LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Inammissibilità ricorso generico: guida Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 44864/2024, ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso contro una condanna per truffa. La decisione si fonda sulla genericità e indeterminatezza dei motivi di appello, che non specificavano le critiche alla sentenza impugnata, violando i requisiti dell’art. 581 c.p.p. Questa pronuncia ribadisce che per l’ammissibilità del ricorso generico è necessaria una critica puntuale e argomentata.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 13 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Generico: La Guida Completa alla Decisione della Cassazione

Presentare un ricorso in Cassazione richiede precisione e rigore formale. Un errore comune, ma fatale, è la formulazione di motivi di appello vaghi. La recente ordinanza della Corte di Cassazione n. 44864/2024 offre un chiaro monito sull’inammissibilità del ricorso generico, sottolineando come la mancanza di specificità conduca inevitabilmente al rigetto dell’impugnazione. Questo principio è fondamentale per garantire l’efficienza del sistema giudiziario e impone agli avvocati un’attenta e puntuale redazione degli atti.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello che aveva confermato una condanna per il reato di truffa, previsto dall’art. 640 del codice penale. L’imputato, tramite il suo difensore, decideva di impugnare tale decisione dinanzi alla Corte di Cassazione, contestando la correttezza della motivazione che aveva portato alla sua dichiarazione di responsabilità. Il ricorso, tuttavia, si basava su un unico motivo di doglianza, incentrato su una critica generale alla sentenza di secondo grado.

La Decisione e l’Inammissibilità del Ricorso Generico

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. La Corte non è entrata nel merito della questione, ovvero non ha valutato se la condanna per truffa fosse giusta o meno. La sua decisione si è fermata a un livello precedente, quello procedurale. Il ricorso è stato respinto perché ritenuto ‘generico per indeterminatezza’, in quanto privo dei requisiti essenziali prescritti dall’articolo 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale.

Di conseguenza, l’appellante è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Corte

La motivazione della Suprema Corte è tanto sintetica quanto incisiva. I giudici hanno evidenziato che l’unico motivo di ricorso si limitava a contestare genericamente la motivazione della sentenza d’appello, senza però indicare ‘minimamente gli elementi che sono alla base della censura formulata’.

L’articolo 581 del codice di procedura penale impone che l’atto di impugnazione contenga, a pena di inammissibilità, l’enunciazione specifica dei motivi, con l’indicazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che li sorreggono. Nel caso di specie, il ricorrente non ha permesso al giudice dell’impugnazione di ‘individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio sindacato’. In altre parole, la critica era così vaga da non consentire alla Corte di capire quali specifici passaggi della sentenza impugnata fossero ritenuti errati e perché. La Corte ha rilevato che la motivazione della sentenza d’appello era ‘logicamente corretta’ e che, a fronte di ciò, il ricorso non offriva alcun appiglio concreto per una revisione.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche per gli Avvocati

Questa ordinanza ribadisce un principio cardine del diritto processuale penale: la specificità dei motivi di ricorso non è un mero formalismo, ma un requisito sostanziale. Per gli avvocati, ciò significa che ogni impugnazione deve essere costruita su critiche precise, dettagliate e argomentate. Non è sufficiente esprimere un dissenso generico con la decisione del giudice precedente. È necessario:

1. Identificare con esattezza i punti della motivazione che si intendono contestare.
2. Spiegare le ragioni giuridiche e fattuali per cui tali punti sono ritenuti errati.
3. Fornire alla Corte tutti gli elementi necessari per comprendere la censura e valutarne la fondatezza.

Ignorare questi precetti porta all’inammissibilità del ricorso generico, con conseguente spreco di tempo e risorse, oltre a sanzioni economiche per il cliente. La pronuncia in esame è un utile promemoria dell’importanza della diligenza e della tecnica nella redazione degli atti difensivi.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto ‘generico per indeterminatezza’. Mancava dei requisiti specifici richiesti dall’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale, non indicando in modo chiaro e puntuale gli elementi di critica contro la sentenza impugnata.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘generico’?
Significa che la critica mossa alla sentenza precedente è vaga e non consente al giudice dell’impugnazione di identificare con precisione quali parti della decisione sono contestate e per quali ragioni di diritto o di fatto. Non basta affermare che la motivazione è sbagliata, bisogna spiegare dove e perché.

Quali sono state le conseguenze per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Oltre al rigetto del suo ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati