LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Inammissibilità ricorso: i motivi generici non bastano

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da un imputato condannato per una violazione del Codice della Strada. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi di appello, che non criticavano in modo specifico la sentenza di merito. La Corte ha sottolineato che la valutazione della pena e delle attenuanti, se motivata logicamente, non è sindacabile in sede di legittimità, confermando così la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 21 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso in Cassazione: Quando i Motivi sono Troppo Generici

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale del processo penale: l’inammissibilità ricorso quando i motivi addotti sono generici e non si confrontano criticamente con la decisione impugnata. Questo caso offre uno spunto prezioso per comprendere i limiti del giudizio di legittimità e l’importanza di una difesa tecnica e puntuale.

I Fatti del Caso

Il procedimento nasce dal ricorso di un individuo condannato in primo e secondo grado per la violazione dell’articolo 186, comma 7, del Codice della Strada, una norma che sanziona chi rifiuta di sottoporsi agli accertamenti sullo stato di ebbrezza. L’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza della Corte d’Appello di Milano, lamentando un’errata applicazione della legge penale.

I Motivi del Ricorso

La difesa si è concentrata su due aspetti principali:
1. Il trattamento sanzionatorio: si contestava la misura della pena inflitta, ritenuta eccessiva.
2. La mancata concessione delle attenuanti generiche: si lamentava il fatto che i giudici di merito non avessero riconosciuto le circostanze che avrebbero potuto portare a una riduzione della pena.

In sostanza, il ricorrente chiedeva alla Suprema Corte una riconsiderazione di elementi tipicamente valutati dal giudice di merito.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione sull’Inammissibilità Ricorso

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, di conseguenza, inammissibile. Le motivazioni della decisione sono chiare e si basano su principi consolidati della procedura penale.

I giudici hanno definito i motivi del ricorso come “generici”, “privi di confronto con la decisione impugnata” e “non scanditi da necessaria critica alle argomentazioni” della Corte d’Appello. In altre parole, la difesa non ha contestato un errore di diritto, ma ha tentato di ottenere una nuova valutazione dei fatti, cosa preclusa in sede di legittimità.

La Corte ha inoltre evidenziato come la sentenza d’appello avesse fornito una motivazione logica e coerente sia sulla determinazione della pena sia sulla negazione delle attenuanti. Tale motivazione si fondava su elementi concreti:
* La personalità negativa dell’imputato.
* La presenza di un precedente penale.
* La gravità del fatto, desunta dalle specifiche modalità di accadimento.

Richiamando la propria giurisprudenza costante, la Cassazione ha ribadito che la valutazione sulla congruità della pena non è censurabile in sede di legittimità, a meno che non sia il frutto di “mero arbitrio o di un ragionamento illogico”. Poiché nel caso di specie la motivazione della Corte d’Appello era solida e non arbitraria, ogni censura sul punto è stata respinta, portando alla dichiarazione di inammissibilità ricorso.

Le Conclusioni

La decisione finale è stata la dichiarazione di inammissibilità del ricorso, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

Questa ordinanza rappresenta un monito importante: il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti. È uno strumento per verificare la corretta applicazione della legge. Per avere una possibilità di successo, un ricorso deve essere tecnico, specifico e deve individuare vizi logici o giuridici palesi nella sentenza impugnata. Appelli generici basati su una mera insoddisfazione per la pena inflitta sono destinati, come in questo caso, all’inammissibilità, con un ulteriore aggravio di spese per il ricorrente.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile perché i motivi presentati erano generici, non contenevano una critica specifica alle argomentazioni della sentenza impugnata e si ponevano in contrasto con la giurisprudenza consolidata.

La Corte di Cassazione può modificare una pena ritenuta troppo alta?
No, la Corte di Cassazione non può effettuare una nuova valutazione sulla congruità della pena. Può intervenire solo se la determinazione della pena da parte del giudice di merito è frutto di palese arbitrarietà o di un ragionamento manifestamente illogico, cosa che non è avvenuta in questo caso.

Su quali elementi si è basata la Corte d’Appello per stabilire la pena e negare le attenuanti?
La Corte d’Appello ha motivato la sua decisione basandosi sulla personalità negativa dell’imputato, sulla presenza di un precedente penale a suo carico e sulla gravità del reato commesso, valutata in base alle modalità concrete dell’accaduto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati