Inammissibilità Ricorso Cassazione: Quando le Doglianze si Scontrano con i Limiti del Giudizio
L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame offre un chiaro esempio di uno dei principi cardine del nostro sistema processuale penale: l’inammissibilità del ricorso in Cassazione quando questo si limita a riproporre le stesse questioni di fatto già decise nei gradi di merito. Analizziamo una vicenda che, partendo da un’accusa di ricettazione, culmina in una pronuncia che ribadisce la natura e i confini del giudizio di legittimità.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un individuo per il reato di ricettazione. L’imputato era stato trovato in possesso di due passaporti di provenienza illecita. Sia il Tribunale di primo grado, con sentenza del 25 marzo 2022, sia la Corte di Appello di Brescia, con decisione del 27 ottobre 2022, avevano confermato la sua colpevolezza, condannandolo a una pena di 8 mesi di reclusione e 600 euro di multa.
Contro la sentenza d’appello, la difesa proponeva ricorso per Cassazione. Il motivo principale del ricorso verteva sulla presunta violazione di legge riguardo alla ritenuta provenienza illecita dei documenti, contestando di fatto l’accertamento compiuto dai giudici di merito.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’ordinanza in commento, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Di conseguenza, non solo la condanna è diventata definitiva, ma il ricorrente è stato anche condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle Ammende. Questa decisione evidenzia come un ricorso non adeguatamente formulato possa avere conseguenze economiche significative per l’imputato.
Le Motivazioni: la Ragione dietro l’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione
Il cuore della decisione risiede nelle motivazioni addotte dalla Suprema Corte. I giudici hanno sottolineato come le censure formulate dal difensore non fossero altro che una mera riproposizione delle stesse doglianze già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello. La motivazione della corte territoriale era stata giudicata logica, coerente e priva di vizi evidenti.
Il punto cruciale è che la difesa, invece di evidenziare errori di diritto o vizi logici nella sentenza impugnata, ha tentato di sollecitare una nuova e diversa lettura degli elementi di fatto. Questo approccio è incompatibile con la funzione della Corte di Cassazione. Il suo compito, infatti, è il cosiddetto “sindacato di legittimità”: un controllo sulla corretta applicazione delle norme giuridiche e sulla coerenza logica della motivazione, non un terzo grado di giudizio sui fatti.
Chiedere alla Cassazione di rivalutare le prove e le emergenze fattuali significa esulare dal perimetro del suo potere giurisdizionale, trasformando un giudizio di legittimità in un inammissibile giudizio di merito.
Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Pronuncia
Questa ordinanza ribadisce un insegnamento fondamentale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione. Non è sufficiente essere in disaccordo con la ricostruzione dei fatti operata dai giudici di primo e secondo grado. Per avere successo, il ricorso deve concentrarsi su specifiche violazioni di legge o su palesi illogicità della motivazione che rendano la decisione giuridicamente insostenibile.
La semplice riproposizione di argomenti fattuali già vagliati è destinata a scontrarsi con una declaratoria di inammissibilità. Ciò non solo rende vana l’impugnazione, ma comporta anche ulteriori oneri economici per il ricorrente. La decisione serve quindi come monito: il ricorso in Cassazione è uno strumento tecnico che richiede argomentazioni giuridiche precise e non può essere utilizzato come un’ultima spiaggia per tentare di ottenere una nuova valutazione del merito della vicenda.
Perché il ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché le censure formulate erano una mera reiterazione di doglianze già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello con una motivazione logica. Inoltre, il ricorso mirava a ottenere un riesame dei fatti, attività che esula dalla competenza della Corte di Cassazione, limitata al sindacato di legittimità.
Qual era il reato per cui l’imputato era stato condannato?
L’imputato era stato condannato per il delitto di ricettazione, in quanto riconosciuto colpevole di aver ricevuto due passaporti di provenienza illecita.
Cosa non può fare la Corte di Cassazione quando esamina un ricorso?
La Corte di Cassazione non può procedere a un riesame dei fatti o a una rilettura alternativa delle emergenze processuali. Il suo ruolo è limitato a verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione della sentenza impugnata, senza entrare nel merito della ricostruzione fattuale.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 2376 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 2376 Anno 2024
Presidente: COGNOME COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 07/11/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da COGNOME NOME n. in Albania il DATA_NASCITA avverso la sentenza resa dalla Corte di Appello di Brescia in data 27/10/2022 -dato atto del regolare avviso alle parti; -sentita la relazione della AVV_NOTAIO NOME COGNOME
FATTO E DIRITTO
1.Con l’impugnata sentenza la Corte di Appello di Brescia confermava la decisione de locale Tribunale che, in data 25/3/2022, aveva riconosciuto l’imputato colpevole del delit ricettazione, condannandolo alla pena di mesi 8 di reclusione ed euro 600,00 di multa.
Le censure formulate con l’unico motivo di ricorso, che denunziano la violazione legge in relazione alla ritenuta provenienza illecita dei due passaporti rinvenuti disponibilità dell’imputato, sono reiterative di docilianze già vagliate dalla Corte di pag.5/6) e disattese con motivazione priva di aporie e palesi illogicità. Il difensore, l rapportarsi criticamente alle considerazioni svolte dai giudici territoriali, si limita a un’alternativa lettura delle emergenze fattuali acquisite, sollecitando la Corte adita riesame che esula dal perimetro del sindacato di legittimità.
Alla stregua delle considerazioni che precedono il ricorso deve essere dichiara inammissibile con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della sanzione pecuniaria precisata in dispositivo, non ravvisandosi ragioni d’esonero.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processu e della somma di euro tremila in favore della RAGIONE_SOCIALE delle Ammende.
Così deciso in Roma, 7 Novembre 2023
La AVV_NOTAIO estensore
Il Presidente