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Inammissibilità ricorso cassazione: motivi generici

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità di un ricorso avverso una misura cautelare per reati di contrabbando di carburante. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi, che tentavano una nuova valutazione dei fatti anziché contestare vizi di legittimità. La sentenza ribadisce i limiti del giudizio di cassazione e i criteri per valutare il pericolo di recidiva, portando alla conferma dell’inammissibilità ricorso cassazione.

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Pubblicato il 17 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Quando i Motivi Sono Generici

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 495 del 2024, offre un’importante lezione sui limiti del ricorso alla Suprema Corte, specialmente in materia di misure cautelari. La pronuncia di inammissibilità del ricorso in cassazione sottolinea un principio fondamentale: il giudizio di legittimità non è una terza istanza di merito. Analizziamo come la genericità dei motivi e il tentativo di riesaminare i fatti abbiano condotto a questa inevitabile conclusione.

I Fatti del Caso: Contrabbandi di Carburante e Misure Cautelari

Il caso riguarda un indagato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari dal G.i.p. del Tribunale di Velletri. Le accuse erano gravi e complesse, spaziando dall’importazione di gasolio con evasione di imposte per oltre cinque milioni di euro, alla ricettazione di carburante di provenienza delittuosa (sottratto da un aeroporto militare), fino alla manomissione dei contatori della propria stazione di servizio.

La difesa aveva proposto un’istanza di riesame al Tribunale di Roma, che però aveva confermato la misura cautelare. Contro questa decisione, l’indagato ha proposto ricorso per Cassazione.

Il Ricorso in Cassazione: Le Doglianze della Difesa

I motivi del ricorso si concentravano su due punti principali:

1. Errata applicazione della legge e travisamento della prova: La difesa sosteneva che la posizione dell’indagato non fosse stata valutata correttamente, confondendola con quella di altri co-indagati. Inoltre, riteneva che le intercettazioni non fossero sufficienti a costituire gravi indizi di colpevolezza e che il reato presupposto della ricettazione (il furto di carburante) fosse meramente ipotetico.
2. Violazione delle norme sulle esigenze cautelari: Si contestava la valutazione del Tribunale riguardo alla sussistenza del pericolo attuale di recidiva, ritenendo che non fossero stati applicati correttamente i principi di proporzionalità e adeguatezza nella scelta della misura.

L’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione secondo la Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha rigettato completamente le argomentazioni della difesa, dichiarando il ricorso inammissibile. La motivazione della Suprema Corte si articola su principi procedurali chiari e consolidati, evidenziando perché il ricorso non potesse superare il vaglio di ammissibilità.

Il Ruolo della Cassazione: Giudice di Legittimità, non di Merito

Il punto centrale della decisione è la natura del ricorso. I giudici hanno stabilito che i motivi presentati erano generici e, soprattutto, miravano a una riconsiderazione dei fatti e a una diversa valutazione delle prove. Questo tipo di doglianza è precluso in sede di legittimità. La Cassazione non può sostituire la propria valutazione a quella dei giudici di merito, ma deve limitarsi a verificare la presenza di violazioni di legge o di vizi logici manifesti e decisivi nella motivazione del provvedimento impugnato. Proporre una ‘lettura alternativa’ delle intercettazioni o contestare la consistenza degli indizi significa chiedere un nuovo giudizio sul fatto, compito che non spetta alla Suprema Corte.

Le Esigenze Cautelari e il Pericolo di Recidiva

Anche il secondo motivo di ricorso è stato respinto. La Corte ha ritenuto che il Tribunale avesse motivato adeguatamente la sussistenza delle esigenze cautelari. È stato evidenziato come il ‘perseguimento costante di modalità illecite’ dal 2019 al 2023, caratterizzato da ‘peculiare e costante spregiudicatezza’, rendesse concreto e attuale il pericolo di reiterazione dei reati. La Cassazione ha ribadito che l’attualità del pericolo non richiede la prova di ‘occasioni prossime e favorevoli’ per delinquere, ma si basa su un giudizio prognostico sulla personalità dell’indagato e sul contesto, che in questo caso giustificava ampiamente la misura.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Corte si fondano su pilastri consolidati della giurisprudenza di legittimità. In primo luogo, il ricorso mancava di ‘specificità estrinseca’, ovvero non si confrontava puntualmente con le argomentazioni logico-giuridiche della decisione impugnata, limitandosi a riproporre le stesse censure già respinte dal Tribunale del riesame. In secondo luogo, le critiche mosse alla valutazione delle prove si risolvevano in doglianze di fatto, non consentite. In tema di misure cautelari, il ricorso è ammissibile solo se denuncia una violazione di specifiche norme di legge o una manifesta illogicità della motivazione, non quando propone una semplice ricostruzione alternativa dei fatti. Infine, la Corte ha sottolineato che, essendo nel frattempo intervenuta una sostituzione della misura con una meno afflittiva (obbligo di dimora), era anche venuto meno l’interesse del ricorrente su quel punto specifico.

Le Conclusioni

La sentenza si conclude con una dichiarazione di inammissibilità del ricorso cassazione e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. La decisione rappresenta un monito chiaro: il ricorso per Cassazione è uno strumento straordinario, destinato a correggere errori di diritto e non a ottenere una terza revisione del merito di una vicenda processuale. Per avere una possibilità di successo, i motivi devono essere specifici, pertinenti e focalizzati su vizi di legittimità, evitando di sconfinare in una inammissibile rivalutazione del materiale probatorio.

Perché il ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi erano generici e non contestavano specifici errori di diritto, ma miravano a una nuova valutazione dei fatti e delle prove, un’operazione che non rientra nelle competenze della Corte di Cassazione.

La Corte di Cassazione può riesaminare le prove come le intercettazioni?
No, la Corte di Cassazione non può riesaminare le prove nel merito. Il suo compito è verificare la correttezza giuridica e la logicità della motivazione del giudice precedente. L’interpretazione delle intercettazioni è una questione di fatto riservata ai giudici di merito, a meno che non si dimostri un palese travisamento della prova.

Cosa si intende per ‘pericolo attuale di recidiva’ per giustificare una misura cautelare?
Significa che esiste una probabilità concreta e attuale che la persona commetta altri reati. Questa valutazione non si basa sulla disponibilità di un’opportunità immediata, ma su un’analisi complessiva della gravità dei fatti, delle modalità della condotta, della personalità del soggetto e del suo contesto sociale, per formulare una prognosi sulla sua futura pericolosità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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