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Inammissibilità ricorso Cassazione: motivi di merito

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 31 gennaio 2025, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da due imputati condannati per gravi lesioni e spaccio di stupefacenti. La Suprema Corte ha stabilito che i motivi del ricorso erano relativi ad apprezzamenti di merito, non sindacabili in sede di legittimità. L’esito conferma il principio della inammissibilità ricorso Cassazione per questioni fattuali e condanna i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma alla Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Quando i Motivi di Appello sono Ritenuti di Merito

L’inammissibilità del ricorso in Cassazione rappresenta uno degli esiti più comuni e, al contempo, più significativi nel processo penale. Essa sancisce un principio fondamentale: la Suprema Corte non è un terzo grado di giudizio sui fatti, ma un giudice della legge. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce ulteriormente i confini tra questioni di diritto, ammissibili in sede di legittimità, e apprezzamenti di merito, che invece non lo sono. Analizziamo il caso di due individui condannati per gravi reati e le ragioni che hanno portato alla dichiarazione di inammissibilità del loro ricorso.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Napoli nei confronti di due soggetti. Le accuse a loro carico erano particolarmente gravi: da un lato, reiterate aggressioni ai danni di una vittima, che avevano causato lesioni serie e un indebolimento permanente dell’organo della masticazione; dall’altro, un’intensa e prolungata attività di spaccio di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti. Insoddisfatti della decisione della Corte d’Appello, gli imputati hanno deciso di presentare ricorso per Cassazione, sperando in un annullamento della condanna.

La Decisione sull’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, esaminati gli atti, ha emesso un’ordinanza che ha posto fine al percorso giudiziario dei ricorrenti. La Corte ha dichiarato i ricorsi inammissibili. Tale decisione comporta, come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale, due conseguenze dirette per gli imputati: la condanna al pagamento delle spese del procedimento e il versamento di una somma, fissata equitativamente in tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Suprema Corte

Il cuore della decisione risiede nella distinzione tra il giudizio di merito e il giudizio di legittimità. La Corte ha osservato che la sentenza impugnata era supportata da “considerazioni razionali” e da una motivazione logica e coerente. Di contro, i motivi addotti dalla difesa nel ricorso non denunciavano vizi di legge o errori procedurali, ma si limitavano a contrapporre “differenti apprezzamenti di merito”.

In altre parole, la difesa cercava di ottenere dalla Cassazione una nuova valutazione dei fatti e delle prove, un’operazione che è di esclusiva competenza dei giudici di primo e secondo grado. La Suprema Corte ha ribadito che il suo compito non è quello di stabilire se la ricostruzione dei fatti operata dai giudici di merito sia l’unica possibile, ma solo di verificare che essa sia immune da vizi logici e giuridici. Poiché i motivi del ricorso esulavano da questo perimetro, sono stati inevitabilmente giudicati inammissibili.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza conferma un orientamento consolidato: per accedere al giudizio della Corte di Cassazione è indispensabile formulare censure che attengano a violazioni di legge e non a una diversa lettura del quadro probatorio. Presentare un ricorso basato su argomentazioni puramente fattuali non solo è destinato all’insuccesso, ma espone il ricorrente a conseguenze economiche negative. La decisione sottolinea l’importanza per i difensori di strutturare i ricorsi in Cassazione su solidi motivi di diritto, evitando di trasformare il giudizio di legittimità in un improprio tentativo di ottenere una terza valutazione del merito della causa.

Per quale motivo la Corte di Cassazione ha dichiarato i ricorsi inammissibili?
I ricorsi sono stati dichiarati inammissibili perché le argomentazioni della difesa non contestavano errori di diritto, ma proponevano una diversa valutazione dei fatti (apprezzamenti di merito), attività che esula dalle competenze della Corte di Cassazione, la quale svolge unicamente un giudizio di legittimità.

Quali sono le conseguenze per i ricorrenti quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
In base all’art. 616 del codice di procedura penale, i ricorrenti vengono condannati al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, in questo caso fissata in tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

Cosa significa che i motivi del ricorso ‘esulano dal perimetro del giudizio di legittimità’?
Significa che le ragioni presentate nel ricorso non riguardano la corretta applicazione delle norme giuridiche, ma tentano di rimettere in discussione l’analisi dei fatti e delle prove già compiuta dai giudici dei precedenti gradi di giudizio, un compito che non spetta alla Corte di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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