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Inammissibilità ricorso cassazione: motivi generici

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 9203/2024, ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso avverso una condanna per frode fiscale. La decisione si fonda sulla caoticità e genericità dei motivi presentati, che miravano a un riesame dei fatti anziché a contestare vizi di legittimità. La Suprema Corte ha ribadito che il giudizio di cassazione non può trasformarsi in un terzo grado di merito, confermando la condanna e le statuizioni civili della Corte d’Appello. Questo caso sottolinea l’importanza della specificità e del rigore tecnico nell’articolazione dei motivi per l’inammissibilità ricorso cassazione.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: La Sentenza 9203/2024

La Corte di Cassazione ha recentemente offerto un’importante lezione sul rigore necessario nella presentazione delle impugnazioni. Con la sentenza in esame, è stata dichiarata l’inammissibilità del ricorso cassazione proposto da un imputato condannato per frode fiscale. La decisione evidenzia come la genericità, la caoticità e il tentativo di trasformare il giudizio di legittimità in un riesame del merito siano ostacoli insormontabili. Analizziamo insieme i passaggi chiave di questa pronuncia.

I Fatti del Processo

Il procedimento trae origine da una sentenza della Corte d’Appello che, in parziale riforma di una decisione di primo grado, aveva dichiarato estinto per prescrizione un capo d’imputazione e assolto l’imputato da un altro, rideterminando la pena per il residuo reato di frode fiscale (ex art. 2, d.lgs. n. 74/2000). La condanna prevedeva due anni di reclusione con sospensione condizionale, oltre alla revoca di alcune statuizioni civili e una riduzione della confisca per equivalente.

L’Appello e il Ricorso per Cassazione

Contro la sentenza d’appello, la difesa dell’imputato ha proposto ricorso per cassazione, articolando una serie di motivi. Tuttavia, come rilevato dalla stessa Suprema Corte, l’atto di impugnazione si presentava estremamente confuso e disorganizzato, mescolando critiche alla sentenza di primo grado con quelle rivolte alla sentenza d’appello e tentando di introdurre una rivalutazione complessiva dei fatti processuali.

Le censure spaziavano da presunte violazioni del diritto di difesa a un’errata valutazione delle prove testimoniali e documentali, fino a contestazioni sulla quantificazione della pena e sulle statuizioni civili.

Inammissibilità del Ricorso Cassazione: Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dichiarandolo inammissibile sulla base di una serie di argomentazioni precise, che costituiscono un vademecum sui limiti del giudizio di legittimità.

Genericità e Caoticità delle Censure

Il primo ostacolo rilevato dai giudici è stata la ‘assoluta caoticità delle censure dedotte’. L’atto di impugnazione era strutturato in modo tale da non rendere chiari gli effettivi motivi di doglianza, rendendo di fatto impossibile per la Corte svolgere il proprio sindacato. Un ricorso, per essere ammissibile, deve essere specifico, indicando con chiarezza le violazioni di legge o i vizi di motivazione che si intendono contestare.

Tentativo di Riesame del Merito

Molti dei motivi proposti, in particolare quelli relativi alla valutazione delle prove (come le deposizioni testimoniali o le registrazioni), non denunciavano vizi di legittimità, ma si risolvevano in un tentativo di ottenere dalla Cassazione un nuovo e diverso apprezzamento dei fatti. La Corte ha ribadito un principio consolidato: il suo compito non è quello di rivalutare le prove, ma di verificare la correttezza logica e giuridica del ragionamento seguito dal giudice di merito. Proporre una ‘lettura alternativa’ del materiale probatorio è un’operazione preclusa in sede di legittimità.

Vizi Procedurali Non Specificati

Anche le doglianze relative a presunti ‘errores in procedendo’ sono state giudicate inammissibili per la loro genericità. La difesa aveva lamentato una serie di presunte irregolarità procedurali avvenute nel corso del processo, senza però indicare con precisione quando si sarebbero verificate e quali atti ne sarebbero stati inficiati. La Corte ha sottolineato che non è suo compito ‘andare alla ricerca’ degli atti processuali per verificare la fondatezza di un’eccezione cumulativa e non specifica.

Le Conclusioni della Suprema Corte

In conclusione, la sentenza ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso cassazione, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende. È stata inoltre confermata la condanna alla rifusione delle spese in favore delle parti civili costituite. Questa pronuncia riafferma con forza la natura del giudizio di cassazione come controllo di legittimità e non come un terzo grado di giudizio nel merito, sanzionando con l’inammissibilità i ricorsi che non rispettano i canoni di specificità e chiarezza richiesti dalla legge.

Perché un ricorso per cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso per cassazione viene dichiarato inammissibile quando manca dei requisiti di legge. Secondo la sentenza, i motivi principali sono la genericità e la caoticità delle censure, che non permettono di identificare chiaramente i vizi contestati, e il tentativo di ottenere un riesame dei fatti anziché denunciare errori di diritto.

È possibile chiedere alla Corte di Cassazione di rivalutare le prove come testimonianze o registrazioni?
No. La Corte di Cassazione ha ribadito che il suo ruolo non è quello di trarre valutazioni autonome dalle prove o dalle fonti di prova. L’esame del contenuto delle prove è di competenza esclusiva dei giudici di merito (primo grado e appello). Il ricorso che propone una lettura alternativa delle prove è inammissibile.

Cosa succede quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Quando il ricorso è dichiarato inammissibile, la sentenza impugnata diventa definitiva. Come stabilito dall’art. 616 c.p.p., il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una somma pecuniaria in favore della Cassa delle ammende, oltre all’eventuale rifusione delle spese sostenute dalle altre parti, come le parti civili.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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