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Inammissibilità ricorso Cassazione: no a nuova analisi

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 29774/2024, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso di un imputato condannato per minaccia a pubblico ufficiale. La Corte ha stabilito che il ricorso non può essere utilizzato per richiedere una nuova e diversa valutazione delle prove già esaminate dalla Corte d’Appello, confermando così i limiti del giudizio di legittimità. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 5 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Quando la Rilettura dei Fatti è Vietata

L’ordinanza n. 29774 del 2024 della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: il giudizio di legittimità non è una terza istanza di merito. Con questa decisione, la Suprema Corte chiarisce i confini dell’inammissibilità del ricorso in Cassazione, sottolineando che non è possibile utilizzare questo strumento per ottenere una semplice rilettura delle prove o una ricostruzione dei fatti diversa da quella operata dai giudici dei gradi precedenti.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da una condanna emessa dalla Corte d’Appello di Palermo nei confronti di un imputato per il reato di cui all’art. 336 del codice penale, ovvero violenza o minaccia a un pubblico ufficiale. Non soddisfatto della decisione di secondo grado, l’imputato ha proposto ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo di impugnazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. La conseguenza diretta di questa pronuncia è stata non solo la conferma della condanna, ma anche l’obbligo per il ricorrente di farsi carico delle spese processuali e del pagamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Il Divieto di Rivalutazione del Merito e l’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione

Il cuore della decisione risiede nelle motivazioni con cui i giudici hanno respinto il ricorso. La Corte ha osservato che le censure sollevate dal ricorrente non miravano a denunciare un errore di diritto o un vizio procedurale della sentenza impugnata, ma erano dirette a ottenere “una non consentita rilettura degli elementi probatori e a prospettare una diversa e alternativa ricostruzione della vicenda criminosa”.

In altre parole, il ricorrente non stava contestando la corretta applicazione della legge, ma stava tentando di convincere la Cassazione che la Corte d’Appello avesse interpretato male le prove e i fatti. Questo tipo di valutazione, tuttavia, è precluso alla Suprema Corte, il cui compito è esclusivamente quello di svolgere un “controllo di legittimità”. La Corte d’Appello, secondo i giudici di legittimità, aveva già ampiamente scrutinato gli elementi di prova, giungendo alla sua conclusione attraverso un “puntuale e logico apparato argomentativo”, ritenuto non censurabile in sede di Cassazione.

Il ricorso è risultato quindi privo della sua funzione tipica, trasformandosi in un tentativo di ottenere un terzo grado di giudizio sul merito della vicenda, funzione che non spetta alla Corte di Cassazione.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa ordinanza serve come un importante monito per chi intende adire la Corte di Cassazione. Evidenzia che un ricorso, per essere ammissibile, deve concentrarsi su questioni di pura legittimità: violazioni di legge, vizi procedurali o difetti di motivazione che rendano la sentenza illogica o contraddittoria. Qualsiasi tentativo di rimettere in discussione l’apprezzamento dei fatti e delle prove operato dai giudici di merito è destinato a scontrarsi con una declaratoria di inammissibilità.

Le conseguenze di un ricorso inammissibile non sono solo procedurali, ma anche economiche, comportando la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. Pertanto, è fondamentale che l’atto di impugnazione sia redatto con rigore tecnico, distinguendo nettamente le critiche sulla ricostruzione fattuale da quelle sulla corretta applicazione del diritto.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché le argomentazioni del ricorrente non denunciavano vizi di legittimità della sentenza impugnata, ma miravano a ottenere una nuova valutazione delle prove e una diversa ricostruzione dei fatti, attività preclusa al giudice di legittimità.

Qual è la differenza tra un giudizio di merito e un controllo di legittimità?
Il giudizio di merito (primo e secondo grado) si occupa di ricostruire i fatti e valutare le prove per decidere sulla colpevolezza o innocenza. Il controllo di legittimità, proprio della Corte di Cassazione, si limita a verificare che i giudici di merito abbiano applicato correttamente la legge e seguito le procedure, senza riesaminare i fatti.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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