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Inammissibilità ricorso Cassazione: motivi generici

Un imputato, condannato per furto aggravato sulla base di prove video, ha presentato ricorso in Cassazione. La Corte ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso a causa della genericità e incompletezza dei motivi. In particolare, l’appello non contestava tutti gli elementi probatori, come la visione diretta del filmato da parte del giudice di primo grado, ma solo il riconoscimento da parte della polizia. La decisione sottolinea l’importanza di formulare impugnazioni specifiche e complete per evitare una declaratoria di inammissibilità ricorso Cassazione.

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Pubblicato il 19 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità ricorso Cassazione: quando un motivo d’appello è inefficace

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale penale: l’importanza di redigere motivi di appello specifici e completi. Il mancato rispetto di questo requisito porta inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità ricorso Cassazione, rendendo vana ogni successiva difesa e definitiva la condanna. Analizziamo il caso per comprendere gli errori da evitare.

I Fatti del Caso

Il procedimento riguarda un imputato condannato in primo e secondo grado per il reato di furto aggravato dalla violenza sulle cose, ai sensi dell’art. 624-bis del codice penale. La condanna si fondava principalmente sulle immagini di un sistema di videosorveglianza che avevano ripreso l’azione delittuosa. L’identificazione dell’imputato era avvenuta sia grazie al riconoscimento effettuato da un ufficiale di polizia giudiziaria, sia tramite la visione diretta dei filmati da parte del giudice del Tribunale, che ne aveva sottolineato la chiarezza e la nitidezza.

L’imputato, tramite il suo difensore, decideva di presentare ricorso alla Suprema Corte, articolandolo su tre distinti motivi.

I Motivi del Ricorso e le ragioni dell’inammissibilità ricorso Cassazione

La difesa dell’imputato contestava la sentenza della Corte d’Appello lamentando:

1. Omessa motivazione sull’identificazione: Si contestava l’insufficienza del solo riconoscimento operato dall’agente di polizia giudiziaria sulla base dei video.
2. Omessa disapplicazione della recidiva: Si riteneva che la recidiva non dovesse essere applicata nel caso di specie.
3. Diniego dell’attenuante del danno di speciale tenuità: Si chiedeva il riconoscimento dell’attenuante prevista dall’art. 62, n. 4 c.p., in considerazione del presunto esiguo valore della refurtiva.

Tuttavia, come vedremo, ciascuno di questi motivi presentava vizi tali da condurre a una pronuncia di inammissibilità.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, fornendo una chiara lezione sulla tecnica di redazione delle impugnazioni.

La Genericità del Motivo sull’Identificazione

Il primo motivo è stato considerato “geneticamente inammissibile”. La Corte ha spiegato che la motivazione del Tribunale di primo grado si basava su due pilastri autonomi: la testimonianza dell’operante di polizia e la visione diretta del filmato da parte del giudice. Il motivo di appello, invece, si era concentrato solo sul primo aspetto, criticando il riconoscimento dell’agente, ma tralasciando completamente di contestare la valutazione autonoma del giudice sulla chiarezza delle immagini.

Un motivo di impugnazione, per essere ammissibile, deve confrontarsi con la totalità delle argomentazioni della sentenza impugnata. Attaccare solo una parte della motivazione, quando ne esiste un’altra di per sé sufficiente a sorreggere la decisione, rende la doglianza inefficace e, di conseguenza, inammissibile. Si tratta di un tentativo di ottenere dalla Cassazione un riesame dei fatti, precluso in sede di legittimità.

La Motivazione sulla Recidiva

Anche il secondo motivo è stato rigettato. La Corte ha osservato che i giudici di merito avevano adeguatamente motivato la sussistenza della recidiva, evidenziando come l’ultimo reato fosse indicativo di una maggiore pericolosità dell’imputato e coerente con le sue precedenti condotte. Tale valutazione, essendo logica e non manifestamente errata, non è sindacabile in Cassazione.

Il Calcolo del Danno per l’Attenuante

Infine, riguardo al terzo motivo, la Corte ha rilevato la sua genericità. L’appello si era limitato a considerare il valore della refurtiva, senza tenere conto degli ulteriori danni causati, nello specifico il forzamento delle serrande del negozio. La giurisprudenza è costante nell’affermare che, per il riconoscimento dell’attenuante del danno di speciale tenuità, il pregiudizio economico deve essere valutato nella sua interezza, comprendendo non solo il valore della cosa sottratta ma anche ogni altro effetto pregiudizievole subito dalla vittima. Poiché il danno complessivo non poteva ritenersi irrisorio, il diniego dell’attenuante era corretto.

Le Conclusioni

Questa ordinanza è emblematica e offre un insegnamento cruciale: la redazione di un atto di impugnazione richiede la massima precisione e completezza. Non è sufficiente sollevare una critica, ma è necessario che questa sia pertinente e che si confronti con ogni singola argomentazione della decisione che si intende contestare. In caso contrario, il rischio concreto è quello di incappare in una declaratoria di inammissibilità del ricorso in Cassazione, con la conseguenza di rendere definitiva la condanna e di essere condannati al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se i motivi presentati sono generici, manifestamente infondati o non si confrontano con tutte le argomentazioni che sorreggono la decisione impugnata. Come nel caso di specie, contestare solo una parte della motivazione del giudice, ignorandone un’altra autonoma e sufficiente, rende il motivo inefficace.

Come si valuta il danno di speciale tenuità per ottenere l’attenuante (art. 62 n. 4 c.p.)?
La valutazione del danno deve essere complessiva. Non si considera solo il valore economico del bene sottratto, ma anche tutti gli ulteriori effetti pregiudizievoli causati alla persona offesa dal reato, come i danni materiali (ad esempio, a porte o serrande). Solo se il pregiudizio totale è di valore pressoché irrisorio, l’attenuante può essere concessa.

Cosa significa che un motivo di appello è ‘geneticamente inammissibile’?
Significa che il motivo di appello era viziato fin dalla sua origine, in quanto non idoneo a mettere in discussione la decisione di primo grado. Nel caso specifico, il motivo era inammissibile perché non contestava un punto cruciale e autonomo della motivazione della prima sentenza (la visione diretta del video da parte del giudice), rendendo inutile la sua discussione anche nei gradi successivi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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