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Inammissibilità del ricorso: motivi generici e sentenza

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità del ricorso contro una sentenza di condanna per furto aggravato. La decisione si fonda sulla genericità e astrattezza dei motivi presentati, che si limitavano a riproporre le stesse censure dell’appello senza individuare critiche specifiche. Questa ordinanza sottolinea il principio fondamentale secondo cui l’atto di impugnazione deve contenere rilievi chiari e puntuali per poter essere esaminato nel merito.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso: Quando la Genericità Costa Cara

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un importante chiarimento sul requisito della specificità dei motivi di impugnazione, un pilastro del nostro sistema processuale. La Corte ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello, confermando che le censure generiche e assertive non possono trovare accoglimento. Questo caso serve come monito sulla necessità di formulare atti di impugnazione dettagliati e puntuali.

I Fatti di Causa

Il caso nasce dal ricorso presentato da un individuo contro una sentenza della Corte d’Appello di Milano. La corte territoriale aveva confermato la sua responsabilità per il delitto di furto, aggravato ai sensi dell’art. 625, comma 1, n. 7 del codice penale, e aveva determinato l’entità della pena. L’imputato, non accettando la decisione, ha proposto ricorso per cassazione, contestando la valutazione dei fatti e la correttezza della sentenza di secondo grado.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, con la presente ordinanza, ha rigettato il ricorso, dichiarandolo inammissibile. La decisione non entra nel merito delle accuse, ma si concentra su un aspetto puramente procedurale: la modalità con cui il ricorso è stato formulato. Secondo i giudici, i motivi presentati erano talmente generici da non consentire un reale esercizio del potere di controllo (sindacato) da parte della Corte.

Le Motivazioni sull’Inammissibilità del Ricorso

La Corte ha basato la sua decisione su due punti fondamentali.

In primo luogo, ha evidenziato come la Corte d’Appello avesse già stigmatizzato l’astrattezza delle censure difensive presentate nel precedente grado di giudizio. Il ricorrente, invece di correggere il tiro, ha riproposto motivi altrettanto vaghi in Cassazione.

In secondo luogo, e questo è il cuore della motivazione, i giudici di legittimità hanno rilevato che i motivi del ricorso non indicavano gli elementi specifici a sostegno della censura. Il ricorrente si è limitato ad “affermare assertivamente la non genericità dell’atto di appello” e a “rivalutare i fatti con tratti anch’essi aspecifici e frammentari”. Questo approccio non permette al giudice dell’impugnazione di individuare con precisione i rilievi mossi alla sentenza impugnata e, di conseguenza, di esercitare il proprio sindacato. L’inammissibilità del ricorso è stata quindi la naturale conseguenza di tale carenza.

La Corte ha inoltre condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista proprio per i ricorsi inammissibili.

Conclusioni

Questa pronuncia ribadisce un principio cruciale della procedura penale: un’impugnazione, per essere valida, non può consistere in una generica lamentela o in una mera richiesta di rivalutazione dei fatti. È necessario che l’appellante o il ricorrente articoli critiche specifiche, chiare e pertinenti, indicando precisamente quali parti della sentenza sono errate e per quali ragioni giuridiche o logiche. In assenza di tale specificità, l’atto è destinato all’inammissibilità del ricorso, con conseguente condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria, rendendo di fatto inutile il tentativo di ottenere una revisione della decisione.

Per quale motivo principale il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi proposti non indicavano gli elementi specifici a base della censura, limitandosi ad affermazioni assertive e a una rivalutazione generica dei fatti, non consentendo al giudice di individuare i rilievi mossi alla sentenza.

Cosa significa che i motivi del ricorso erano ‘aspecifici e frammentari’?
Significa che le argomentazioni della difesa mancavano di precisione e dettaglio. Invece di contestare punti specifici della sentenza con argomentazioni giuridiche puntuali, il ricorso si limitava a una critica generale e disorganica, insufficiente per attivare un controllo di legittimità da parte della Corte di Cassazione.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver presentato un ricorso ritenuto inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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