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Inammissibilità ricorso generico: la Cassazione

Un’ordinanza della Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità di un ricorso generico avverso una condanna per furto e reati alimentari. La Corte ha stabilito che la mancata indicazione specifica dei motivi di fatto e di diritto, come richiesto dall’art. 581 c.p.p., rende l’appello nullo, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Perché la Genericità Porta all’Inammissibilità

Presentare un ricorso in Corte di Cassazione è un passo delicato che richiede massima precisione e rigore. Una recente ordinanza della Suprema Corte ha ribadito un principio fondamentale: l’inammissibilità del ricorso generico. Questo concetto è cruciale perché un errore nella formulazione dell’atto può non solo precludere l’esame nel merito, ma anche comportare sanzioni economiche per il ricorrente. Analizziamo insieme la decisione per capire quali sono i requisiti di specificità richiesti dalla legge.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da un ricorso presentato da un individuo condannato in Corte d’Appello per reati legati alla violazione di norme igienico-sanitarie (Legge 283/1962) e per furto aggravato (artt. 624 e 625 c.p.). L’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per cassazione, chiedendo l’annullamento della sentenza di condanna. Tuttavia, il ricorso si limitava a questa richiesta, omettendo di specificare in modo dettagliato le ragioni giuridiche e fattuali a sostegno della stessa.

La Decisione e l’Inammissibilità del Ricorso Generico

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda sull’articolo 581, comma 1, lettera d), del Codice di Procedura Penale. Questa norma impone che l’atto di impugnazione contenga, a pena di inammissibilità, l’indicazione specifica delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta.

Nel caso specifico, i giudici hanno rilevato una “assoluta genericità dei motivi addotti”. Il ricorrente si era limitato a invocare l’annullamento della sentenza senza articolare alcuna critica puntuale e specifica contro la motivazione della Corte d’Appello. Non è stato individuato né analizzato alcun profilo di censura concreto, ma sono state utilizzate solo affermazioni apodittiche, ovvero dichiarazioni presentate come verità assolute senza alcuna dimostrazione.

Le Motivazioni: la Sanzione Processuale per la Genericità

La motivazione della Corte si concentra sul mancato rispetto dei requisiti formali e sostanziali dell’atto di impugnazione. L’articolo 581 c.p.p. non è una mera formalità, ma una norma posta a presidio del corretto funzionamento della giustizia, che mira a evitare ricorsi esplorativi o dilatori. Impugnare una sentenza significa ingaggiare un dialogo critico con le argomentazioni del giudice precedente, non semplicemente esprimere un dissenso generico.

La Suprema Corte sottolinea come l’inosservanza di tale disposizione, sotto il profilo della genericità dei motivi, integri una specifica causa di inammissibilità prevista dall’articolo 591, comma 1, lettera c), del Codice di Procedura Penale. Di conseguenza, il ricorso non può essere esaminato nel merito. La decisione comporta non solo l’impossibilità di ottenere una revisione del giudizio di condanna, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver attivato inutilmente il sistema giudiziario.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa

Questa ordinanza offre un monito importante per gli operatori del diritto e per chiunque intenda impugnare un provvedimento penale. La redazione di un ricorso per cassazione deve essere un’operazione chirurgica, basata su critiche precise, pertinenti e ben argomentate. Non è sufficiente contestare la conclusione a cui è giunto il giudice di merito, ma è indispensabile smontare, pezzo per pezzo, il ragionamento logico-giuridico che la sostiene, evidenziando vizi di legge o difetti di motivazione. L’inammissibilità del ricorso generico è una sanzione severa che rende definitiva la condanna e aggiunge un ulteriore onere economico. Pertanto, affidarsi a un professionista esperto che sappia articolare i motivi di ricorso con la dovuta specificità è un requisito non solo utile, ma essenziale.

Perché il ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché era affetto da “assoluta genericità”. Il ricorrente si è limitato a chiedere l’annullamento della sentenza di condanna senza specificare le ragioni di diritto e gli elementi di fatto a sostegno della sua richiesta, violando così un requisito essenziale previsto dalla legge.

Quali sono i requisiti di un ricorso per non essere considerato generico?
Secondo l’art. 581, lett. d), del Codice di Procedura Penale, un ricorso deve contenere l’indicazione specifica delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta. È necessario, quindi, articolare critiche puntuali e motivate contro la decisione impugnata, non limitarsi a manifestare dissenso.

Quali sono state le conseguenze per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Inoltre, la sentenza di condanna della Corte d’Appello è divenuta definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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