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Inammissibilità ricorso: motivi generici e tardivi

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello emessa in sede di rinvio. La Corte ha stabilito che le eccezioni procedurali su vizi di notifica, qualificabili come nullità a regime intermedio, devono essere sollevate tempestivamente. Inoltre, ha ritenuto i motivi relativi all’illegalità della pena e alla prescrizione del reato come generici e aspecifici, poiché non tenevano conto dell’ambito limitato del giudizio di rinvio, circoscritto al solo trattamento sanzionatorio. La decisione sottolinea l’importanza di formulare ricorsi specifici e di eccepire tempestivamente i vizi procedurali.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: Quando i Motivi sono Generici e le Eccezioni Tardive

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 7150 del 2024, offre importanti chiarimenti sui requisiti di ammissibilità dei ricorsi e sulla gestione dei vizi procedurali. La decisione evidenzia come la genericità dei motivi e la tardività delle eccezioni possano portare a una declaratoria di inammissibilità del ricorso, precludendo l’esame nel merito delle questioni sollevate. Questo caso specifico, originato da un giudizio di rinvio, ribadisce principi fondamentali della procedura penale.

I Fatti Processuali: Un Percorso Complesso

Il caso in esame ha un iter processuale articolato. A seguito di una condanna in primo grado, la vicenda era giunta una prima volta in Cassazione, la quale aveva annullato la sentenza d’appello limitatamente al trattamento sanzionatorio, rinviando gli atti alla Corte d’Appello di Napoli per una nuova valutazione su quel punto specifico.

La Corte d’Appello, in sede di rinvio, rideterminava la pena. Contro questa nuova decisione, la difesa dell’imputato proponeva un ulteriore ricorso per cassazione, basato su tre distinti motivi.

I Motivi del Ricorso: Le Doglianze della Difesa

La difesa lamentava principalmente tre violazioni:
1. Vizi procedurali: Si contestava la tardiva notifica della data di udienza, che avrebbe impedito alla difesa di richiedere la trattazione orale e di replicare alle conclusioni del Procuratore Generale.
2. Illegalità della pena: Si sosteneva che una parte della pena inflitta fosse illegale e che la Corte d’Appello non avesse motivato a sufficienza la sua determinazione.
3. Prescrizione del reato: Secondo la difesa, il termine di prescrizione sarebbe maturato prima della celebrazione dell’udienza d’appello.

Inammissibilità Ricorso: Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha respinto tutte le argomentazioni difensive, dichiarando l’inammissibilità del ricorso. Vediamo nel dettaglio le ragioni alla base di questa decisione.

L’Eccezione Procedurale: La Tempestività è Cruciale

Sul primo punto, la Corte ha chiarito che il vizio lamentato (la tardiva notifica) configura una “nullità a regime intermedio”. Questo tipo di nullità, a differenza di quelle assolute, deve essere eccepita dalla parte interessata entro termini precisi. Nel caso di specie, la difesa non aveva sollevato la questione dinanzi alla Corte d’Appello, lasciando così sanare il vizio. La mancata tempestiva eccezione ha reso la doglianza inammissibile in sede di legittimità.

La Genericità dei Motivi e i Limiti del Giudizio di Rinvio

Per quanto riguarda gli altri due motivi (illegalità della pena e prescrizione), la Cassazione li ha giudicati aspecifici e generici. Il ricorrente, infatti, non aveva considerato la natura peculiare del giudizio che si stava svolgendo: un “giudizio di rinvio” limitato esclusivamente alla rideterminazione del trattamento sanzionatorio. La colpevolezza dell’imputato era già stata accertata in via definitiva. Di conseguenza, non era più possibile mettere in discussione la prescrizione del reato, poiché il relativo termine si era già cristallizzato con la sentenza irrevocabile sulla responsabilità. I motivi del ricorso non si confrontavano con la reale portata del giudizio, risultando così astratti e non pertinenti.

Le Conclusioni: Lezioni Pratiche dalla Sentenza

La sentenza in commento offre spunti fondamentali. In primo luogo, ribadisce che i vizi procedurali devono essere eccepiti con la massima tempestività nelle sedi opportune, pena la decadenza. In secondo luogo, sottolinea l’obbligo di formulare motivi di ricorso specifici, che si confrontino puntualmente con le motivazioni della sentenza impugnata e con il contesto processuale di riferimento. Un’impugnazione che ignori i limiti imposti da un giudizio di rinvio, sollevando questioni ormai precluse, è destinata a essere dichiarata inammissibile, con conseguente condanna alle spese e al pagamento di una sanzione pecuniaria.

Quando deve essere sollevata un’eccezione per un vizio di notifica in appello?
Un’eccezione relativa a un vizio di notifica, qualificabile come nullità a regime intermedio, deve essere sollevata tempestivamente davanti allo stesso giudice d’appello. Se la parte non eccepisce il vizio in quella sede, questo si considera sanato e la questione non può essere sollevata per la prima volta in Cassazione.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile per genericità?
Il ricorso è stato ritenuto generico perché i motivi relativi alla pena e alla prescrizione non tenevano conto che il processo si trovava nella fase del “giudizio di rinvio”, limitato dalla precedente sentenza della Cassazione al solo ricalcolo della sanzione. Le argomentazioni non erano pertinenti all’oggetto della decisione impugnata.

È possibile far valere la prescrizione in un giudizio di rinvio limitato alla sola pena?
No. La sentenza chiarisce che se il giudizio di rinvio è circoscritto al solo trattamento sanzionatorio, significa che l’accertamento della responsabilità penale è già divenuto definitivo. Pertanto, la questione della prescrizione del reato non può più essere sollevata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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