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Inammissibilità ricorso: la decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso di un imputato condannato per truffa online. L’ordinanza sottolinea che la riproposizione di motivi generici, già respinti in appello, rende l’impugnazione inammissibile. La Corte ha confermato la correttezza della decisione impugnata, che aveva negato l’applicazione della particolare tenuità del fatto, delle attenuanti generiche e della sospensione condizionale della pena a causa della gravità della condotta e dei precedenti penali del ricorrente.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso in Cassazione: Quando i Motivi sono Generici

L’inammissibilità del ricorso in Cassazione è un esito processuale che impedisce l’esame nel merito di un’impugnazione. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come la genericità e la ripetitività dei motivi di ricorso conducano inevitabilmente a questa declaratoria, specialmente in casi comuni come le truffe online. Analizziamo insieme la vicenda e i principi di diritto affermati dai giudici.

I Fatti del Caso: La Truffa Online e la Condanna

Il caso trae origine da una condanna per il reato di truffa, emessa dalla Corte d’Appello. L’imputato era stato ritenuto responsabile per aver messo in vendita un bene su un sito internet, aver incassato il prezzo dall’acquirente e non aver mai consegnato la merce. Secondo i giudici di merito, questa condotta integrava pienamente la fattispecie della truffa contrattuale, poiché l’imputato si era presentato falsamente come venditore con il solo scopo di indurre la controparte a versare una somma di denaro per conseguire un profitto ingiusto.

L’Impugnazione in Cassazione e i Motivi del Ricorso

Contro la sentenza di secondo grado, la difesa proponeva ricorso per Cassazione basandosi su cinque distinti motivi:

1. Violazione di legge e vizio di motivazione sulla sussistenza del reato di truffa.
2. Mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.).
3. Vizio di motivazione riguardo alla quantificazione della pena.
4. Mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche.
5. Errata motivazione sul diniego della sospensione condizionale della pena.

Tutti i motivi, come vedremo, sono stati considerati inammissibili dalla Suprema Corte.

Analisi della Corte sulla Inammissibilità del Ricorso

La Corte di Cassazione ha rigettato l’intero ricorso, dichiarandolo inammissibile. La decisione si fonda su un principio cardine del giudizio di legittimità: i motivi di ricorso devono essere specifici e non possono limitarsi a riproporre le stesse argomentazioni già esaminate e respinte nei gradi di merito. La critica alla sentenza impugnata deve essere argomentata e deve evidenziare vizi logici o giuridici concreti, non limitarsi a un generico dissenso.

Il Principio della Truffa Contrattuale Online

La Corte ha ribadito un orientamento consolidato: integra il delitto di truffa contrattuale la condotta di chi mette in vendita un bene online, accompagnata dalla mancata consegna dopo il pagamento, quando l’agente si presenta falsamente come alienante con il solo proposito di ottenere un profitto ingiusto. La motivazione della Corte d’Appello è stata giudicata ‘rafforzata’ e immune da vizi.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

I giudici hanno analizzato ciascun motivo, evidenziandone la manifesta infondatezza o la genericità. Per quanto riguarda la particolare tenuità del fatto, il ricorso era una ‘pedissequa reiterazione’ di argomenti già disattesi in appello. La Corte di merito aveva correttamente valutato le modalità della condotta, l’entità del danno e l’intensità del dolo, escludendo la particolare tenuità. Anche i motivi relativi alla pena, alle attenuanti generiche e alla sospensione condizionale sono stati respinti. I giudici hanno sottolineato che la graduazione della pena è un potere discrezionale del giudice di merito, adeguatamente motivato nel caso di specie. Il diniego delle attenuanti e della sospensione condizionale era giustificato dalla gravità del fatto e dai precedenti penali dell’imputato, elementi che la Corte d’Appello aveva correttamente ritenuto ostativi alla concessione dei benefici.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un insegnamento fondamentale per chiunque intenda presentare un ricorso in Cassazione: non è sufficiente dissentire dalla decisione di merito. È necessario formulare critiche specifiche, pertinenti e argomentate, che dialoghino con la motivazione della sentenza impugnata e ne mettano in luce le effettive carenze. L’inammissibilità del ricorso è la sanzione processuale per le impugnazioni che si limitano a una sterile ripetizione di difese già valutate, senza assolvere alla funzione di una critica mirata e costruttiva. La presenza di precedenti penali, inoltre, continua a rappresentare un fattore determinante nella valutazione del giudice per la concessione di benefici come le attenuanti generiche e la sospensione condizionale della pena.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando i motivi sono generici, non specifici, si limitano a ripetere argomenti già respinti nei gradi precedenti, o sono manifestamente infondati, senza criticare in modo argomentato la decisione impugnata.

Vendere un bene online e non spedirlo dopo il pagamento è sempre truffa?
Secondo l’ordinanza, tale condotta integra il delitto di truffa contrattuale quando chi vende si presenta falsamente come alienante con il solo proposito di indurre la controparte a pagare per conseguire un profitto ingiusto, senza alcuna intenzione di consegnare il bene.

Perché la Corte non ha concesso le attenuanti generiche o la sospensione della pena?
La Corte ha ritenuto corretta la decisione dei giudici di merito di negare le attenuanti generiche e la sospensione condizionale della pena a causa della gravità del fatto e dei precedenti penali del ricorrente, considerati elementi indicativi di un disvalore che non meritava la concessione di tali benefici.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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