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Inammissibilità ricorso cassazione: motivi generici

Un automobilista, condannato per guida in stato di ebbrezza, ha presentato ricorso in Cassazione contestando il funzionamento dell’etilometro. La Corte ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso cassazione, poiché i motivi presentati erano una semplice ripetizione di quelli già respinti in appello, senza un confronto critico con la motivazione della sentenza precedente. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 11 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: La Fine del ‘Copia e Incolla’ dagli Atti Precedenti

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un’importante lezione sulla tecnica di redazione degli atti giudiziari, ribadendo un principio fondamentale: per evitare una declaratoria di inammissibilità del ricorso per cassazione, non è sufficiente riproporre le stesse argomentazioni già esposte in appello. È necessario un confronto critico e puntuale con le motivazioni della sentenza che si intende impugnare. Vediamo nel dettaglio come la Corte è giunta a questa conclusione in un caso relativo a una condanna per guida in stato di ebbrezza.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una condanna emessa dal Tribunale di Piacenza nei confronti di un automobilista per il reato previsto dall’art. 186 del Codice della Strada (guida in stato di ebbrezza), con la pena di otto mesi di arresto e 2.000,00 euro di ammenda. La sentenza di primo grado veniva integralmente confermata dalla Corte di Appello di Bologna.
L’imputato, non rassegnandosi alla decisione, decideva di proporre ricorso per cassazione tramite il suo difensore. Il motivo principale del ricorso verteva sulla presunta violazione di legge e sul vizio di motivazione riguardo alla prova del corretto funzionamento e della regolare omologazione dell’etilometro utilizzato per l’accertamento.

L’Inammissibilità del Ricorso per Cassazione: L’Analisi della Corte

La Suprema Corte, tuttavia, ha stroncato sul nascere le doglianze del ricorrente, dichiarando il ricorso inammissibile. La ragione di tale drastica decisione non risiede nel merito delle questioni sollevate (la funzionalità dell’etilometro), ma in un vizio procedurale preliminare e assorbente.
I giudici di legittimità hanno osservato che l’atto di ricorso si limitava a ‘copiare e incollare’ le medesime critiche già formulate nell’atto di appello avverso la sentenza di primo grado. Mancava, in sostanza, l’elemento essenziale che deve caratterizzare ogni impugnazione: la critica argomentata e specifica rivolta contro il provvedimento che si contesta. In questo caso, il ricorso non si confrontava minimamente con la motivazione con cui la Corte di Appello aveva già risposto e respinto quelle stesse eccezioni.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha richiamato il suo consolidato orientamento, secondo cui la funzione tipica dell’impugnazione è quella di una ‘critica argomentata’. Tale critica si deve concretizzare in motivi che, a pena di inammissibilità (ai sensi degli artt. 581 e 591 del codice di procedura penale), indichino specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che fondano il dissenso.
Il contenuto essenziale di un atto di impugnazione, quindi, è il confronto puntuale con le argomentazioni del provvedimento impugnato. Se il ricorso, come nel caso di specie, ignora completamente la motivazione della sentenza di secondo grado e si limita a riproporre le stesse lamentele, viene meno la sua stessa funzione. L’atto si trasforma in una sterile reiterazione, incapace di innescare un reale vaglio di legittimità.
Di conseguenza, un ricorso che non si confronta criticamente con gli argomenti utilizzati dal giudice del grado precedente, ma si limita a lamentare una generica carenza o illogicità della motivazione, è destinato a essere dichiarato inammissibile.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un monito per tutti gli operatori del diritto. La redazione di un ricorso per cassazione richiede un’analisi approfondita e mirata della sentenza impugnata. Non è un’istanza in cui si possono semplicemente riproporre le proprie tesi. È necessario ‘smontare’ pezzo per pezzo il ragionamento del giudice precedente, evidenziandone le falle, le contraddizioni o le errate applicazioni della legge. L’inammissibilità del ricorso per cassazione per genericità dei motivi non è solo una sconfitta processuale, ma comporta anche conseguenze economiche per l’assistito, condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso in esame.

Perché il ricorso alla Corte di Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché si limitava a riproporre le stesse identiche argomentazioni già presentate e respinte dalla Corte di Appello, senza confrontarsi in modo critico e specifico con le motivazioni della sentenza impugnata.

Qual è la funzione essenziale di un atto di impugnazione secondo la Corte?
Secondo la Corte, la funzione essenziale è quella di una ‘critica argomentata’ al provvedimento che si contesta. L’impugnazione deve indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono la richiesta, attraverso un confronto puntuale con le argomentazioni della decisione precedente.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro (in questo caso, 3.000,00 euro) in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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