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Inammissibilità ricorso Cassazione: motivi eccentrici

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso avverso una condanna per il reato di evasione. Il motivo è che il ricorrente ha basato l’impugnazione su un unico motivo del tutto ‘eccentrico’ e non pertinente alla sentenza impugnata, lamentando la violazione di norme su un concordato in appello mai avvenuto. Tale vizio ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità ricorso Cassazione: perché un motivo non pertinente annulla l’appello

Presentare un ricorso alla Suprema Corte di Cassazione è un’attività che richiede massima precisione e aderenza alle questioni trattate nei precedenti gradi di giudizio. Una recente ordinanza ha ribadito un principio fondamentale: l’inammissibilità del ricorso in Cassazione quando i motivi addotti sono totalmente slegati dalla sentenza impugnata. Questo caso serve da monito sull’importanza di costruire un’impugnazione pertinente e mirata, pena la sua immediata reiezione e l’addebito di ulteriori spese.

I Fatti del Caso

Un soggetto, condannato per il reato di evasione ai sensi dell’art. 385 del codice penale, ha presentato ricorso per Cassazione contro la sentenza della Corte d’Appello di Roma. L’imputato, attraverso il suo difensore, ha basato l’intero ricorso su un unico motivo: la presunta violazione dell’articolo 129 del codice di procedura penale in relazione all’articolo 599-bis dello stesso codice. Quest’ultimo articolo disciplina il cosiddetto ‘concordato anche con rinuncia ai motivi di appello’, un istituto che permette alle parti di accordarsi sulla pena da applicare in secondo grado.

L’analisi della Corte di Cassazione sulla pertinenza del ricorso

La Settima Sezione Penale della Cassazione, esaminando il ricorso, ha immediatamente rilevato una criticità insuperabile. Il motivo presentato dal ricorrente è stato definito ‘del tutto eccentrico rispetto alla sentenza impugnata’. Dagli atti processuali, infatti, non emergeva alcuna richiesta di concordato in appello da parte della difesa, né tantomeno l’esistenza di un accordo di questo tipo. Di conseguenza, lamentare la violazione di una norma relativa a un istituto mai invocato o utilizzato nel processo di merito si è rivelata una strategia processuale priva di qualsiasi fondamento. L’inammissibilità del ricorso in Cassazione è stata la logica e inevitabile conseguenza di tale impostazione.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha motivato la sua decisione sottolineando che un ricorso, per essere ammissibile, deve confrontarsi direttamente con le ‘ragioni di fatto e di diritto esposte nella sentenza di appello’. In altre parole, l’impugnazione deve criticare specificamente il ragionamento seguito dal giudice di secondo grado per giungere alla sua decisione. Nel caso di specie, il motivo di ricorso non solo non criticava la sentenza d’appello, ma introduceva un tema – quello del concordato – completamente estraneo al dibattito processuale svoltosi. Un simile vizio rende il ricorso inidoneo a raggiungere il suo scopo, trasformandolo in un atto che non può essere esaminato nel merito. La Corte ha quindi dichiarato il ricorso inammissibile, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver adito la Corte con un’impugnazione palesemente infondata.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica: l’efficacia di un ricorso per Cassazione dipende dalla sua capacità di colpire nel segno, contestando in modo logico e pertinente i pilastri su cui si fonda la decisione impugnata. Presentare motivi ‘eccentrici’, astratti o slegati dalla realtà processuale non solo è inutile, ma è anche controproducente. Comporta infatti una declaratoria di inammissibilità che preclude ogni discussione sul merito della vicenda e aggrava la posizione del ricorrente con l’imposizione di sanzioni economiche. Per i professionisti del diritto, ciò ribadisce la necessità di uno studio attento e scrupoloso degli atti e di una redazione dei motivi di ricorso che sia sempre ancorata alla specifica decisione che si intende censurare.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il suo unico motivo era ‘del tutto eccentrico’, ovvero non pertinente alla sentenza impugnata. Contestava la violazione di norme su un concordato in appello che non era mai stato né richiesto né discusso nel processo.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘eccentrico’?
Significa che la ragione posta a fondamento dell’impugnazione è completamente slegata e irrilevante rispetto al contenuto e alle motivazioni della decisione che si sta contestando, non confrontandosi con le argomentazioni di fatto e di diritto del giudice precedente.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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