Inammissibilità del Ricorso: Quando un Appello in Cassazione Viene Respinto
La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito i severi requisiti di ammissibilità per i ricorsi, offrendo importanti chiarimenti sulle nuove norme procedurali e sulla necessità di formulare motivi specifici e non generici. L’ordinanza in esame affronta l’inammissibilità del ricorso di un imputato condannato per tentato furto, mettendo in luce come la Riforma Cartabia abbia consolidato principi volti a garantire l’efficienza della giustizia.
I Fatti del Processo
Il caso trae origine dalla condanna di un individuo per il reato di tentato furto pluriaggravato, pronunciata in primo grado dal Tribunale di Roma e successivamente confermata dalla Corte d’Appello della stessa città. L’imputato, non rassegnato alla decisione, ha proposto ricorso per cassazione, affidando la sua difesa a tre distinti motivi.
I Motivi del Ricorso dell’Imputato
La difesa ha articolato il ricorso su tre principali argomentazioni, ciascuna mirata a scardinare la sentenza di condanna:
La Questione di Legittimità Costituzionale (Riforma Cartabia)
Il primo motivo sollevava una questione di legittimità costituzionale riguardo all’articolo 581, commi 1-ter e 1-quater, del codice di procedura penale, come modificato dalla Riforma Cartabia (D.Lgs. 150/2022). Secondo il ricorrente, i nuovi requisiti formali per l’impugnazione (come il deposito della dichiarazione di domicilio e il mandato specifico) violerebbero il diritto di difesa (art. 24 Cost.), la presunzione di non colpevolezza (art. 27 Cost.) e il giusto processo (art. 111 Cost.).
Lo Stato di Necessità e la Tenuità del Danno
Con il secondo e terzo motivo, il ricorrente lamentava il mancato riconoscimento di due importanti istituti giuridici: l’esimente dello stato di necessità e la circostanza attenuante della speciale tenuità del danno. La difesa sosteneva che tali elementi, se correttamente valutati, avrebbero dovuto portare a una conclusione diversa del processo.
La Decisione della Corte di Cassazione: L’Inammissibilità del Ricorso
La Suprema Corte ha respinto in toto le argomentazioni della difesa, dichiarando l’inammissibilità del ricorso per tutte le ragioni addotte. La decisione si fonda su una valutazione rigorosa sia degli aspetti formali che di quelli sostanziali dei motivi presentati.
Requisiti Formali e Riforma Cartabia: Nessuna Violazione della Costituzione
Sul primo punto, la Corte ha giudicato la questione di legittimità costituzionale “manifestamente infondata”. Richiamando un proprio precedente consolidato (Sez. 6, n. 3365/2023), ha chiarito che le nuove disposizioni non limitano il diritto di impugnazione personale dell’imputato, ma si limitano a regolare le modalità con cui il difensore può esercitare tale facoltà. Questi requisiti, pertanto, non violano i principi costituzionali invocati, ma mirano a razionalizzare l’accesso alla giustizia.
La Genericità come Causa di Inammissibilità del Ricorso
Per quanto riguarda gli altri due motivi, la Corte li ha ritenuti inammissibili a causa della loro genericità. Il ricorso si limitava a prospettare deduzioni “generiche e prive delle ragioni di diritto e dei dati di fatto” a sostegno delle richieste. Inoltre, le argomentazioni sulla tenuità del danno erano state considerate meramente riproduttive di censure già esaminate e motivatamente respinte dal giudice di merito, il quale aveva specificato che il furto non poteva essere considerato “di poco valore”.
Le Motivazioni della Corte
Le motivazioni della Corte di Cassazione evidenziano un principio cardine del nostro sistema processuale: il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare i fatti, ma un controllo di legittimità sulla corretta applicazione della legge. L’inammissibilità del ricorso scatta quando i motivi non sono specifici, pertinenti e legalmente fondati. In questo caso, il ricorrente non è riuscito a dimostrare un vizio di violazione di legge, ma ha tentato, attraverso argomentazioni vaghe, di ottenere un nuovo esame del merito della vicenda, attività preclusa in sede di legittimità. La Corte ha inoltre sottolineato che anche una memoria difensiva depositata tardivamente contribuisce all’inammissibilità, rafforzando l’importanza del rispetto dei termini processuali.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia
Questa ordinanza offre due importanti lezioni pratiche. In primo luogo, consolida l’orientamento giurisprudenziale sulla piena legittimità dei nuovi requisiti formali per le impugnazioni introdotti dalla Riforma Cartabia, confermando che non ostacolano il diritto di difesa ma lo incanalano in percorsi procedurali definiti. In secondo luogo, ribadisce con forza che la genericità e la ripetitività dei motivi sono causa certa di inammissibilità del ricorso. Per gli avvocati, ciò si traduce nella necessità di redigere atti di impugnazione estremamente rigorosi, dettagliati e giuridicamente solidi, evitando di riproporre questioni già decise senza addurre nuovi e specifici profili di illegittimità.
Le nuove regole per l’impugnazione introdotte dalla Riforma Cartabia sono incostituzionali?
No. Secondo la Corte di Cassazione, le disposizioni dell’art. 581, commi 1-ter e 1-quater c.p.p., non limitano il diritto di impugnazione ma ne regolano le modalità di esercizio da parte del difensore, pertanto non sono in contrasto con gli articoli 24, 27 e 111 della Costituzione.
Perché un motivo di ricorso basato sullo ‘stato di necessità’ può essere dichiarato inammissibile?
Un motivo di ricorso su tale punto viene dichiarato inammissibile se, come nel caso di specie, è formulato con deduzioni generiche e non è supportato dalle necessarie ragioni di diritto e dai dati di fatto che lo potrebbero sostenere.
Cosa succede quando un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Quando il ricorso è dichiarato inammissibile, la sentenza impugnata diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 3.000 euro.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 8687 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 8687 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 15/01/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME COGNOME nato a SANTIAGO DEL CILE( CILE) il 23/10/1991
avverso la sentenza del 17/05/2024 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
OSSERVA
Rilevato che NOME COGNOME COGNOME ricorre avverso la sentenza della Corte di appello di Roma, che ha confermato la sentenza del 14 agosto 2023 del Tribunale di Roma con cui egli è stato condannato per il reato di tentato furto pluriaggravato e l’ha condannato alla pena ritenuta di giustizia;
Considerato che il primo motivo del ricorso dell’imputato – con il quale il ricorrente chiede che sia sollevata questione di legittimità costituzionale dell’art. 581 commi 1-ter e quater cod. proc. pen. – è inammissibile perchè manifestamente infondato.
Come già affermato da questa Corte regolatrice,
E’ manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dei commi 1-ter e 1-quater dell’art. 581, cod. proc. pen., introdotti dall’art. 33 d.lgs. 10 otto 2022, n. 150, per contrasto con gli artt. 24, 27 e 111 Cost., in quanto tali disposizioni, laddove richiedono che unitamente all’atto di impugnazione siano depositati, a pena di inammissibilità, la dichiarazione o l’elezione di domicilio e, quando si sia proceduto in assenza dell’imputato, lo specifico mandato ad impugnare rilasciato successivamente alla sentenza, non comportano alcuna limitazione all’esercizio del potere di impugnazione spettante personalmente all’imputato, ma solo regolano le modalità di esercizio della concorrente ed accessoria facoltà riconosciuta al suo difensore, sicché essi non collidono né con il principio della inviolabilità del diritto difesa, né con la presunzione di non colpevolezza operante fino alla definitività della condanna, né con il diritto ad impugnare le sentenze con il ricorso per cassazione per il vizio di violazione di legge. costituisce questione irrilevante stante l’inammissibil del ricorso a prescindere dal rispetto dei requisiti formali (cfr., da ultimo, Sez. 6, 3365 del 20/12/2023, dep. 2024, COGNOME, Rv. 285900).
Rilevato che il secondo motivo del ricorso dell’imputato – con il quale il ricorrente si duole del mancato riconoscimento dell’esimente dello stato di necessità – è inammissibile in quanto prospetta deduzioni generiche e prive delle ragioni di diritto e dei dati di fatto che sorreggono le richieste difensive;
Considerato che il terzo motivo del ricorso dell’imputato – con cui il ricorrente lamenta il mancato riconoscimento della circostanza attenuante della speciale tenuità del danno – è anch’esso inammissibile, formulato con asserzioni generiche e riproduttive di profili di censura già adeguatamente vagliati e disattesi dal giudice d merito, il quale ha specificato che il furto perpetrato non può considerarsi di poco valore (si veda, in particolare, pagina 3 della sentenza impugnata);
4.1. letta la memoria difensiva depositata dall’imputato, depositata tardivamente e per questo inammissibile, oltre che reiterativa del ricorso;
Ritenuto, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 15 gennaio 2025
Il Consigliere estensore
Il Prlsidente