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Inammissibilità ricorso: no alla rivalutazione fatti

Un agricoltore, condannato per l’uso di sostanze vietate in agricoltura, ha presentato ricorso in Cassazione. La Corte ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso, ribadendo che il suo ruolo non è quello di riesaminare i fatti o le prove, ma solo di valutare la corretta applicazione della legge. La richiesta di non punibilità per particolare tenuità del fatto è stata respinta a causa del potenziale pericolo per la salute pubblica, confermando la gravità del reato contestato.

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Pubblicato il 7 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: Quando la Cassazione non può riesaminare i fatti

La Corte di Cassazione, con la sentenza in esame, ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: il giudizio di legittimità non è una terza istanza di merito. Questo caso, che riguarda una condanna per reati alimentari, offre lo spunto per chiarire i confini del ricorso in Cassazione e le ragioni che portano a una dichiarazione di inammissibilità ricorso. Analizziamo insieme la vicenda e le importanti precisazioni fornite dai giudici supremi.

I Fatti: La condanna per l’uso di sostanze vietate in agricoltura

Un agricoltore veniva condannato dal Tribunale per aver violato la normativa sulla sicurezza alimentare (L. 283/1962). Nello specifico, gli veniva contestato l’impiego di una sostanza chimica, il Buprofezin, vietata per le coltivazioni da frutto, sui propri prodotti. La condanna consisteva in una pena pecuniaria di 2.000 euro di ammenda, con il beneficio della sospensione condizionale.

L’Appello e la Trasmissione alla Corte di Cassazione

Contro la sentenza di primo grado, la difesa proponeva appello, lamentando un’errata valutazione delle prove e chiedendo l’assoluzione. Tuttavia, la Corte d’Appello rilevava un vizio procedurale: poiché la condanna era limitata alla sola pena dell’ammenda, la sentenza non era appellabile, ma unicamente ricorribile per Cassazione, come previsto dall’art. 593, comma 3, c.p.p. Di conseguenza, gli atti venivano trasmessi alla Suprema Corte per la qualificazione dell’impugnazione come ricorso.

L’Inammissibilità Ricorso secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato. Le motivazioni di questa decisione sono cruciali per comprendere i limiti del giudizio di legittimità.

Il Divieto di Rivalutazione del Merito

Il ricorrente, nei suoi motivi, chiedeva sostanzialmente alla Corte di riesaminare le prove, in particolare le dichiarazioni di un testimone, per giungere a una diversa ricostruzione dei fatti. La Cassazione ha sottolineato che tale richiesta è inammissibile. Il ricorso per Cassazione è consentito solo per vizi di legge (error in iudicando) o vizi processuali che comportino nullità o inutilizzabilità (error in procedendo), non per contestare l’apprezzamento delle prove fatto dal giudice di merito. L’atto presentato era, nella sostanza e nella forma, un appello mascherato da ricorso, volto a ottenere una nuova valutazione dei fatti, attività preclusa in sede di legittimità.

La Motivazione sull’Esclusione della Particolare Tenuità del Fatto

Un altro motivo di ricorso riguardava la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.). Anche su questo punto, la Corte ha ritenuto il motivo infondato. La sentenza impugnata aveva adeguatamente motivato l’esclusione di tale beneficio, evidenziando la gravità oggettiva del reato. L’immissione in commercio di prodotti alimentari trattati con sostanze pericolose per la salute umana costituisce un pregiudizio significativo al bene giuridico tutelato, tale da escludere la particolare tenuità della condotta.

le motivazioni

La decisione della Corte si fonda su principi consolidati. In primo luogo, viene ribadita la netta distinzione tra il giudizio di merito (primo grado e appello), dove si accertano i fatti, e il giudizio di legittimità (Cassazione), che ha il compito di assicurare la corretta osservanza e l’uniforme interpretazione della legge. I motivi di ricorso che si limitano a criticare la valutazione delle prove testimoniali o a proporre una lettura alternativa delle risultanze processuali, senza individuare un vizio logico manifesto o una violazione di legge, sconfinano in un’analisi di merito non consentita. Questo porta inevitabilmente a una dichiarazione di inammissibilità ricorso.

In secondo luogo, la Corte chiarisce che la valutazione sulla particolare tenuità del fatto non può prescindere dalla gravità oggettiva del reato e dal pericolo creato. Nel caso di reati alimentari, il rischio per la salute pubblica è un elemento centrale che, se adeguatamente considerato dal giudice di merito, giustifica pienamente il diniego della causa di non punibilità, rendendo la decisione incensurabile in sede di legittimità.

le conclusioni

Questa sentenza offre due importanti lezioni pratiche. Per gli avvocati, sottolinea la necessità di redigere i ricorsi per Cassazione nel rigoroso rispetto dei limiti imposti dall’art. 606 c.p.p., evitando di trasformarli in un tentativo di ottenere un terzo grado di giudizio sul fatto. Per i cittadini, chiarisce che la lotta contro le frodi alimentari è considerata di primaria importanza dall’ordinamento, e condotte che mettono a rischio la salute dei consumatori difficilmente potranno beneficiare di istituti premiali come la particolare tenuità del fatto.

Perché un atto di appello è stato esaminato dalla Corte di Cassazione?
Perché la legge (art. 593, co. 3, c.p.p.) stabilisce che le sentenze che applicano la sola pena dell’ammenda non sono appellabili. L’impugnazione è ammessa solo tramite ricorso per Cassazione. Pertanto, l’appello è stato correttamente qualificato come ricorso e trasmesso alla Corte competente.

Posso chiedere alla Corte di Cassazione di riesaminare le dichiarazioni di un testimone?
No. La Corte di Cassazione non può riesaminare le prove o rivalutare i fatti del processo. Il suo compito è verificare che la legge sia stata applicata correttamente e che la motivazione della sentenza non sia palesemente illogica. Chiedere una diversa valutazione delle prove è un’attività di merito, non consentita in sede di legittimità.

Perché non è stata concessa la non punibilità per particolare tenuità del fatto in un caso di reato alimentare?
Perché, secondo la Corte, la produzione e immissione in commercio di prodotti alimentari pericolosi per la salute umana costituisce un reato con un indice di gravità oggettiva elevato. Il pregiudizio al bene giuridico tutelato (la salute pubblica) è stato considerato tale da escludere che il fatto potesse essere qualificato come di ‘particolare tenuità’.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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