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Inammissibilità ricorso Cassazione: motivi generici

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità del ricorso Cassazione presentato da tre imputati condannati per invasione di immobile. I motivi sono stati giudicati inammissibili perché reiterativi di censure già esaminate e disattese nei gradi di merito, e volti a ottenere una non consentita rivalutazione dei fatti, anziché sollevare questioni di legittimità. La decisione sottolinea che un ricorso non può limitarsi a riproporre le stesse doglianze senza confrontarsi specificamente con le motivazioni della sentenza impugnata.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Quando l’Appello è Destinato a Fallire

Presentare un ricorso alla Suprema Corte di Cassazione richiede un approccio tecnico e rigoroso. Non è sufficiente essere in disaccordo con una sentenza per ottenere una revisione; è fondamentale articolare motivi di diritto specifici e pertinenti. Un recente provvedimento della Corte chiarisce ancora una volta i motivi che portano a una declaratoria di inammissibilità ricorso Cassazione, una decisione che pone fine al percorso giudiziario con una condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria. Analizziamo insieme questa ordinanza per comprendere quali errori evitare.

I Fatti del Caso

Tre individui, precedentemente condannati dalla Corte d’Appello per il reato di invasione di terreni o edifici (art. 633 c.p.), hanno presentato ricorsi distinti alla Corte di Cassazione. Le loro argomentazioni miravano a smontare la decisione di secondo grado, ma con strategie diverse:

* Un ricorrente ha lamentato la mancata dichiarazione di improcedibilità del reato per assenza di querela, sostenendo che non fosse stata accertata in modo definitivo la proprietà pubblica dell’immobile in questione.
* Gli altri due ricorrenti hanno contestato l’affermazione della loro responsabilità, basata sulla sola intestazione di un contratto di fornitura elettrica, e la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.).

La Decisione della Corte: Focus sull’inammissibilità ricorso Cassazione

La Corte di Cassazione ha esaminato i tre ricorsi e li ha dichiarati tutti inammissibili. La decisione si fonda su un principio cardine del giudizio di legittimità: la Corte non è un “terzo grado” di giudizio dove si possono rivalutare i fatti e le prove, ma un organo che controlla la corretta applicazione della legge.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte sono state nette e precise. Per quanto riguarda il primo ricorso, i giudici hanno osservato che il motivo proposto era una semplice riproposizione di argomentazioni già adeguatamente valutate e respinte dalla Corte territoriale. In sostanza, l’imputato non stava sollevando un errore di diritto, ma stava chiedendo ai giudici supremi di riesaminare le prove sulla proprietà dell’immobile, un’attività che esula dal loro compito (il cosiddetto sindacato di legittimità).

Per gli altri due ricorsi, perfettamente sovrapponibili, la Corte ha applicato un ragionamento simile. I motivi erano stati formulati in termini non consentiti in quella sede, poiché si limitavano a reiterare censure già avanzate e disattese nel giudizio d’appello, senza confrontarsi criticamente con le specifiche argomentazioni della sentenza impugnata. Anche in questo caso, le doglianze miravano a ottenere una rivalutazione delle emergenze probatorie, attività riservata esclusivamente al giudice di merito.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame offre una lezione fondamentale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione. Un ricorso per essere ammissibile non può essere una sterile ripetizione delle difese già svolte. Deve, invece, individuare e criticare specifici errori di diritto commessi dal giudice del grado precedente, spiegando perché la sua interpretazione o applicazione della legge è stata errata. Chiedere alla Cassazione di guardare nuovamente le prove o di riconsiderare i fatti è una strategia destinata al fallimento. La conseguenza, come in questo caso, è una declaratoria di inammissibilità ricorso Cassazione, che comporta non solo la conferma della condanna, ma anche l’obbligo di pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria, in questa vicenda quantificata in tremila euro per ciascun ricorrente.

Perché un ricorso in Cassazione non può chiedere di riesaminare le prove?
La Corte di Cassazione svolge un “sindacato di legittimità”, ovvero controlla solo la corretta applicazione delle norme di diritto. Non è un giudice di “merito”, quindi non può rivalutare i fatti o le prove del processo, compito che spetta esclusivamente ai tribunali e alle corti d’appello.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘generico’ o ‘reiterativo’?
Significa che il ricorso si limita a riproporre le stesse argomentazioni e lamentele già presentate e respinte nei precedenti gradi di giudizio, senza confrontarsi specificamente con le motivazioni della sentenza che si sta impugnando. Tale approccio è considerato inammissibile.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile dalla Cassazione?
La sentenza di condanna diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria (in questo caso, tremila euro) da versare alla Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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