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Inammissibilità ricorso generico: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso generico presentato contro un’ordinanza che negava la revoca di un ordine di demolizione. Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché la parte ricorrente non ha specificato quali atti processuali mancanti fossero decisivi per la valutazione del caso, violando così l’obbligo di specificità dei motivi di impugnazione.

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Pubblicato il 18 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità ricorso generico: la specificità è la chiave

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 35015/2024, ha ribadito un principio fondamentale del diritto processuale penale: l’inammissibilità del ricorso generico. Questa decisione sottolinea l’importanza per chi impugna un provvedimento di essere estremamente preciso e dettagliato nell’esporre le proprie ragioni. Il caso in esame riguardava la richiesta di revoca di un ordine di demolizione, respinta dalla Suprema Corte a causa della vaghezza delle doglianze presentate.

I fatti del caso

La vicenda trae origine da una sentenza di condanna del 2002 emessa dal Tribunale di Catania, che imponeva a una cittadina un ordine di demolizione per un’opera edilizia. Anni dopo, la signora presentava un’istanza al Giudice dell’esecuzione per ottenere la revoca di tale ordine. Il Tribunale, tuttavia, rigettava la richiesta con un’ordinanza del marzo 2024.

Contro questa decisione, la cittadina proponeva ricorso per cassazione. Nel suo atto, lamentava che il Tribunale avesse deciso senza attendere l’acquisizione di tutti gli atti del procedimento originario, documenti che, a suo dire, erano necessari per valutare correttamente il rispetto del principio di proporzionalità, come affermato dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU).

Analisi del ricorso e della sua inammissibilità

Il fulcro del ricorso verteva sulla presunta violazione procedurale da parte del Tribunale, che avrebbe emesso la sua decisione in assenza di documentazione fondamentale. La ricorrente sosteneva che questa mancanza avesse impedito una valutazione completa, specialmente riguardo alla proporzionalità della sanzione della demolizione.

La Corte di Cassazione, però, ha giudicato il motivo del ricorso inammissibile a causa della sua assoluta genericità. La ricorrente, infatti, si era limitata a denunciare la mancata acquisizione degli atti, senza però adempiere a un onere fondamentale richiesto dalla legge.

Le motivazioni della Corte

La Suprema Corte ha basato la sua decisione sull’articolo 581, lettera d), del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che l’atto di impugnazione deve contenere, tra l’altro, “i motivi, con l’indicazione specifica delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta”.

Nel caso specifico, la ricorrente non aveva:
1. Indicato quali fossero gli specifici atti processuali non acquisiti dal Giudice dell’esecuzione.
2. Illustrato il contenuto di tali documenti.
3. Spiegato la rilevanza e la decisività che quella documentazione avrebbe avuto ai fini della decisione impugnata.

In altre parole, non è sufficiente affermare che mancano dei documenti; è necessario dimostrare che tali documenti esistono, cosa contengono e perché la loro assenza ha viziato la decisione del giudice. La mancanza di questi elementi rende la censura vaga e astratta, configurando un’ipotesi di inammissibilità del ricorso generico. Di conseguenza, ai sensi dell’articolo 591, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale, il ricorso non può essere esaminato nel merito.

Le conclusioni: implicazioni pratiche

La sentenza in commento offre un’importante lezione pratica per chiunque intenda presentare un’impugnazione. La redazione di un ricorso non può limitarsi a una critica generica del provvedimento contestato. È indispensabile un’analisi puntuale e dettagliata, che identifichi con precisione gli errori commessi dal giudice e fornisca tutti gli elementi (normativi e fattuali) per dimostrare la fondatezza delle proprie ragioni.

La conseguenza di un ricorso generico non è solo il rigetto dell’istanza, ma anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, come avvenuto nel caso di specie. Pertanto, la specificità non è solo un requisito formale, ma la vera sostanza di un’efficace difesa processuale.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché era generico. La ricorrente non ha specificato quali documenti non fossero stati acquisiti dal giudice, quale fosse il loro contenuto e perché sarebbero stati decisivi per la decisione.

Qual è l’obbligo principale per chi presenta un ricorso secondo la sentenza?
Chi presenta un ricorso ha l’obbligo di indicare in modo specifico le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che supportano ogni richiesta, come previsto dall’art. 581 del codice di procedura penale.

Quali sono le conseguenze concrete dell’inammissibilità del ricorso?
La ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, oltre alla conferma del provvedimento impugnato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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