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Inammissibilità ricorso Cassazione: i motivi

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità di un ricorso avverso una condanna per rapina, poiché i motivi presentati erano generici e riproponevano questioni già respinte in appello. La sentenza viene tuttavia parzialmente annullata senza rinvio per i reati di lesioni e danneggiamento, estinti a seguito della remissione di querela da parte della persona offesa. La decisione sottolinea i rigorosi requisiti di specificità per l’inammissibilità ricorso Cassazione.

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Pubblicato il 3 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità ricorso Cassazione: quando i motivi sono troppo generici

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ci offre un’importante lezione sui requisiti formali e sostanziali del ricorso. Il caso analizzato evidenzia come la genericità dei motivi possa portare a una dichiarazione di inammissibilità del ricorso in Cassazione, impedendo di fatto un nuovo esame della vicenda processuale. La decisione, tuttavia, mostra anche come istituti diversi, come la remissione di querela, possano incidere sull’esito finale del procedimento per alcuni dei reati contestati.

I Fatti del Caso

Tre individui venivano condannati nei gradi di merito per il reato di rapina, oltre che per lesioni personali e danneggiamento. Avverso la sentenza della Corte d’Appello, gli imputati proponevano ricorso per Cassazione, affidandosi a diversi motivi. Parallelamente, la persona offesa depositava una remissione di querela per i reati procedibili a sua istanza.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha adottato una decisione duplice. Da un lato, ha dichiarato inammissibile il ricorso per quanto riguarda il reato più grave, la rapina. Dall’altro, ha annullato senza rinvio la sentenza limitatamente ai reati di lesioni e danneggiamento, dichiarandoli estinti.

Le Motivazioni: la regola della specificità dei motivi

La parte più rilevante della sentenza riguarda le motivazioni che hanno condotto alla declaratoria di inammissibilità del ricorso in Cassazione. La Corte ha stabilito che i motivi addotti dagli imputati in relazione alla condanna per rapina non superavano il vaglio di ammissibilità previsto dall’art. 591, comma 1, lett. c), del codice di procedura penale.

I giudici hanno osservato che le censure mosse erano:

1. Mera reiterazione: Gli argomenti erano una semplice riproposizione di quelli già presentati e motivatamente respinti dalla Corte d’Appello.
2. Mancanza di specificità: Il ricorso non instaurava un confronto critico e argomentato con le ragioni della sentenza impugnata. Invece di evidenziare specifici vizi di legge o di motivazione, si limitava a presentare una critica generica.
3. Apparenza: I motivi, pur apparendo formalmente come censure, erano in realtà privi di un reale contenuto critico, omettendo di assolvere alla funzione tipica del ricorso per cassazione, che è quella di sottoporre al giudice di legittimità un preciso errore del provvedimento precedente.

Anche i motivi relativi al bilanciamento delle circostanze e alla mancata concessione di attenuanti sono stati giudicati generici e non idonei a superare il giudizio di merito, non rivedibile in sede di legittimità, espresso dalla Corte territoriale.

Le Motivazioni: l’effetto della remissione di querela

Diversa è stata la sorte per i reati di lesioni personali e danneggiamento. Essendo questi reati procedibili a querela di parte, la remissione della stessa da parte della persona offesa ha prodotto il suo effetto estintivo. La Corte, preso atto della remissione, ha quindi annullato la sentenza su questi capi, eliminando la relativa porzione di pena inflitta (sei mesi di reclusione e 300 euro di multa).

Conclusioni

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale del processo penale: il ricorso per Cassazione non è un terzo grado di giudizio nel merito. Per evitare una dichiarazione di inammissibilità del ricorso in Cassazione, è essenziale formulare motivi specifici, pertinenti e critici, che si confrontino puntualmente con la motivazione della sentenza impugnata. Limitarsi a ripetere le argomentazioni dei gradi precedenti equivale a un ricorso sterile e destinato all’insuccesso. Allo stesso tempo, il caso dimostra l’importanza degli istituti deflattivi come la remissione di querela, che possono risolvere una parte della controversia penale anche in una fase processuale avanzata.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Secondo la sentenza, un ricorso è inammissibile quando i motivi sono generici, si limitano a reiterare argomentazioni già respinte nei precedenti gradi di giudizio e non si confrontano in modo critico e specifico con le ragioni esposte nella decisione impugnata.

Quali sono gli effetti della remissione di querela da parte della persona offesa?
La remissione della querela ha l’effetto di estinguere i reati per i quali è prevista la procedibilità a querela di parte. Nel caso di specie, ha portato all’annullamento senza rinvio della condanna per i reati di lesione personale e danneggiamento.

È possibile contestare in Cassazione la valutazione sulle circostanze attenuanti fatta dal giudice di merito?
La sentenza suggerisce che è molto difficile. La Corte ha ritenuto generici i motivi relativi a tale punto, specificando che la valutazione operata dalla Corte d’Appello costituiva un “giudizio di merito non rivedibile in questa sede”, a meno che non si configuri un palese vizio di legge o una motivazione manifestamente illogica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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