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Inammissibilità ricorso Cassazione: motivi nuovi o generici

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità di un ricorso in materia penale. La decisione si fonda sulla genericità di un motivo e sulla proposizione di un motivo nuovo, non sollevato nei precedenti gradi di giudizio. Questo caso evidenzia il rigore formale richiesto per l’accesso al giudizio di legittimità e le conseguenze dell’inammissibilità ricorso Cassazione, tra cui la condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità ricorso Cassazione: Quando i Motivi sono Generici o Nuovi

L’ordinanza n. 5576/2024 della Corte di Cassazione offre un’importante lezione sulla redazione degli atti di impugnazione e sui limiti del giudizio di legittimità. La Corte ha dichiarato l’inammissibilità ricorso Cassazione presentato da un imputato, sottolineando due errori procedurali fondamentali: la genericità di un motivo e la tardiva introduzione di una nuova questione giuridica. Questa decisione ribadisce che l’accesso alla Suprema Corte richiede un rigore formale che non ammette approssimazioni o strategie processuali tardive.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bari del 17 gennaio 2023. L’imputato, condannato per una fattispecie di reato prevista dal Testo Unico sugli Stupefacenti (art. 73, comma 5, TUS), decideva di rivolgersi alla Corte di Cassazione per ottenere l’annullamento della decisione.

Il ricorso si basava su due distinti motivi:
1. Una critica alla motivazione della sentenza d’appello, ritenuta carente in relazione al giudizio di responsabilità e alla mancata individuazione di ragioni per un proscioglimento ai sensi dell’art. 129 c.p.p.
2. La richiesta di applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131 bis del codice penale.

La Decisione della Corte: Focus sull’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione

La Corte di Cassazione, con una motivazione sintetica ma estremamente chiara, ha respinto il ricorso dichiarandolo inammissibile. La decisione si fonda su un’analisi distinta dei due motivi presentati, entrambi giudicati non conformi ai requisiti richiesti dalla legge per l’accesso al giudizio di legittimità.

Il Primo Motivo: la Genericità che Conduce all’Inammissibilità

Il primo motivo è stato considerato ‘genericamente addotto’. La Corte ha rilevato che la critica mossa alla sentenza impugnata era priva di una ‘puntuale enunciazione delle ragioni di diritto’ e dei ‘congrui riferimenti alla motivazione dell’atto impugnato’. In altre parole, non è sufficiente contestare genericamente la tenuta logica di una sentenza; è necessario specificare quali principi di diritto sarebbero stati violati e in quali passaggi della motivazione risiederebbe l’errore del giudice d’appello. La mancanza di questa specificità rende il motivo inammissibile.

Il Secondo Motivo: il Divieto di Introdurre Questioni Nuove

Ancora più netto è stato il giudizio sul secondo motivo. La richiesta di applicare l’art. 131 bis c.p. (particolare tenuità del fatto) è stata giudicata una questione nuova, poiché non era stata sollevata con i motivi di appello né discussa nel corso del secondo grado di giudizio. La Corte ha ribadito un principio cardine del nostro sistema processuale: il giudizio di Cassazione non è una terza istanza di merito dove poter sollevare per la prima volta questioni che avrebbero dovuto essere discusse in precedenza. Inoltre, la valutazione della tenuità del fatto presuppone ‘verifiche in fatto’ (analisi delle circostanze concrete, della condotta, del danno), che sono precluse alla Corte di Cassazione, il cui compito è limitato al controllo della corretta applicazione della legge (giudizio di legittimità).

Le Motivazioni

Le motivazioni della Suprema Corte si radicano in principi fondamentali della procedura penale. La funzione della Corte di Cassazione è quella di assicurare l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della legge. Non può, quindi, riesaminare le prove o sostituire la propria valutazione dei fatti a quella dei giudici di merito.

Per questo motivo, i ricorsi devono essere formulati in modo da evidenziare unicamente vizi di legittimità (violazione di legge o vizi della motivazione come illogicità manifesta o contraddittorietà). Un motivo generico, che si limita a esprimere un dissenso sulla decisione senza argomentazioni giuridiche specifiche, non permette alla Corte di esercitare il proprio controllo. Allo stesso modo, l’introduzione di temi nuovi impedirebbe un corretto contraddittorio e trasformerebbe il giudizio di legittimità in un terzo grado di merito, snaturandone la funzione.

Conclusioni

L’ordinanza in esame è un monito per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione. Le impugnazioni devono essere preparate con la massima cura sin dai primi gradi di giudizio. È fondamentale articolare in modo completo e specifico tutti i motivi di doglianza già nell’atto di appello, poiché le questioni non dedotte in quella sede sono, di regola, precluse nel successivo giudizio di legittimità. La conseguenza dell’inammissibilità ricorso Cassazione non è solo la conferma della condanna, ma anche, come stabilito dall’art. 616 c.p.p., la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila Euro.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano viziati. Il primo motivo era troppo generico, privo di specifiche argomentazioni legali e di riferimenti puntuali alla sentenza impugnata. Il secondo motivo introduceva una questione nuova, mai sollevata nel giudizio d’appello, cosa non consentita in sede di legittimità.

È possibile chiedere l’applicazione dell’art. 131 bis c.p. (particolare tenuità del fatto) per la prima volta in Cassazione?
No. La Corte ha stabilito che tale questione non può essere proposta per la prima volta in sede di legittimità, soprattutto perché la sua valutazione richiede accertamenti sulle circostanze di fatto del reato, un tipo di analisi che è preclusa alla Corte di Cassazione.

Quali sono le conseguenze economiche quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
In base all’art. 616 del codice di procedura penale, la parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una somma pecuniaria in favore della Cassa delle ammende. In questo caso specifico, la somma è stata quantificata in 3.000 Euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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