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Inammissibilità ricorso generico: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 12927/2024, ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso in materia penale a causa della sua manifesta genericità. Il caso riguarda una condanna per furto. La Corte ha sottolineato che un ricorso è inammissibile se si limita a replicare argomentazioni già presentate, senza confrontarsi specificamente con la ‘ratio decidendi’ della sentenza impugnata, confermando così la condanna dell’imputato e il pagamento delle spese processuali.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Generico: La Cassazione e l’Onere della Specificità

L’ordinanza n. 12927 del 2024 della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: la necessità di specificità nei motivi di impugnazione. Affrontando un caso di furto, la Suprema Corte ha messo in luce le conseguenze negative di un’impugnazione vaga, confermando l’inammissibilità ricorso generico e rendendo definitiva la condanna. Questo provvedimento offre spunti cruciali per comprendere come un atto di appello debba essere strutturato per superare il vaglio di ammissibilità.

I Fatti del Processo

La vicenda processuale ha origine da una sentenza di condanna per il reato di furto aggravato (artt. 624 e 625 n. 4 c.p.), emessa dal Tribunale di Firenze. L’imputato, tramite il suo difensore, proponeva appello, ma la Corte d’Appello di Firenze dichiarava l’impugnazione inammissibile. La ragione risiedeva nella genericità dei motivi presentati, ritenuti non idonei a contestare efficacemente le argomentazioni della sentenza di primo grado.

Non arrendendosi, l’imputato presentava ricorso per cassazione, lamentando la violazione dell’art. 581, lett. d), del codice di procedura penale. Tuttavia, anche in questa sede, l’esito è stato sfavorevole.

La Decisione sul Ricorso Generico e la sua Inammissibilità

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, definendolo “generico e manifestamente infondato”. I giudici di legittimità hanno osservato come il ricorso non fosse altro che una replica delle stesse argomentazioni generiche già presentate in appello. Questo approccio difensivo si è rivelato inefficace perché non ha affrontato il nucleo della decisione della Corte d’Appello, ovvero l’inammissibilità ricorso generico per aspecificità dei motivi.

Le Motivazioni: Perché un Ricorso Deve Essere Specifico?

La motivazione della Suprema Corte è chiara e didattica. Un’impugnazione, per essere ammissibile, non può limitarsi a enunciazioni di principio o a critiche astratte. Deve, invece, instaurare un dialogo critico e argomentato con la sentenza che si intende contestare. Nel caso di specie, la difesa non si era confrontata con le ragioni specifiche per cui il giudice di primo grado aveva escluso l’applicabilità dell’art. 131-bis c.p. (particolare tenuità del fatto). Il Tribunale aveva motivato tale esclusione basandosi non solo sul valore dei beni sottratti, ma anche sulla presenza nel portafoglio di documenti e carte di credito della persona offesa. La sottrazione di tali oggetti, infatti, aveva causato alla vittima un “ulteriore pregiudizio”, legato alla necessità di provvedere al loro rinnovo.

Il ricorso per cassazione, così come l’appello, non ha “aggredito” questa specifica ratio decidendi, limitandosi a una critica superficiale. La Cassazione ha quindi concluso che, di fronte a un’argomentazione così precisa, la difesa aveva l’onere di contestarla punto per punto, cosa che non è avvenuta. La conseguenza è stata la declaratoria di inammissibilità, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa

Questa ordinanza serve da monito per la pratica forense. La redazione di un atto di impugnazione richiede un’analisi approfondita e mirata della sentenza impugnata. Non è sufficiente esprimere un generico dissenso, ma è indispensabile individuare le specifiche ragioni di fatto e di diritto che si ritengono erronee e sviluppare un’argomentazione critica capace di smontarle. Ignorare la ratio decidendi del giudice precedente e riproporre le medesime doglianze in modo acritico conduce inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità, con conseguente spreco di tempo, risorse e, soprattutto, con la cristallizzazione della sentenza di condanna.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto generico e manifestamente infondato, in quanto si limitava a replicare le stesse argomentazioni già presentate in appello senza confrontarsi specificamente con la motivazione della sentenza impugnata.

Cosa significa che i motivi di appello erano ‘aspecifici’?
Significa che le ragioni presentate nell’atto di appello non contestavano in modo puntuale e dettagliato le argomentazioni della sentenza di primo grado. Ad esempio, non affrontavano il motivo per cui il giudice aveva escluso la particolare tenuità del fatto, legata al pregiudizio aggiuntivo causato dal furto di documenti e carte di credito.

Quali sono le conseguenze economiche per l’imputato a seguito di un ricorso inammissibile?
Oltre alla conferma della condanna, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di Euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver proposto un ricorso inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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