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Inammissibilità ricorso Cassazione: no a nuove prove

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso di un imputato condannato per danneggiamento seguito da incendio. La Corte ha stabilito che i motivi del ricorso erano manifestamente infondati, in quanto miravano a una nuova valutazione dei fatti e delle prove, un’attività preclusa in sede di legittimità. La decisione sottolinea come il ricorso in Cassazione non possa essere utilizzato per contestare il merito della decisione, ma solo per vizi di legge. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 19 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Quando l’Appello è Solo un Tentativo di Rigiudicare i Fatti

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale del nostro sistema giudiziario: il giudizio di legittimità non è una terza istanza di merito. La Suprema Corte ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso in Cassazione presentato da un imputato, poiché i motivi erano palesemente volti a ottenere una nuova valutazione delle prove, attività preclusa ai giudici di piazza Cavour. Questo caso offre uno spunto prezioso per comprendere i confini e lo scopo del ricorso alla massima istanza giurisdizionale.

I Fatti del Caso

L’imputato era stato condannato in primo grado e in appello per il reato di danneggiamento seguito da incendio, previsto dall’art. 424 del codice penale. La sentenza della Corte d’Appello aveva confermato la precedente condanna, realizzando così una cosiddetta ‘doppia conforme’. All’imputato erano state riconosciute le attenuanti generiche, ritenute equivalenti alla recidiva contestata, e applicata la diminuzione di pena per la scelta del rito abbreviato.

Nonostante la doppia pronuncia di colpevolezza, la difesa ha deciso di presentare ricorso per cassazione, lamentando una violazione di legge e un vizio di motivazione in relazione al diniego, da parte dei giudici di merito, di una rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale. In sostanza, si contestava la valutazione delle prove e delle perizie già acquisite.

L’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione per Manifesta Infondatezza

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, dichiarandolo inammissibile. La ragione di tale decisione risiede nella natura stessa dei motivi presentati. I giudici hanno osservato che le critiche mosse dall’imputato non evidenziavano reali errori di diritto o vizi logici nella motivazione della sentenza impugnata. Al contrario, esse rappresentavano un tentativo di rimettere in discussione il merito della vicenda, chiedendo alla Suprema Corte di compiere una nuova e diversa valutazione del peso delle prove, operazione non consentita in sede di legittimità.

Le Motivazioni della Suprema Corte

Nelle motivazioni dell’ordinanza, la Corte ha chiarito che le critiche del ricorrente erano ‘manifestamente infondate’ e si risolvevano in una richiesta di ‘rivalutazione di aspetti attinenti al fatto’. La sentenza d’appello, secondo i giudici, aveva già esaminato in modo coerente e logico tutti gli elementi, comprese le contestazioni relative alla perizia psichiatrica, che il ricorso aveva criticato in modo solo ‘generico’.

La Corte ha ribadito che il suo ruolo non è quello di un terzo grado di giudizio dove si possono riesaminare i fatti, ma quello di garante della corretta applicazione della legge e della logicità delle motivazioni. Non essendo stata riscontrata alcuna contraddittorietà o palese illogicità nella decisione dei giudici d’appello, il ricorso non poteva che essere dichiarato inammissibile.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La declaratoria di inammissibilità ha comportato, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali. Inoltre, non ravvisando ipotesi di esonero, la Corte lo ha condannato al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa decisione serve come un importante monito: il ricorso per cassazione deve essere fondato su precise censure di legittimità e non può trasformarsi in un pretesto per tentare di ottenere una terza valutazione del merito. Un ricorso che si limita a riproporre le stesse argomentazioni fattuali già respinte dai giudici dei gradi precedenti è destinato a una sicura declaratoria di inammissibilità, con le relative conseguenze economiche per il proponente.

Perché il ricorso alla Corte di Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano manifestamente infondati. Essi non denunciavano vizi di legge o illogicità della motivazione, ma miravano a ottenere una nuova valutazione delle prove e dei fatti, un’attività che non rientra nelle competenze della Corte di Cassazione.

Cosa significa che la sentenza era una ‘doppia conforme’?
Significa che la Corte d’Appello aveva confermato in pieno la sentenza di condanna emessa dal tribunale di primo grado. Entrambi i gradi di giudizio di merito avevano quindi raggiunto la medesima conclusione sulla colpevolezza dell’imputato.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito dell’inammissibilità?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato, per legge, al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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