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Inammissibilità del ricorso e la Riforma Cartabia

Un soggetto condannato per tentato furto pluriaggravato presenta ricorso in Cassazione. La Corte dichiara l’inammissibilità del ricorso, ritenendo manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale sulle nuove norme procedurali (Riforma Cartabia) e giudicando generici e ripetitivi gli altri motivi di appello, come lo stato di necessità e la speciale tenuità del danno. La decisione sottolinea l’importanza del rigore formale e della specificità nella redazione degli atti di impugnazione.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso: Quando un Appello in Cassazione Viene Respinto

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito i severi requisiti di ammissibilità per i ricorsi, offrendo importanti chiarimenti sulle nuove norme procedurali e sulla necessità di formulare motivi specifici e non generici. L’ordinanza in esame affronta l’inammissibilità del ricorso di un imputato condannato per tentato furto, mettendo in luce come la Riforma Cartabia abbia consolidato principi volti a garantire l’efficienza della giustizia.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine dalla condanna di un individuo per il reato di tentato furto pluriaggravato, pronunciata in primo grado dal Tribunale di Roma e successivamente confermata dalla Corte d’Appello della stessa città. L’imputato, non rassegnato alla decisione, ha proposto ricorso per cassazione, affidando la sua difesa a tre distinti motivi.

I Motivi del Ricorso dell’Imputato

La difesa ha articolato il ricorso su tre principali argomentazioni, ciascuna mirata a scardinare la sentenza di condanna:

La Questione di Legittimità Costituzionale (Riforma Cartabia)

Il primo motivo sollevava una questione di legittimità costituzionale riguardo all’articolo 581, commi 1-ter e 1-quater, del codice di procedura penale, come modificato dalla Riforma Cartabia (D.Lgs. 150/2022). Secondo il ricorrente, i nuovi requisiti formali per l’impugnazione (come il deposito della dichiarazione di domicilio e il mandato specifico) violerebbero il diritto di difesa (art. 24 Cost.), la presunzione di non colpevolezza (art. 27 Cost.) e il giusto processo (art. 111 Cost.).

Lo Stato di Necessità e la Tenuità del Danno

Con il secondo e terzo motivo, il ricorrente lamentava il mancato riconoscimento di due importanti istituti giuridici: l’esimente dello stato di necessità e la circostanza attenuante della speciale tenuità del danno. La difesa sosteneva che tali elementi, se correttamente valutati, avrebbero dovuto portare a una conclusione diversa del processo.

La Decisione della Corte di Cassazione: L’Inammissibilità del Ricorso

La Suprema Corte ha respinto in toto le argomentazioni della difesa, dichiarando l’inammissibilità del ricorso per tutte le ragioni addotte. La decisione si fonda su una valutazione rigorosa sia degli aspetti formali che di quelli sostanziali dei motivi presentati.

Requisiti Formali e Riforma Cartabia: Nessuna Violazione della Costituzione

Sul primo punto, la Corte ha giudicato la questione di legittimità costituzionale “manifestamente infondata”. Richiamando un proprio precedente consolidato (Sez. 6, n. 3365/2023), ha chiarito che le nuove disposizioni non limitano il diritto di impugnazione personale dell’imputato, ma si limitano a regolare le modalità con cui il difensore può esercitare tale facoltà. Questi requisiti, pertanto, non violano i principi costituzionali invocati, ma mirano a razionalizzare l’accesso alla giustizia.

La Genericità come Causa di Inammissibilità del Ricorso

Per quanto riguarda gli altri due motivi, la Corte li ha ritenuti inammissibili a causa della loro genericità. Il ricorso si limitava a prospettare deduzioni “generiche e prive delle ragioni di diritto e dei dati di fatto” a sostegno delle richieste. Inoltre, le argomentazioni sulla tenuità del danno erano state considerate meramente riproduttive di censure già esaminate e motivatamente respinte dal giudice di merito, il quale aveva specificato che il furto non poteva essere considerato “di poco valore”.

Le Motivazioni della Corte

Le motivazioni della Corte di Cassazione evidenziano un principio cardine del nostro sistema processuale: il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare i fatti, ma un controllo di legittimità sulla corretta applicazione della legge. L’inammissibilità del ricorso scatta quando i motivi non sono specifici, pertinenti e legalmente fondati. In questo caso, il ricorrente non è riuscito a dimostrare un vizio di violazione di legge, ma ha tentato, attraverso argomentazioni vaghe, di ottenere un nuovo esame del merito della vicenda, attività preclusa in sede di legittimità. La Corte ha inoltre sottolineato che anche una memoria difensiva depositata tardivamente contribuisce all’inammissibilità, rafforzando l’importanza del rispetto dei termini processuali.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza offre due importanti lezioni pratiche. In primo luogo, consolida l’orientamento giurisprudenziale sulla piena legittimità dei nuovi requisiti formali per le impugnazioni introdotti dalla Riforma Cartabia, confermando che non ostacolano il diritto di difesa ma lo incanalano in percorsi procedurali definiti. In secondo luogo, ribadisce con forza che la genericità e la ripetitività dei motivi sono causa certa di inammissibilità del ricorso. Per gli avvocati, ciò si traduce nella necessità di redigere atti di impugnazione estremamente rigorosi, dettagliati e giuridicamente solidi, evitando di riproporre questioni già decise senza addurre nuovi e specifici profili di illegittimità.

Le nuove regole per l’impugnazione introdotte dalla Riforma Cartabia sono incostituzionali?
No. Secondo la Corte di Cassazione, le disposizioni dell’art. 581, commi 1-ter e 1-quater c.p.p., non limitano il diritto di impugnazione ma ne regolano le modalità di esercizio da parte del difensore, pertanto non sono in contrasto con gli articoli 24, 27 e 111 della Costituzione.

Perché un motivo di ricorso basato sullo ‘stato di necessità’ può essere dichiarato inammissibile?
Un motivo di ricorso su tale punto viene dichiarato inammissibile se, come nel caso di specie, è formulato con deduzioni generiche e non è supportato dalle necessarie ragioni di diritto e dai dati di fatto che lo potrebbero sostenere.

Cosa succede quando un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Quando il ricorso è dichiarato inammissibile, la sentenza impugnata diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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