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Inammissibilità ricorso Cassazione: la condotta abituale

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sulla non occasionalità della condotta dell’imputato, che impedisce l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, confermando la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Quando la Condotta Abituale Esclude la Tenuità del Fatto

L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame offre un importante chiarimento sui criteri di valutazione per l’inammissibilità del ricorso in Cassazione, specialmente quando la difesa contesta il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La Suprema Corte ribadisce che una motivazione adeguata del giudice di merito, fondata sulla non occasionalità della condotta, è sufficiente a rendere il ricorso inammissibile.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un individuo avverso una sentenza della Corte d’Appello. Il ricorrente, con ogni probabilità, lamentava il mancato riconoscimento dell’istituto della particolare tenuità dell’offesa, previsto dall’articolo 131-bis del codice penale, che avrebbe portato a una pronuncia di non punibilità. La questione è giunta quindi all’attenzione della Suprema Corte di Cassazione per la valutazione della legittimità della decisione di secondo grado.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, con la presente ordinanza, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Tale decisione non entra nel merito della colpevolezza o meno del ricorrente, ma si concentra sulla correttezza procedurale e sulla logicità della motivazione della sentenza impugnata. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione tipica per i ricorsi ritenuti inammissibili.

Le Motivazioni: Il Ruolo della Non Occasionalità della Condotta nell’Inammissibilità del Ricorso

Il cuore della decisione risiede nelle motivazioni che hanno portato alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso in Cassazione. La Corte ha osservato che il giudice d’appello aveva correttamente escluso l’applicazione della particolare tenuità dell’offesa basandosi su un elemento decisivo: la non occasionalità della condotta.

Secondo la giurisprudenza consolidata, citata anche nell’ordinanza (es. Cass. n. 34151/2018), la non occasionalità del comportamento è uno dei presupposti che, da solo, è sufficiente a impedire il riconoscimento della tenuità del fatto. Il giudice di merito non è tenuto a esaminare tutti gli elementi previsti dalla norma (come l’entità del danno o del pericolo), ma può ritenere decisiva l’assenza anche di uno solo dei requisiti.

Nel caso specifico, la Corte d’Appello aveva fornito una motivazione adeguata spiegando perché la condotta dell’imputato non potesse essere considerata sporadica o isolata. La Corte di Cassazione ha ritenuto tale motivazione logica e sufficiente, privando così il ricorso di qualsiasi fondamento. L’impugnazione, pertanto, si è rivelata manifestamente infondata, conducendo inevitabilmente alla sua inammissibilità.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza conferma un principio fondamentale per chi intende ricorrere in Cassazione: non è sufficiente dissentire dalla valutazione del giudice di merito, ma è necessario individuare vizi logici o giuridici evidenti nella sua motivazione. Quando una sentenza d’appello esclude la tenuità del fatto sulla base di una motivazione chiara e plausibile, come quella relativa alla condotta abituale dell’imputato, le possibilità che un ricorso venga accolto sono estremamente ridotte. La decisione sottolinea l’importanza per la difesa di concentrarsi su vizi concreti della sentenza, piuttosto che tentare di ottenere una rivalutazione dei fatti, preclusa in sede di legittimità. Infine, viene ribadito il rischio concreto di una condanna a spese e sanzioni pecuniarie in caso di ricorsi palesemente infondati.

Perché il ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché la motivazione della Corte d’Appello, che aveva escluso la particolare tenuità dell’offesa a causa della non occasionalità della condotta, è stata ritenuta adeguata e sufficiente dalla Corte di Cassazione.

Cosa significa “non occasionalità della condotta” in questo contesto?
Significa che il comportamento dell’imputato non è stato un episodio isolato, ma ha mostrato una certa ripetitività o abitudine. Questa caratteristica, da sola, è sufficiente per legge a impedire l’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

Quali sono le conseguenze per chi presenta un ricorso inammissibile?
La persona che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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