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Inammissibilità ricorso generico: la Cassazione spiega

Un soggetto condannato per furto si rivolge alla Corte di Cassazione, ma il suo appello viene respinto. La Corte chiarisce il principio di inammissibilità del ricorso generico, stabilendo che un ricorso è inammissibile se si limita a riproporre le stesse argomentazioni già respinte, senza confrontarsi specificamente con le motivazioni della sentenza impugnata. La decisione riguarda sia la contestazione della colpevolezza sia la presunta eccessività della pena.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Generico: Quando l’Appello Non è Specifico

L’inammissibilità del ricorso generico è un principio fondamentale nel diritto processuale penale, che impone a chi impugna una sentenza di formulare critiche precise e pertinenti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come la mancanza di specificità possa portare al rigetto di un ricorso, confermando la condanna e aggiungendo ulteriori spese per il ricorrente. Analizziamo insieme la decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso in Analisi

Il caso trae origine da una condanna per furto (art. 624 cod. pen.), aggravato dalla recidiva (art. 99 cod. pen.), emessa dal Tribunale di Novara. La sentenza è stata confermata dalla Corte d’Appello di Torino, che ha condannato l’imputato a una pena di sei mesi di reclusione e 120,00 euro di multa.

Contro questa decisione, l’imputato ha proposto ricorso per Cassazione, lamentando un vizio di motivazione per due ragioni principali: la mancata assoluzione e l’eccessività della pena inflitta.

L’Inammissibilità del Ricorso Generico secondo la Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile in ogni sua parte, ritenendo i motivi presentati dall’imputato del tutto generici e non specifici. Vediamo perché.

La Mancanza di Specificità sul Punto della Colpevolezza

Il primo motivo di ricorso, relativo alla richiesta di assoluzione, è stato giudicato generico perché si limitava a riproporre le stesse argomentazioni già discusse e ritenute infondate dalla Corte d’Appello. La Cassazione sottolinea che un ricorso non può ignorare le motivazioni della sentenza che si contesta. Deve, al contrario, instaurare un confronto critico e argomentato con esse. In questo caso, il ricorrente non ha mosso critiche specifiche alla pluralità di fonti probatorie che la Corte d’Appello aveva accuratamente evidenziato a fondamento della condanna.

L’Aspecificità del Motivo sulla Pena

Anche la seconda parte del ricorso, che contestava l’eccessività della pena, è stata ritenuta aspecifica. L’imputato non si è confrontato adeguatamente con la motivazione della Corte d’Appello, la quale aveva già specificato che la sanzione era stata determinata in misura prossima al minimo previsto dalla legge. La doglianza, pertanto, è stata considerata non solo generica ma anche manifestamente infondata.

Le Motivazioni Giuridiche della Decisione

La Corte di Cassazione fonda la sua decisione sul principio, consolidato in giurisprudenza, secondo cui un motivo di ricorso è inammissibile non solo quando è vago e indeterminato, ma anche quando manca una correlazione tra le ragioni addotte dal ricorrente e quelle esplicitate nella decisione impugnata. Citando un precedente (Sez. 4, n. 256/1997), la Corte ribadisce che l’impugnazione deve essere un atto critico, non una mera riproposizione di tesi difensive già vagliate e respinte. L’incapacità di confrontarsi con il ragionamento del giudice del gravame rende il ricorso un atto sterile e, di conseguenza, inammissibile ai sensi dell’art. 591, comma 1, lett. c), del codice di procedura penale.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un monito importante per la pratica legale: la redazione di un ricorso, specialmente in Cassazione, richiede un’analisi puntuale e critica della sentenza impugnata. Non è sufficiente esprimere dissenso; è necessario smontare pezzo per pezzo il ragionamento del giudice, evidenziandone le presunte falle logiche o giuridiche. Un ricorso che ignora questo onere di specificità è destinato all’inammissibilità del ricorso generico, con la conseguenza non solo di rendere definitiva la condanna, ma anche di esporre il cliente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Perché è stato ritenuto generico, in quanto si limitava a riproporre le stesse argomentazioni già discusse e respinte dalla Corte d’Appello, senza confrontarsi in modo specifico con le motivazioni della sentenza impugnata.

Cosa si intende per mancanza di specificità di un motivo di ricorso?
Si intende l’assenza di una correlazione diretta tra le ragioni presentate nel ricorso e quelle sviluppate dal giudice nella decisione che si contesta. In pratica, il ricorso non può ignorare o bypassare il ragionamento del giudice, ma deve criticarlo punto per punto.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Oltre a rendere definitiva la condanna, la dichiarazione di inammissibilità comporta per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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