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Inammissibilità ricorso Cassazione: motivi generici

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità del ricorso presentato da tre imputati contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sulla natura ripetitiva e manifestamente infondata dei motivi addotti, ribadendo i rigorosi requisiti per l’accesso al giudizio di legittimità. Il caso sottolinea come la riproposizione di censure già esaminate e l’assenza di critiche specifiche alla motivazione della sentenza impugnata portino a una pronuncia di inammissibilità ricorso Cassazione.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Quando i Motivi Vengono Rigettati

L’ordinanza in esame offre un’importante lezione sui requisiti di accesso al giudizio di legittimità. Quando si presenta un ricorso, è fondamentale che i motivi non siano una mera ripetizione di argomenti già discussi. In caso contrario, si rischia una pronuncia di inammissibilità ricorso Cassazione, con tutte le conseguenze del caso. Analizziamo insieme questa decisione per capire meglio i confini del giudizio di legittimità.

I Fatti del Processo

Tre individui, condannati dalla Corte d’Appello di una città del Sud Italia per reati gravi tra cui narcotraffico e ricettazione, hanno proposto ricorso per Cassazione avverso la sentenza di secondo grado. Ciascun ricorrente ha sollevato specifiche doglianze:

* Il primo imputato ha contestato la sussistenza del dolo nel reato di ricettazione e il mancato riconoscimento della continuazione tra questo e i reati di narcotraffico.
* Gli altri due coimputati hanno invece lamentato il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche e l’eccessività della pena inflitta.

La Corte Suprema di Cassazione è stata quindi chiamata a valutare la validità e la fondatezza di tali motivi.

La Decisione e l’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione

La Corte di Cassazione ha esaminato i ricorsi e li ha dichiarati tutti inammissibili. La decisione si basa su una distinzione netta tra i motivi presentati dal primo ricorrente e quelli degli altri due, sebbene l’esito sia stato identico per tutti.

La Posizione del Primo Ricorrente: Motivi Ripetitivi

Per quanto riguarda il primo imputato, la Corte ha osservato che i motivi del suo ricorso erano “meramente riproduttivi” di censure già adeguatamente esaminate e respinte dai giudici di merito. La sentenza d’appello, secondo gli Ermellini, aveva fornito argomentazioni giuridicamente corrette, puntuali e logicamente coerenti per rigettare le stesse questioni. La riproposizione di tali argomenti in sede di legittimità, senza individuare vizi specifici nella motivazione della sentenza impugnata, rende il ricorso inammissibile.

La Posizione degli Altri Ricorrenti: Manifesta Infondatezza

Per gli altri due imputati, i motivi sono stati giudicati “manifestamente infondati”. La Corte ha ritenuto che la sentenza d’appello fosse sorretta da una motivazione “sufficiente e non illogica” sia sul mancato riconoscimento delle attenuanti generiche sia sulla misura della pena. I giudici di merito avevano già condotto un “adeguato esame delle deduzioni difensive”, rendendo il loro giudizio non censurabile in sede di legittimità.

Conseguenze dell’Inammissibilità Ricorso Cassazione

L’ordinanza si conclude con una pronuncia che segue la previsione dell’articolo 616 del codice di procedura penale. A seguito della dichiarazione di inammissibilità ricorso Cassazione, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali. Inoltre, è stata inflitta loro una sanzione pecuniaria di tremila euro ciascuno, da versare in favore della Cassa delle ammende, a causa della loro colpa nel determinare la causa di inammissibilità.

Le motivazioni

La motivazione della Corte risiede nel principio fondamentale secondo cui il giudizio di Cassazione non è un terzo grado di merito, ma un controllo sulla legittimità e sulla coerenza logica delle decisioni precedenti. I ricorsi che si limitano a riproporre le stesse questioni di fatto già decise, senza evidenziare un errore di diritto o un vizio logico manifesto nella motivazione della sentenza impugnata, non superano il vaglio di ammissibilità. Per il primo ricorrente, la Corte ha ravvisato una semplice riproposizione di argomenti già vagliati e disattesi con motivazioni corrette e puntuali. Per gli altri due, i motivi sono apparsi da subito privi di fondamento, poiché la sentenza d’appello aveva adeguatamente giustificato le sue scelte sanzionatorie e la valutazione sulle circostanze attenuanti. In entrambi i casi, mancava il presupposto essenziale per un utile esame da parte della Corte di legittimità.

Le conclusioni

In conclusione, questa ordinanza ribadisce un principio cruciale della procedura penale: per accedere al giudizio di Cassazione non è sufficiente essere in disaccordo con la decisione di merito. È necessario formulare censure specifiche, precise e pertinenti, che attacchino la correttezza giuridica o la tenuta logica del provvedimento impugnato. I ricorsi generici, ripetitivi o manifestamente infondati non solo non hanno possibilità di successo, ma comportano anche la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. Questa decisione serve da monito sulla necessità di un approccio tecnico e rigoroso nella redazione dei ricorsi per Cassazione, evitando di intasare la giustizia con impugnazioni prive dei requisiti di legge.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se i motivi presentati non sono consentiti dalla legge in sede di legittimità, ad esempio perché sono meramente ripetitivi di questioni già decise nei gradi di merito o perché sono manifestamente infondati, cioè palesemente privi di fondamento giuridico.

Cosa significa che i motivi di ricorso sono ‘meramente riproduttivi’?
Significa che il ricorso si limita a riproporre le stesse argomentazioni e critiche già presentate e respinte nei precedenti gradi di giudizio, senza sollevare specifiche censure contro la logica o la correttezza giuridica della motivazione della sentenza impugnata.

Quali sono le conseguenze economiche della dichiarazione di inammissibilità?
In base all’art. 616 del codice di procedura penale, la parte che ha proposto il ricorso dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una somma in denaro in favore della Cassa delle ammende, come stabilito nel provvedimento (in questo caso, tremila euro).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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