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Inammissibilità ricorso Cassazione: il caso analizzato

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso in materia penale a causa della genericità dei motivi presentati. L’imputato aveva contestato il diniego della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto e delle attenuanti generiche, ma senza argomentare specificamente contro le motivazioni della Corte d’Appello. La decisione sottolinea il principio fondamentale della specificità dei motivi di impugnazione, confermando che l’inammissibilità del ricorso per Cassazione è la conseguenza diretta della mancata formulazione di critiche precise e pertinenti al provvedimento impugnato. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma alla Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 10 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Ricorso Cassazione: Perché la Specificità dei Motivi è Cruciale

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un’importante lezione sul rigore formale richiesto nel processo penale, in particolare riguardo alla redazione dei ricorsi. La decisione conferma un principio cardine: senza motivi specifici e argomentati, il rischio concreto è l’inammissibilità del ricorso per cassazione. Questo caso evidenzia come una difesa tecnica superficiale possa precludere l’accesso al giudizio di legittimità, con conseguenze significative per l’imputato. Analizziamo insieme i dettagli di questa pronuncia per comprendere le ragioni giuridiche alla base della decisione.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello. L’imputato contestava la decisione dei giudici di merito su due punti principali: il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (ai sensi dell’art. 131-bis c.p.) e il diniego delle attenuanti generiche (art. 62-bis c.p.). Il ricorso mirava a ottenere una revisione di queste valutazioni da parte della Suprema Corte.

La Decisione della Corte: Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, con una decisione netta, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa statuizione non entra nel merito delle richieste dell’imputato, ma si ferma a un livello precedente, quello procedurale. La Corte ha ritenuto che i motivi presentati dal ricorrente fossero privi del requisito fondamentale della ‘specificità’, rendendo di fatto impossibile un esame delle questioni sollevate. Di conseguenza, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: L’Analisi sull’Inammissibilità del Ricorso per Cassazione

La Corte ha basato la sua decisione sull’analisi dettagliata dei due motivi di ricorso, riscontrando in entrambi la medesima carenza.

Il Primo Motivo: La Particolare Tenuità del Fatto

Il ricorrente chiedeva l’applicazione dell’art. 131-bis c.p., che esclude la punibilità per reati di minima gravità. Tuttavia, la Corte d’Appello aveva negato tale beneficio motivando la sua scelta sulla base delle ‘particolarità del coltello detenuto’ e del ‘contesto’ in cui avveniva il porto. La Cassazione ha osservato che il ricorso non ha formulato ‘una critica argomentata’ a questo percorso logico. In altre parole, la difesa si è limitata a riproporre la richiesta senza contestare specificamente le ragioni addotte dai giudici di secondo grado. Questo approccio generico viola il principio di specificità, secondo cui il ricorso deve attaccare puntualmente la motivazione della sentenza impugnata.

Il Secondo Motivo: Le Attenuanti Generiche

Analogamente, per quanto riguarda il diniego delle attenuanti generiche, la Corte d’Appello aveva motivato la sua decisione facendo riferimento ai ‘consistenti precedenti penali’ dell’imputato, un parametro previsto dall’art. 133 c.p. Anche in questo caso, il ricorso si è limitato a insistere per il loro riconoscimento ‘senza addurre alcuna particolare ragione’. La Cassazione ha richiamato la propria giurisprudenza consolidata (tra cui la sentenza n. 33951/2021), la quale stabilisce che il giudice d’appello non è tenuto a fornire una motivazione complessa sul diniego delle attenuanti generiche quando l’impugnazione si limita a riproporre gli stessi elementi già valutati o non offre nuovi e specifici argomenti a sostegno della richiesta.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza ribadisce un insegnamento fondamentale per chi opera nel diritto penale: il ricorso per cassazione non è una terza istanza di merito dove si possono ridiscutere i fatti, ma un giudizio di legittimità che verifica la corretta applicazione della legge. Per accedere a tale giudizio, è indispensabile che i motivi di ricorso siano specifici, pertinenti e critici nei confronti della motivazione della sentenza impugnata. Limitarsi a riproporre le proprie tesi o a formulare doglianze generiche conduce inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità, con la conseguente condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria. La decisione serve quindi da monito sulla necessità di un approccio tecnico rigoroso e argomentato nella redazione degli atti di impugnazione.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici e privi del requisito della specificità. La difesa non ha formulato una critica argomentata e puntuale contro le motivazioni della sentenza della Corte d’Appello, limitandosi a riproporre le richieste senza contestare il ragionamento dei giudici.

Su quali basi la Corte d’Appello aveva negato le attenuanti generiche?
La Corte d’Appello aveva negato la concessione delle attenuanti generiche basandosi sui consistenti precedenti penali dell’imputato. Questo è un criterio di valutazione legittimo, previsto dall’articolo 133 del codice penale, che i giudici possono utilizzare per valutare la personalità del reo.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile in Cassazione?
Quando un ricorso penale viene dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento. Inoltre, la legge prevede il versamento di una somma di denaro, determinata equitativamente dalla Corte, in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver adito inutilmente la Corte di legittimità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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