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Inammissibilità ricorso Cassazione: motivi generici

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità di un ricorso avverso una condanna per furto aggravato. La decisione si fonda sulla genericità e aspecificità dei motivi di appello, che non rispettavano i requisiti procedurali. Questa ordinanza sottolinea l’importanza di formulare censure precise e pertinenti per l’inammissibilità del ricorso in Cassazione, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 26 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: La Rilevanza dei Motivi Specifici

L’esito di un procedimento giudiziario può dipendere non solo dalla fondatezza delle proprie ragioni, ma anche dal rigore con cui vengono seguite le norme procedurali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale: la presentazione di un ricorso basato su motivi generici e non specifici conduce inevitabilmente alla sua reiezione. Questo principio è cruciale per comprendere l’inammissibilità del ricorso in Cassazione e le sue severe conseguenze.

I Fatti del Caso

Il caso in esame ha origine da una condanna per il reato di furto aggravato, confermata sia in primo grado dal Tribunale che in secondo grado dalla Corte d’Appello. L’imputato, ritenendo ingiusta la sentenza di condanna, decideva di presentare ricorso per Cassazione, l’ultimo grado di giudizio previsto dal nostro ordinamento. Il ricorso era affidato al suo difensore, il quale articolava una serie di doglianze contro la decisione della Corte d’Appello.

La Decisione della Corte Suprema

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, esaminati gli atti, ha emesso un’ordinanza perentoria: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Di conseguenza, la condanna inflitta nei gradi di merito è diventata definitiva. Oltre a ciò, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni dietro l’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione

Il cuore della decisione risiede nelle motivazioni addotte dalla Corte. I giudici supremi hanno rilevato che le ragioni del ricorso erano state formulate in termini “del tutto aspecifici”. In pratica, il difensore si era limitato a sollevare censure “assolutamente generiche” circa una presunta mancanza di motivazione nella sentenza d’appello.

La Corte ha specificato che, al contrario di quanto sostenuto dal ricorrente, la pronuncia impugnata era sorretta da un “conferente apparato argomentativo, esente da vizi logici e convergente con quello del Tribunale”. Il problema principale, dunque, non era la sentenza d’appello, ma il modo in cui era stato redatto il ricorso per Cassazione.

Secondo gli Ermellini, ai sensi degli articoli 581 e 591 del codice di procedura penale, i motivi di ricorso devono indicare in modo specifico:
1. Le ragioni di diritto che si ritengono violate.
2. Gli elementi di fatto che sostengono ogni richiesta.

Nel caso specifico, mancava qualsiasi “confronto con le adeguate giustificazioni” fornite dalla Corte d’Appello a sostegno della responsabilità penale dell’imputato e del trattamento sanzionatorio applicato. Un ricorso che non si confronta criticamente e specificamente con la motivazione della sentenza che intende impugnare è destinato a essere dichiarato inammissibile.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso per Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono riproporre le medesime questioni di fatto già valutate dai giudici di merito. È, invece, un giudizio di legittimità, volto a controllare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione.

Per gli avvocati e i loro assistiti, la lezione è chiara: un ricorso efficace deve essere un atto tecnico, preciso e puntuale. Non è sufficiente lamentare genericamente l’ingiustizia di una sentenza; è necessario smontare, pezzo per pezzo, il ragionamento del giudice precedente, evidenziando specifici errori di diritto o vizi logici manifesti. In assenza di tale specificità, non solo si perde la possibilità di ottenere una riforma della sentenza, ma si incorre anche in ulteriori sanzioni economiche, come dimostra la condanna al pagamento della somma in favore della Cassa delle ammende.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi di doglianza erano formulati in termini del tutto aspecifici e generici, senza indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto a sostegno delle richieste, come invece richiesto dagli artt. 581 e 591 del codice di procedura penale.

Qual era il difetto principale del ricorso presentato?
Il difetto principale era l’assenza di un confronto critico con le argomentazioni della sentenza impugnata. Il ricorso non affrontava le giustificazioni fornite dalla Corte d’Appello per affermare la responsabilità dell’imputato e per determinare la pena.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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