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Inammissibilità ricorso: Cassazione su recidiva

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 14243/2024, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da un imputato condannato per lesioni personali aggravate. Il ricorso si basava su una presunta erronea applicazione della recidiva. La Corte ha ritenuto la motivazione della Corte d’Appello sufficiente e non illogica, sottolineando come il nuovo reato manifestasse un’accresciuta pericolosità sociale, giustificando così la pena inflitta. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 12 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso: La Cassazione Conferma la Pericolosità Sociale come Criterio Decisivo

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come viene gestita l’inammissibilità del ricorso quando i motivi sono ritenuti infondati, specialmente in contesti che coinvolgono la recidiva e la valutazione della pericolosità sociale dell’imputato. La Suprema Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito, stabilendo un principio importante sulla sufficienza della motivazione che giustifica il trattamento sanzionatorio.

Il Percorso Giudiziario del Caso

La vicenda processuale ha origine da una condanna per il reato di lesioni personali aggravate emessa dal Tribunale di Lucca. La sentenza è stata integralmente confermata dalla Corte di Appello di Firenze. L’imputato, ritenendo ingiusta l’applicazione della recidiva e viziata la motivazione della sentenza d’appello, ha deciso di presentare ricorso per Cassazione, lamentando l’inosservanza o l’erronea applicazione della legge penale.

La Valutazione del Ricorso e la sua Inammissibilità

L’unico motivo di ricorso si concentrava sulla presunta illegittimità del trattamento sanzionatorio, con particolare riferimento all’aumento di pena per la recidiva. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha rigettato completamente questa tesi, dichiarando l’inammissibilità del ricorso. Secondo gli Ermellini, il provvedimento impugnato era sorretto da una motivazione non solo sufficiente, ma anche priva di illogicità.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha basato la sua decisione su un punto fondamentale: la valutazione operata dalla Corte d’Appello era corretta e ben argomentata. I giudici di merito avevano infatti sottolineato come la commissione di un nuovo reato da parte dell’imputato non fosse un episodio isolato, ma una chiara manifestazione di un’accresciuta pericolosità sociale. Questo comportamento, sintomo di un’incapacità di controllare la propria aggressività, giustificava pienamente il trattamento sanzionatorio applicato, compreso l’aggravamento per la recidiva. La motivazione della Corte d’Appello aveva adeguatamente considerato le deduzioni difensive, fornendo una risposta logica e coerente che non lasciava spazio a censure di legittimità.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta due conseguenze dirette per il ricorrente, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale. In primo luogo, la condanna al pagamento delle spese processuali. In secondo luogo, il versamento di una somma, in questo caso fissata in 3.000 euro, in favore della Cassa delle ammende. Questa ordinanza ribadisce un principio consolidato: un ricorso per Cassazione non può basarsi su doglianze generiche o su una mera rilettura degli elementi già valutati dai giudici di merito, specialmente quando la motivazione della sentenza impugnata risulta logica, coerente e completa. La pericolosità sociale, desunta dal comportamento recidivante, si conferma un criterio valido e sufficiente per giustificare un trattamento sanzionatorio più severo.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché la Corte di Cassazione ha ritenuto che il trattamento sanzionatorio applicato dal giudice di merito fosse sorretto da una motivazione sufficiente, non illogica e basata su un adeguato esame delle deduzioni difensive.

Come è stata valutata la recidiva dell’imputato nel caso specifico?
La Corte ha affermato che il nuovo reato commesso dall’imputato costituiva una chiara manifestazione di un’accresciuta pericolosità sociale e di un’incapacità di controllare la propria aggressività, giustificando così pienamente la pena aggravata per la recidiva.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
In conseguenza dell’inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende, ai sensi dell’art. 616, comma 1, del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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