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Inammissibilità del ricorso: motivi specifici e concreti

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso di un imputato condannato per ricettazione. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi di appello, che non erano specificamente correlati alle argomentazioni della sentenza impugnata. La Corte ha inoltre confermato il diniego delle attenuanti generiche e la sussistenza della recidiva, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 15 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso: la Cassazione ribadisce il dovere di specificità

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 44205/2024, ha riaffermato un principio fondamentale del diritto processuale penale: per evitare l’inammissibilità del ricorso, i motivi di impugnazione devono essere specifici e direttamente correlati alle argomentazioni della sentenza che si intende contestare. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo, che lo aveva condannato per il delitto di ricettazione. L’imputato ha sollevato tre motivi di ricorso: un presunto difetto di motivazione sulla sua responsabilità, la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche e l’errata applicazione della recidiva.

Inammissibilità del Ricorso per Genericità dei Motivi

Il primo e più significativo punto affrontato dalla Corte riguarda la specificità dei motivi di ricorso. Secondo i giudici, il primo motivo era manifestamente carente perché non stabiliva una chiara correlazione tra le argomentazioni della sentenza impugnata e le critiche mosse nell’atto di impugnazione. La Suprema Corte ha ricordato che la mancanza di specificità non si limita alla genericità o all’indeterminatezza del motivo, ma include anche la mancata correlazione con le ragioni esplicitate dal giudice del provvedimento censurato. Un ricorso non può ignorare la motivazione della sentenza, altrimenti incorre nel vizio che ne determina l’inammissibilità del ricorso ai sensi dell’art. 591, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.

La Valutazione delle Circostanze Attenuanti e della Recidiva

Anche gli altri due motivi sono stati giudicati manifestamente infondati.

Diniego delle Attenuanti Generiche

In merito al diniego delle circostanze attenuanti generiche, la Corte ha ritenuto la motivazione della Corte d’Appello logica e priva di vizi. Ha ribadito un principio consolidato: il giudice di merito non è tenuto a esaminare ogni singolo elemento favorevole o sfavorevole, ma è sufficiente che motivi la sua decisione facendo riferimento agli elementi ritenuti decisivi. Con tale valutazione, tutti gli altri elementi si considerano implicitamente superati.

Sussistenza della Recidiva

Per quanto riguarda la recidiva, la Cassazione ha confermato la corretta applicazione dei principi giurisprudenziali. La valutazione della recidiva non può basarsi unicamente sulla gravità dei fatti precedenti, ma deve considerare, secondo i criteri dell’art. 133 del codice penale, il legame tra il nuovo reato e le condanne passate. Il giudice deve verificare se la condotta pregressa indichi una ‘perdurante inclinazione al delitto’ che abbia agito come fattore criminogeno per il reato in esame.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso nella sua interezza. La decisione si fonda sulla constatazione che l’impugnazione non ha superato il vaglio preliminare di ammissibilità. I motivi, in particolare il primo, erano formulati in modo generico e astratto, senza un confronto critico e puntuale con le specifiche ragioni contenute nella sentenza della Corte d’Appello. Questo difetto strutturale ha impedito ai giudici di entrare nel merito delle questioni sollevate.

Conclusioni

Questa ordinanza offre un importante monito per la pratica forense: un ricorso per cassazione deve essere un atto mirato, una critica argomentata e specifica al provvedimento impugnato, non una generica riproposizione delle proprie tesi difensive. La mancata aderenza a questo principio di specificità comporta la sanzione più severa, ovvero l’inammissibilità del ricorso, con la conseguenza che la condanna diventa definitiva e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende.

Perché un ricorso può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando i suoi motivi sono generici e non si confrontano specificamente con le argomentazioni contenute nella decisione impugnata. È necessario che vi sia una correlazione diretta tra le critiche mosse e le ragioni esposte dal giudice precedente.

Il giudice deve considerare tutti gli elementi a favore dell’imputato per concedere le attenuanti generiche?
No, non è necessario. Per negare le attenuanti generiche, è sufficiente che il giudice di merito motivi la sua decisione facendo riferimento agli elementi che ritiene decisivi o rilevanti, senza dover analizzare ogni singolo fattore favorevole o sfavorevole.

Come viene valutata la recidiva?
La valutazione della recidiva non si basa solo sulla gravità dei reati precedenti. Il giudice deve esaminare concretamente il rapporto tra il fatto per cui si procede e le condanne passate, per verificare se la condotta criminale pregressa sia indicativa di una persistente inclinazione al delitto che ha influenzato la commissione del nuovo reato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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