Inammissibilità Ricorso: Quando la Prova Video è Decisiva
L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di inammissibilità ricorso in Cassazione, specialmente nei casi in cui la condanna si fonda su una cosiddetta “doppia conforme”. La Suprema Corte ribadisce un principio fondamentale: il giudizio di legittimità non può trasformarsi in un terzo grado di merito per rivalutare le prove. Analizziamo come la qualità delle prove video abbia determinato l’esito di due capi d’imputazione e la successiva decisione della Corte.
I Fatti del Caso: Due Episodi, Due Esiti Diversi
Il caso riguarda un imputato accusato di due distinti episodi di furto, commessi a breve distanza di tempo nello stesso luogo e ai danni delle medesime persone. Tuttavia, l’esito processuale dei due episodi è stato diametralmente opposto:
1. Primo Episodio (Capo 1): Per il furto commesso il 10 novembre 2017, l’imputato è stato condannato sia in primo grado che in appello. La condanna si basava su immagini di videosorveglianza nitide, che hanno permesso alla polizia giudiziaria di riconoscerlo “con certezza”.
2. Secondo Episodio (Capo 2): Per un fatto analogo avvenuto il 19 novembre 2017, l’imputato è stato invece assolto fin dal primo grado. In questo caso, le immagini delle videoriprese erano di qualità “non ottimale”, impedendo un riconoscimento certo e portando i giudici a escludere la sua responsabilità.
Questa netta distinzione è cruciale per comprendere la logica seguita dai giudici di merito.
Il Ricorso in Cassazione e la Censura sulla Prova
L’imputato ha proposto ricorso in Cassazione contestando la sua condanna per il primo episodio. L’unico motivo di ricorso si concentrava sulla presunta mancanza di motivazione riguardo al suo riconoscimento come autore del delitto. In sostanza, la difesa ha cercato di mettere in discussione l’attendibilità del vaglio probatorio effettuato dai giudici di primo e secondo grado, proponendo una lettura alternativa e soggettiva degli elementi a disposizione.
Le Motivazioni sull’Inammissibilità Ricorso
La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità ricorso, ritenendolo infondato per diverse ragioni. In primo luogo, la Corte ha sottolineato che il ricorso non evidenziava reali vizi di legge, ma si limitava a sottoporre una “prospettazione del fatto soggettiva e selettiva”. Questo tipo di doglianza, che mira a ottenere una nuova valutazione delle prove, è preclusa nel giudizio di legittimità.
La decisione si fonda sul concetto di “doppia conforme”. La lettura integrata delle sentenze di primo e secondo grado dimostrava, secondo la Corte, un vaglio probatorio accurato e logico. I giudici di merito avevano chiaramente distinto tra le prove relative ai due episodi: dove le immagini erano nitide (primo episodio), hanno ritenuto provata la responsabilità; dove erano scadenti (secondo episodio), hanno correttamente assolto. Questa coerenza ha reso la motivazione della condanna particolarmente solida e insindacabile in sede di Cassazione. Pertanto, il tentativo di rimettere in discussione il riconoscimento basato su prove certe è stato respinto.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche
La decisione finale della Cassazione comporta due conseguenze dirette per il ricorrente: l’inammissibilità ricorso e la condanna al pagamento delle spese processuali, oltre a una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Da un punto di vista più generale, questa ordinanza rafforza alcuni principi chiave del processo penale:
1. Limiti del Ricorso in Cassazione: La Suprema Corte non è un “terzo giudice” del fatto. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione, non riesaminare le prove.
2. Valore della “Doppia Conforme”: Quando i giudici di primo e secondo grado concordano sulla valutazione delle prove e sulla responsabilità dell’imputato, il ricorso in Cassazione deve basarsi su vizi di legittimità molto specifici e non su una generica contestazione dei fatti.
3. Importanza della Qualità della Prova: Il caso dimostra come la qualità dell’elemento probatorio (in questo caso, le immagini video) sia determinante per fondare una sentenza di condanna al di là di ogni ragionevole dubbio.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché, invece di contestare vizi di legge, proponeva una rilettura soggettiva e selettiva dei fatti e delle prove, un’attività non consentita nel giudizio di Cassazione. La Corte ha ritenuto la motivazione delle sentenze precedenti logica e completa.
Su quale base l’imputato è stato condannato per un episodio e assolto per l’altro?
L’imputato è stato condannato per il primo furto perché le immagini delle videoriprese erano nitide e hanno permesso alla polizia giudiziaria di riconoscerlo con certezza. È stato invece assolto per il secondo episodio perché le relative immagini erano di qualità ‘non ottimale’ e non consentivano un’identificazione sicura.
Cosa significa che la condanna era basata su una ‘doppia conforme’?
Significa che sia il tribunale di primo grado sia la Corte d’Appello erano giunti alla stessa conclusione, confermando la condanna dell’imputato. Questa doppia valutazione concorde ha rafforzato la solidità della decisione e ha reso più difficile contestarla in Cassazione senza evidenziare specifici errori di diritto.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 2666 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 2666 Anno 2025
Presidente: NOME COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 18/12/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME COGNOME nato il 12/10/1980
avverso la sentenza del 13/03/2024 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Rilevato che NOME COGNOME ricorre avverso la sentenza della Corte di Appello di Palermo che ha confermato la pronunzia di primo grado con la quale il ricorrente era stato ritenuto responsabile del delitto di cui all’art. 624 bis cod. pen., commesso in data 10 novembre 2017 (capo 1); sin dal primo grado l’imputato era stato assolto da analogo fatto commesso il successivo 19 novembre 2017 nel medesimo luogo ai danni delle stesse persone offese (capo 2);
Considerato che il primo ed unico motivo di ricorso, con cui si censura la mancanza della motivazione in ordine al riconoscimento dell’imputato come autore del delitto, si espone a vari profili di inammissibilità poiché sottopone alla Corte una prospettazione del fatto soggettiva e selettiva, senza adeguatamente confrontarsi con le ragioni poste a fondamento della c.d. “doppia conforme” di condanna: la lettura integrata delle sentenze di primo e secondo grado dimostra, con evidenza, quanto accurato sia stato il vaglio probatorio dei giudici di merito che, in presenza di immagini delle videoriprese “non ottimali” (episodio del 19 novembre 2017), hanno escluso, da subito, la responsabilità dell’imputato, riconoscendola invece solo rispetto alla prova certa ricavata da immagini nitide che hanno consentito alla polizia giudiziaria di riconoscere con certezza l’imputato;
Ritenuto, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di tremila euro in favore della cassa delle ammende.
Così deciso il 18/12/2024