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Inammissibilità ricorso: evasione e tenuità del fatto

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso di un imputato condannato per evasione. La richiesta di applicazione della particolare tenuità del fatto è stata respinta a causa della ripetitività delle condotte, indice di un’elevata intensità del dolo. Anche le attenuanti generiche sono state negate, basandosi sui precedenti penali del soggetto.

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Pubblicato il 1 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: Quando la Ripetitività del Reato Esclude la Tenuità del Fatto

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 6740/2024, ha affrontato un caso di evasione, stabilendo principi chiari sull’inammissibilità ricorso quando i motivi sono generici e reiterativi. La pronuncia chiarisce perché la ripetitività di una condotta illecita e la presenza di precedenti penali possano ostacolare l’applicazione di benefici come la particolare tenuità del fatto e le attenuanti generiche.

Il Caso: Ricorso Contro la Condanna per Evasione

Un soggetto, condannato dalla Corte d’Appello per il reato di evasione, ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su due motivi principali. In primo luogo, ha richiesto l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, sostenendo la scarsa gravità della sua condotta. In secondo luogo, ha lamentato il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche, che avrebbero potuto portare a una riduzione della pena.

La Decisione della Corte di Cassazione: L’Inammissibilità del Ricorso

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza, già accertata nei gradi precedenti, ma si concentra sulla validità dei motivi presentati dal ricorrente. La Corte ha ritenuto che le argomentazioni fossero generiche, manifestamente infondate e, in parte, una semplice ripetizione di quanto già adeguatamente valutato e respinto dalla Corte d’Appello. Di conseguenza, ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Stato Ritenuto Inammissibile?

La decisione della Cassazione si fonda su un’analisi puntuale di entrambi i motivi di ricorso, evidenziandone le criticità che hanno portato alla dichiarazione di inammissibilità.

Il Primo Motivo: La Non Configurabilità della Tenuità del Fatto

La Corte ha qualificato il primo motivo come ‘meramente reiterativo’. Il ricorrente, infatti, si è limitato a riproporre la tesi della particolare tenuità del fatto senza contestare efficacemente la motivazione della sentenza d’appello. I giudici di merito avevano escluso questo beneficio in ragione delle specifiche peculiarità del caso. In particolare, la ripetitività delle condotte di evasione, commesse per futili motivi, dimostrava non un episodio occasionale, ma una totale indifferenza e insofferenza verso i provvedimenti cautelari. Questo comportamento, secondo la Corte, incide direttamente sull’intensità del dolo, rendendo impossibile qualificare il fatto come ‘tenue’.

Il Secondo Motivo: Il Diniego delle Attenuanti Generiche

Anche il secondo motivo è stato giudicato inammissibile. La Corte ha ricordato un principio consolidato in giurisprudenza (richiamando la sentenza Cass. n. 52523/2016): le attenuanti generiche possono essere legittimamente negate anche solo sulla base dei precedenti penali dell’imputato. La presenza di un passato criminale è un elemento sufficiente per il giudice di merito per escludere la concessione di questo beneficio, senza necessità di ulteriori approfondimenti, a meno che non emergano elementi positivi di particolare rilievo, non presenti in questo caso.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

L’ordinanza ribadisce due importanti lezioni pratiche. Primo, un ricorso per cassazione deve contenere critiche specifiche e pertinenti alla motivazione della sentenza impugnata, non potendosi limitare a riproporre le stesse difese già respinte. Secondo, la valutazione di istituti come la tenuità del fatto e le attenuanti generiche non è automatica, ma dipende da un’analisi complessiva della condotta e della personalità dell’imputato. La ripetitività del reato e i precedenti penali sono fattori determinanti che possono legittimamente precludere l’accesso a tali benefici.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati sono stati ritenuti generici, manifestamente infondati e una mera ripetizione di argomenti già adeguatamente respinti nella sentenza precedente, senza contestarne specificamente la motivazione.

La ripetitività di un reato come l’evasione può impedire l’applicazione della ‘particolare tenuità del fatto’?
Sì. Secondo l’ordinanza, la ripetitività delle condotte di evasione, soprattutto se per futili motivi, esclude l’occasionalità e l’estemporaneità richieste per la tenuità del fatto. Anzi, dimostra un’elevata intensità del dolo e un’indifferenza verso i provvedimenti cautelari, rendendo il fatto non ‘tenue’.

È sufficiente la presenza di precedenti penali per negare le attenuanti generiche?
Sì, la Corte ha confermato che le attenuanti generiche possono essere legittimamente negate anche solo sulla base dei precedenti penali dell’imputato, in quanto tale elemento è considerato un valido indice per la valutazione complessiva della sua personalità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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