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Inammissibilità del ricorso: motivi generici e attenuanti

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità del ricorso presentato da un imputato condannato per ricettazione e violazione del diritto d’autore. La Corte ha stabilito che i motivi di appello erano troppo generici, limitandosi a richiedere l’annullamento senza argomentazioni specifiche. Inoltre, ha confermato il diniego delle attenuanti generiche, ritenendo sufficiente come motivazione la presenza di precedenti penali a carico del ricorrente. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Perché la Genericità dei Motivi Porta all’Inammissibilità

Presentare un ricorso in Cassazione richiede precisione e argomentazioni specifiche. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci ricorda un principio fondamentale del processo penale: l’inammissibilità del ricorso come conseguenza diretta della genericità dei motivi addotti. Questo caso offre spunti cruciali anche sul tema del diniego delle circostanze attenuanti generiche in presenza di precedenti penali. Analizziamo insieme la decisione per comprendere le ragioni giuridiche e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Un soggetto, condannato nei gradi di merito per i reati di ricettazione (art. 648 c.p.) e violazione della legge sul diritto d’autore (art. 171-ter L. 633/1941), ha presentato ricorso per cassazione. Le sue doglianze si basavano su due punti principali: la contestazione dell’affermazione di responsabilità per il reato di ricettazione e il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. La decisione si fonda su una valutazione critica di entrambi i motivi di ricorso, ritenuti infondati per ragioni procedurali e di merito.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha basato la sua decisione su due pilastri argomentativi distinti, uno per ciascuna doglianza del ricorrente.

Il Principio di Specificità e l’Inammissibilità del Ricorso

Il primo motivo, relativo alla responsabilità per ricettazione, è stato giudicato affetto da un'”assoluta genericità”. Il ricorrente si era limitato a invocare l’annullamento della sentenza senza formulare una tesi difensiva chiara, né muovere critiche specifiche all’apparato motivazionale della decisione impugnata. La Corte ha richiamato l’art. 581, lett. d), c.p.p., che impone di enunciare in modo specifico le ragioni di diritto e gli elementi di fatto a sostegno dell’impugnazione. L’inosservanza di tale requisito, secondo l’art. 591, lett. c), c.p.p., costituisce una causa di inammissibilità del ricorso. In pratica, non è sufficiente dissentire dalla sentenza; è necessario spiegare perché, punto per punto, la decisione sarebbe errata.

Il Diniego delle Attenuanti Generiche e i Precedenti Penali

Per quanto riguarda il secondo motivo, la Corte ha ritenuto legittima la decisione del giudice di merito di non concedere le attenuanti generiche. La motivazione si basava sulla presenza di precedenti penali a carico dell’imputato. La Cassazione ha sottolineato come, a seguito della riforma dell’art. 62-bis c.p. (introdotta con la legge n. 125 del 2008), il solo stato di incensuratezza non sia più sufficiente per ottenere il beneficio. A maggior ragione, la presenza di precedenti penali specifici, come evidenziato dal certificato penale, costituisce un elemento negativo che può da solo giustificare il diniego delle attenuanti. Il giudice non è tenuto a esaminare ogni singolo elemento favorevole o sfavorevole, ma può fondare la sua decisione sugli elementi ritenuti decisivi, come in questo caso i precedenti penali.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce due lezioni importanti. La prima è di natura processuale: un ricorso, specialmente in Cassazione, deve essere un atto tecnico preciso e dettagliato. Le lamentele generiche e non argomentate non superano il vaglio di ammissibilità. La seconda lezione riguarda il merito: le circostanze attenuanti generiche non sono un diritto automatico. La valutazione del giudice è discrezionale e può essere legittimamente influenzata in senso negativo dalla storia criminale dell’imputato, senza che ciò costituisca un vizio di motivazione.

Quando un ricorso per cassazione rischia di essere dichiarato inammissibile per genericità dei motivi?
Quando si limita a chiedere l’annullamento della sentenza senza indicare le ragioni specifiche a sostegno delle proprie tesi e senza analizzare profili di censura concreti contro la motivazione della decisione impugnata, violando l’art. 581 lett. d) cod. proc. pen.

È sufficiente avere la fedina penale pulita per ottenere le circostanze attenuanti generiche?
No, dopo la riforma del 2008 (L. 125/2008), il solo stato di incensuratezza non è più sufficiente per la concessione delle attenuanti generiche. Il giudice deve valutare la presenza di elementi o circostanze di segno positivo.

Come può il giudice motivare il diniego delle circostanze attenuanti generiche?
Il giudice può legittimamente motivare il diniego facendo riferimento a elementi negativi, come i precedenti penali specifici dell’imputato, senza dover necessariamente prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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