Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 24010 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 24010 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 03/06/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a NAPOLI il 28/12/1959
avverso la sentenza del 03/10/2024 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso presentato nell’interesse di NOME COGNOME
considerato che l’unico motivo di ricorso, con il quale si deducono vizi
motivazionali in relazione agli artt. 62-bis e 131-bis cod. pen., è del tutto privo dei requisiti di specificità previsti, a pena di inammissibilità, dall’art. 581 cod. proc.
pen.;
che, invero, la mancanza di specificità dei motivi deve essere apprezzata non
solo intrinsecamente, ovverosia per la genericità e indeterminatezza delle ragioni di fatto e diritto a sostegno della censura, ma anche estrinsecamente, per
l’apparenza degli stessi allorquando, non essendovi correlazione tra la complessità
delle ragioni argomentate nella decisione impugnata e quelle poste a fondamento dell’impugnazione, omettano di assolvere la tipica funzione di una critica
argomentata avverso la sentenza oggetto di ricorso;
che, nella specie, i giudici del merito hanno ampiamente vagliato e disatteso,
con corretti argomenti logici e giuridici (cfr. Sez. U, n. 13681 del 25/02/2016,
COGNOME Rv. 266591 – 01; Sez. 3, n. 24128 del 18/03/2021, COGNOME Rv.
281590 – 01), le doglianze difensive dell’appello, genericamente riproposte in questa sede (si veda, in particolare, pag. 3 sulla non applicabilità della causa di non punibilità anche in ragione dell’abitualità e sostanziale professionalità della condotta illecita, nonché sul diniego delle circostanze attenuanti generiche per la mancanza di elementi positivi da valorizzare, anche attesa la negativa personalità del ricorrente in considerazione dei precedenti penali allo stesso riferibili);
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso, il 3 giugno 2025.