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Inammissibilità ricorso: condotta ostativa e prognosi

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità del ricorso di un soggetto contro l’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza. La decisione si fonda sulla prognosi sfavorevole dovuta a nuove denunce per reati contro il patrimonio, considerate un fattore ostativo alla concessione di un beneficio. Il ricorso è stato giudicato eccentrico rispetto al nucleo della questione.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: Quando la Condotta Successiva Blocca i Benefici

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre uno spunto cruciale sul tema dell’inammissibilità del ricorso nel contesto del diritto penitenziario. La decisione evidenzia come la valutazione della condotta di un soggetto sia fondamentale per la formulazione di una prognosi favorevole, requisito indispensabile per la concessione di benefici. Quando il ricorso non affronta i punti salienti che hanno portato a una valutazione negativa, il suo destino è segnato.

I Fatti del Caso

Un individuo proponeva ricorso contro un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza che gli aveva negato un beneficio. La decisione del Tribunale si basava su un elemento specifico e grave: dopo il 2021, a carico del soggetto erano state presentate plurime denunce per reati contro il patrimonio. Questo elemento era stato considerato un fattore ostativo, ovvero un ostacolo insormontabile, alla formulazione di una “prognosi di vita favorevole”, necessaria per accedere al beneficio richiesto.

Il ricorrente, tuttavia, nelle sue argomentazioni ha evitato di confrontarsi direttamente con questo punto cruciale, ovvero le sue recenti condotte devianti. Ha invece articolato delle lamentele definite dalla Corte come “eccentriche”, cioè non centrate sul fulcro del provvedimento impugnato.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. La conseguenza diretta di questa decisione è stata la condanna del ricorrente non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale.

Le Motivazioni dietro l’Inammissibilità del Ricorso

Le motivazioni della Corte sono chiare e dirette. I giudici hanno sottolineato che il Tribunale di Sorveglianza, nell’esercizio del suo potere discrezionale, aveva correttamente identificato nelle nuove denunce un fattore negativo decisivo. Queste denunce recenti per reati contro il patrimonio rendevano impossibile formulare una previsione positiva sul futuro comportamento del soggetto.

La Corte ha ritenuto che il ricorrente non abbia efficacemente “aggredito” la solidità delle argomentazioni del provvedimento impugnato. Evitando di discutere il tema centrale della sua condotta, il ricorso è risultato privo della capacità di mettere in discussione la decisione del Tribunale di Sorveglianza. In sostanza, un ricorso che non affronta il cuore della motivazione della decisione che contesta, non può essere accolto.

Conclusioni: L’Importanza di Affrontare il Nucleo della Questione

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura legale: un’impugnazione deve essere mirata e pertinente. Non è sufficiente presentare argomentazioni generiche o che deviano dal punto centrale della controversia. In questo caso, il “fulcro” era la valutazione della pericolosità sociale del soggetto alla luce delle sue azioni recenti. Ignorare questo aspetto ha reso il ricorso inefficace e, di conseguenza, inammissibile. Per i professionisti e i loro assistiti, ciò serve da monito: la strategia difensiva deve sempre confrontarsi direttamente e in modo convincente con le ragioni fondanti della decisione che si intende contestare, pena la chiusura del procedimento con una condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.

Quando un ricorso può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile quando le argomentazioni presentate non affrontano il nucleo centrale delle motivazioni del provvedimento impugnato, risultando così eccentriche e non in grado di contestare efficacemente la decisione.

Quali elementi possono ostacolare una prognosi di vita favorevole?
Secondo l’ordinanza, plurime denunce per reati, in particolare se commessi in un periodo recente e contro il patrimonio, rappresentano un fattore ostativo evidente alla formulazione di una prognosi di vita favorevole, necessaria per la concessione di benefici.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata determinata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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