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Inammissibilità ricorso Cassazione: motivi generici

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso per cassazione contro una sentenza di condanna per truffa. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi presentati, che si limitavano a reiterare argomentazioni già respinte in appello, senza muovere una critica specifica alla sentenza impugnata, violando i requisiti dell’art. 581 c.p.p. La ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 18 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso per Cassazione: Quando i Motivi Sono Troppo Generici

L’accesso alla Corte di Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, ma non è una porta aperta a qualsiasi tipo di doglianza. Per ottenere un esame nel merito, è fondamentale che il ricorso sia specifico e critico nei confronti della decisione impugnata. Una recente ordinanza della Suprema Corte chiarisce ancora una volta le conseguenze dell’inammissibilità del ricorso per cassazione quando i motivi sono generici, confermando un orientamento consolidato.

I Fatti del Processo

Il caso in esame trae origine dal ricorso presentato da un’imputata, condannata dalla Corte d’Appello di Roma per il reato di truffa. La difesa ha sollevato due principali motivi di contestazione dinanzi alla Corte di Cassazione. Con il primo, si contestava la violazione di legge e il difetto di motivazione riguardo all’attribuzione della responsabilità penale all’imputata. Con il secondo, si lamentava un analogo vizio in relazione alla sussistenza stessa del reato di truffa.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso interamente inammissibile. Di conseguenza, non solo ha confermato la condanna, ma ha anche condannato la ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La decisione si basa su una valutazione preliminare dei requisiti formali del ricorso, senza entrare nel merito delle questioni sollevate.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Inammissibile?

La Corte ha fondato la sua decisione su due argomenti distinti, uno per ciascun motivo di ricorso.

Il primo motivo, relativo alla responsabilità dell’imputata, è stato giudicato inammissibile perché si risolveva in una “pedissequa reiterazione” delle argomentazioni già presentate e puntualmente respinte dalla Corte d’Appello. Secondo la Cassazione, un motivo di ricorso non può limitarsi a riproporre le stesse tesi, ma deve assolvere alla “tipica funzione di una critica argomentata avverso la sentenza oggetto di ricorso”. In altre parole, deve attaccare specificamente il ragionamento logico-giuridico seguito dal giudice di merito. Un motivo che non fa questo è considerato solo “apparente” e non specifico.

Il secondo motivo, riguardante la sussistenza del reato di truffa, è stato ritenuto generico per indeterminatezza. La Corte ha rilevato che il ricorso non rispettava i requisiti dell’articolo 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Questo articolo impone di indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta. Nel caso di specie, a fronte di una motivazione della Corte d’Appello ritenuta logicamente corretta, la difesa non ha indicato gli elementi specifici su cui si basava la propria censura, impedendo di fatto alla Corte di Cassazione di individuare i rilievi mossi e di esercitare il proprio controllo di legittimità.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione: la specificità è un requisito non negoziabile. L’inammissibilità del ricorso per cassazione è la sanzione processuale per chi presenta un atto che è una mera fotocopia dell’appello o che si limita a critiche vaghe e non circostanziate. Per avere una possibilità di successo, è necessario redigere un ricorso che dialoghi criticamente con la sentenza impugnata, smontandone il ragionamento punto per punto. In caso contrario, il risultato sarà non solo la conferma della condanna, ma anche l’aggravio di ulteriori spese e sanzioni, rendendo il tentativo di impugnazione controproducente.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici: il primo era una mera ripetizione delle argomentazioni già respinte in appello, senza una critica specifica alla sentenza impugnata; il secondo era indeterminato e non indicava gli elementi di fatto e di diritto a sostegno della censura, come richiesto dall’art. 581 c.p.p.

Cosa significa che un motivo di ricorso è “generico” o “apparente”?
Significa che il motivo non svolge la sua funzione tipica, ovvero quella di una critica argomentata contro la decisione impugnata. Un motivo è “apparente” quando si limita a riproporre le stesse tesi già esaminate, mentre è “generico” quando non individua con precisione i punti della motivazione che contesta e le ragioni della sua contestazione.

Quali sono state le conseguenze per la ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
La ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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