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Inammissibilità ricorso furto: le motivazioni

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso di un imputato condannato per tentato furto aggravato. La Corte ha ritenuto adeguata la motivazione della Corte d’Appello nel negare sia la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, a causa del disvalore della condotta e dei precedenti specifici, sia l’attenuante del danno di lieve entità, dato il danneggiamento della porta dell’esercizio commerciale. L’analisi sull’inammissibilità ricorso furto è stata confermata.

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Pubblicato il 28 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Furto: La Cassazione Conferma la Condanna

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione si è pronunciata sull’inammissibilità di un ricorso furto, confermando la condanna per un imputato accusato di tentato furto aggravato. La decisione offre importanti spunti di riflessione sui limiti del giudizio di legittimità e sui criteri di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto e dell’attenuante del danno di lieve entità. Questo articolo analizza nel dettaglio la pronuncia, illustrando i fatti e le motivazioni giuridiche alla base della decisione.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da un ricorso presentato dal difensore di un uomo, ritenuto responsabile del reato di tentato furto aggravato dalla violenza sulle cose (artt. 56, 624, 625, n. 2 c.p.) sia in primo grado che in appello. La difesa ha impugnato la sentenza della Corte d’Appello di Milano, lamentando tre vizi principali:

1. Vizio di motivazione sull’affermazione della responsabilità penale, sostenendo una mancanza di certezza processuale.
2. Mancato riconoscimento della causa di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.).
3. Omessa concessione dell’attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità (art. 62, n. 4 c.p.).

L’imputato, attraverso il suo legale, chiedeva quindi alla Suprema Corte di annullare la sentenza di condanna.

Analisi dell’Inammissibilità Ricorso Furto

La Corte di Cassazione ha esaminato i motivi del ricorso, giungendo a una conclusione di totale inammissibilità. Gli Ermellini hanno ritenuto che la sentenza impugnata fosse sorretta da un apparato argomentativo logico, coerente e corretto in diritto, respingendo punto per punto le censure difensive.

La Valutazione delle Prove

In merito al primo motivo, la Corte ha ribadito un principio fondamentale: la valutazione delle prove e la ricostruzione dei fatti sono di competenza esclusiva dei giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello). Il giudizio della Cassazione è un giudizio di legittimità, non di fatto. Poiché la Corte d’Appello aveva fornito una motivazione congrua e priva di vizi logici, basata su corretti criteri di inferenza, ogni ulteriore discussione sul punto era preclusa in sede di legittimità. Le doglianze della difesa sono state quindi qualificate come un tentativo non consentito di ottenere una nuova valutazione del merito della causa.

Esclusione della Particolare Tenuità del Fatto

Anche il secondo motivo è stato respinto. La Cassazione ha ritenuto corretta la decisione della Corte d’Appello di non applicare l’art. 131-bis c.p. La motivazione dei giudici di merito era immune da censure, in quanto aveva escluso la speciale tenuità del fatto sulla base di due elementi chiave: il rilevato disvalore oggettivo della condotta e l’intensità del dolo. Inoltre, la Corte ha sottolineato come i plurimi precedenti specifici dell’imputato fossero un ostacolo insormontabile all’applicazione del beneficio, essendo irrilevante la mancata contestazione formale della recidiva.

Diniego dell’Attenuante del Danno Lieve

Infine, riguardo al terzo motivo, la Suprema Corte ha convalidato il diniego dell’attenuante del danno di speciale tenuità. La Corte territoriale aveva evidenziato che il tentato furto aveva comportato il danneggiamento della porta d’ingresso dell’esercizio commerciale. Secondo la costante giurisprudenza, un danno di questo tipo non può essere considerato di entità irrisoria, requisito indispensabile per l’applicazione dell’attenuante invocata. Pertanto, i rilievi della difesa sono stati considerati mere doglianze di fatto, inammissibili in Cassazione.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Corte si fondano sulla netta distinzione tra giudizio di fatto e giudizio di legittimità. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché le censure proposte non vertevano su violazioni di legge, ma miravano a una riconsiderazione degli elementi fattuali già vagliati e motivati congruamente dalla Corte d’Appello. La Suprema Corte ha evidenziato che la motivazione della sentenza impugnata era logica e coerente con le risultanze istruttorie, facendo buon governo sia dell’istituto della particolare tenuità del fatto, escluso per il disvalore della condotta e i precedenti dell’imputato, sia dell’attenuante del danno lieve, negata a causa del concreto danneggiamento arrecato alla vittima.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende. Questa ordinanza ribadisce che i ricorsi per cassazione non possono trasformarsi in un terzo grado di giudizio sul merito. Le implicazioni pratiche sono chiare: per contestare una condanna in sede di legittimità, è necessario dimostrare vizi logici manifesti nella motivazione o una scorretta applicazione della legge, non semplicemente proporre una diversa lettura delle prove. Inoltre, la pronuncia conferma che la presenza di un danno effettivo, anche se collaterale al furto, come la rottura di una porta, è sufficiente a escludere l’attenuante del danno di lieve entità.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché le censure sollevate riguardavano la valutazione delle prove e la ricostruzione dei fatti, aspetti di competenza esclusiva dei giudici di merito e non della Corte di Cassazione, la quale ha ritenuto la motivazione della Corte d’Appello congrua e priva di vizi logici.

Perché non è stata applicata la causa di non punibilità per “particolare tenuità del fatto”?
La particolare tenuità del fatto non è stata applicata a causa del rilevato disvalore oggettivo della condotta, dell’intensità del dolo e dei plurimi precedenti penali specifici del ricorrente, che la legge considera ostativi alla concessione del beneficio.

Perché è stata negata l’attenuante del danno di lieve entità?
L’attenuante è stata negata perché il tentativo di furto ha comportato il danneggiamento della porta d’ingresso dell’esercizio commerciale. Secondo la giurisprudenza costante, tale danno non può essere considerato di entità irrisoria, requisito necessario per l’applicazione di questa circostanza attenuante.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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