge o quando è manifestamente infondato. Tra le cause di inammissibilità rientra la mancanza di specificità dei motivi, ovvero quando il ricorso si limita a riproporre le stesse argomentazioni già respinte in appello, senza confrontarsi criticamente e puntualmente con le ragioni della decisione impugnata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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