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Inammissibilità del ricorso: la decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso di due imputati condannati per traffico di droga. La decisione si fonda sulla genericità e ripetitività dei motivi di appello, che non hanno contrastato efficacemente le argomentazioni della Corte d’Appello.

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Pubblicato il 17 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di inammissibilità del ricorso quando i motivi presentati risultano generici e non si confrontano adeguatamente con la sentenza impugnata. Questo principio è fondamentale nel nostro sistema processuale, poiché mira a garantire che il giudizio di legittimità si concentri su questioni di diritto concrete e non diventi un terzo grado di giudizio sul merito dei fatti. Analizziamo insieme la vicenda processuale e la decisione della Suprema Corte.

I Fatti del Processo

Due soggetti erano stati condannati in appello per concorso nei reati di importazione e detenzione di sostanze stupefacenti. La Corte d’Appello aveva confermato la loro responsabilità penale sulla base di un percorso argomentativo definito dalla Cassazione come ‘particolarmente accurato ed analitico’. Nonostante la condanna, i due imputati hanno deciso di presentare ricorso per cassazione, contestando la violazione di legge in relazione all’affermazione della loro responsabilità penale.

La Decisione e l’Inammissibilità del Ricorso

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza numero 311 del 2024, ha messo un punto fermo alla vicenda, dichiarando entrambi i ricorsi inammissibili. La conseguenza diretta di questa decisione non è solo la conferma definitiva della condanna, ma anche l’obbligo per i ricorrenti di pagare le spese processuali e una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. Questa pronuncia evidenzia la severità con cui la Corte valuta i requisiti di ammissibilità dei ricorsi.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore della decisione risiede nella valutazione dei motivi di ricorso. La Corte ha stabilito che la censura sollevata dai ricorrenti era ‘meramente reiterativa e comunque generica’. Questo significa che gli argomenti presentati in Cassazione non erano nuovi né specifici, ma si limitavano a ripetere le stesse difese già esaminate e respinte nei gradi di merito, senza un reale confronto critico con le motivazioni della sentenza d’appello.

La Suprema Corte ha sottolineato come mancasse ‘qualsiasi effettivo confronto con il percorso argomentativo’ della Corte territoriale. Quest’ultima, infatti, aveva basato la condanna su ‘plurimi convergenti elementi’, chiaramente illustrati nelle pagine della sua sentenza, che erano pienamente idonei a superare le tesi difensive, come quella che suggeriva una mera posizione di convivenza di uno degli imputati. L’assenza di una critica puntuale e specifica a tali argomentazioni ha reso il ricorso privo della sua funzione essenziale, portando inevitabilmente alla sua inammissibilità.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio cruciale della procedura penale: il ricorso per cassazione non è una terza opportunità per discutere i fatti del processo. Per avere successo, un ricorso deve evidenziare specifici errori di diritto o vizi logici nella motivazione della sentenza impugnata. Non è sufficiente riproporre le medesime argomentazioni già sconfitte in appello.

La decisione serve da monito per la difesa: è indispensabile strutturare il ricorso come una critica mirata e tecnica alla decisione di secondo grado, dimostrando dove e perché il giudice d’appello ha errato nell’applicazione della legge o nel suo ragionamento. In caso contrario, il rischio concreto è una declaratoria di inammissibilità, con conseguente condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria, rendendo definitiva la sentenza di condanna.

Perché i ricorsi sono stati dichiarati inammissibili dalla Corte di Cassazione?
I ricorsi sono stati dichiarati inammissibili perché la censura proposta è stata giudicata ‘meramente reiterativa e comunque generica’, ovvero si limitava a ripetere argomenti già valutati senza un confronto specifico e critico con le motivazioni dettagliate della sentenza d’appello.

Cosa mancava, secondo la Corte, nei motivi di ricorso presentati?
Mancava un ‘effettivo confronto’ con il percorso argomentativo della Corte territoriale. I ricorrenti non hanno contestato in modo puntuale i ‘plurimi convergenti elementi’ che la Corte d’Appello aveva posto a fondamento della condanna.

Quali sono state le conseguenze per i ricorrenti a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
I ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La loro condanna è diventata definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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