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Inammissibilità del ricorso: Cassazione su specificità

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato da due imputati contro una sentenza di condanna della Corte d’Appello. La decisione si fonda sulla manifesta carenza di specificità dei motivi di ricorso, ritenuti generici, ripetitivi e tesi a una non consentita rivalutazione dei fatti. A causa della inammissibilità del ricorso, gli appellanti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 9 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso: Quando un Appello in Cassazione è Inefficace

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: l’inammissibilità del ricorso come conseguenza della sua genericità. Questa pronuncia offre spunti cruciali per comprendere i limiti del giudizio di legittimità e l’importanza di redigere atti di impugnazione che rispettino i rigorosi requisiti di legge. Il caso in esame vedeva due persone ricorrere contro una sentenza di condanna della Corte d’Appello, ma il loro tentativo si è scontrato con le ferree regole procedurali che governano l’accesso alla Suprema Corte.

I Fatti del Processo

Due soggetti, condannati in secondo grado dalla Corte d’Appello di Palermo, decidevano di presentare ricorso per Cassazione. Le loro doglianze si concentravano su due punti principali: la qualificazione giuridica dei fatti e l’accertamento della loro responsabilità penale, inclusa la contestazione di una specifica aggravante prevista dall’articolo 416-bis.1 del codice penale. In sostanza, i ricorrenti chiedevano alla Suprema Corte di rivedere la valutazione compiuta dai giudici di merito.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 6 marzo 2024, ha troncato sul nascere le speranze dei ricorrenti, dichiarando entrambi i ricorsi inammissibili. La conseguenza di tale decisione non è stata solo la conferma definitiva della condanna, ma anche l’obbligo per i ricorrenti di pagare le spese processuali e una somma di tremila euro ciascuno in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: la Scure sull’Inammissibilità del Ricorso

La Corte ha basato la sua decisione su argomentazioni nette e consolidate, incentrate sulla violazione dell’articolo 581 del codice di procedura penale. I motivi di ricorso sono stati giudicati inadeguati per diverse ragioni concorrenti:

1. Mancanza di Specificità Concreta: I ricorsi erano privi di specificità, formulati in maniera generica e indeterminata. Non indicavano con la dovuta precisione quali parti della motivazione della sentenza d’appello fossero errate e per quali ragioni di diritto.
2. Carattere Reiterativo: Le argomentazioni presentate erano una mera ripetizione di quelle già esposte e respinte nei gradi di merito, senza un reale confronto critico con le logiche e non censurabili motivazioni della Corte d’Appello.
3. Tentativo di Rivalutazione dei Fatti: I ricorrenti, di fatto, non lamentavano un errore di diritto, ma chiedevano una nuova e diversa valutazione delle prove. Questa attività, tuttavia, è estranea al giudizio di legittimità. La Cassazione non è un “terzo grado” di merito dove si può ricostruire la vicenda in modo alternativo, ma un organo che valuta la corretta applicazione della legge da parte dei giudici precedenti.

La Suprema Corte ha sottolineato che i giudici d’appello avevano, al contrario, ampiamente e correttamente motivato la loro decisione, sia sulla ricostruzione del fatto che sulla sussistenza dell’aggravante contestata. Di fronte a una motivazione completa e coerente, un ricorso generico, che non individua vizi logici o giuridici specifici, è destinato all’inammissibilità del ricorso.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza è un monito importante per tutti gli operatori del diritto. Dimostra che l’accesso alla Corte di Cassazione non è automatico ma è subordinato al rispetto di requisiti formali e sostanziali molto stringenti. Proporre un ricorso generico o che si limita a riproporre le stesse tesi già bocciate, senza un’analisi critica della sentenza impugnata, non solo è inutile, ma è anche controproducente. Comporta infatti la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria, rendendo definitiva la sentenza di condanna e aggravando la posizione dell’imputato. La decisione riafferma con forza la funzione nomofilattica della Cassazione, custode della corretta interpretazione della legge, e non giudice dei fatti.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché mancava dei requisiti di specificità richiesti dalla legge (art. 581 cod. proc. pen.). Era generico, si limitava a ripetere argomenti già respinti e non si confrontava criticamente con le motivazioni della sentenza impugnata.

La Corte di Cassazione può riesaminare le prove di un processo?
No, sulla base di questa ordinanza, la Corte di Cassazione non può effettuare una rivalutazione delle fonti probatorie o una ricostruzione alternativa dei fatti. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione, non agire come un terzo grado di giudizio sul merito.

Quali sono le conseguenze per chi presenta un ricorso inammissibile?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro (in questo caso, tremila euro) a favore della Cassa delle ammende. Inoltre, la sentenza impugnata diventa definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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