LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Inammissibilità del ricorso: Cassazione conferma condanna

Un’ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce le conseguenze dell’inammissibilità del ricorso. Il ricorrente, dopo una parziale riforma della pena in appello tramite concordato, ha presentato un ricorso in cassazione ritenuto inammissibile. La Suprema Corte ha quindi confermato la condanna, aggiungendo il pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, sottolineando i profili di colpa nell’impugnazione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità del Ricorso: Quando l’Appello in Cassazione non Supera il Vaglio

L’ordinanza in esame, emessa dalla Corte di Cassazione, offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione di un’impugnazione priva dei presupposti di legge. Il caso riguarda l’inammissibilità del ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte di appello, che aveva già parzialmente riformato una precedente condanna. Analizzare questa decisione ci permette di comprendere meglio i meccanismi procedurali e i rischi connessi a un’impugnazione infondata.

I Fatti di Causa: Dal Tribunale alla Corte di Appello

Il percorso giudiziario ha inizio con una sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Milano per reati contro il patrimonio, in particolare per concorso in rapina (artt. 110-628 c.p.) e furto in abitazione (artt. 110-624-bis c.p.), unificati dal vincolo della continuazione (art. 81 c.p.).
Successivamente, la Corte di appello di Milano, accogliendo un concordato tra le parti, aveva parzialmente riformato la sentenza di primo grado. La riforma non aveva toccato l’affermazione di responsabilità, ma si era limitata a rideterminare la pena, confermando nel resto la decisione del Tribunale. Questo passaggio è cruciale, poiché evidenzia che la pena era già stata oggetto di un accordo tra accusa e difesa, avallato dal giudice di secondo grado.

Il Ricorso in Cassazione e le sue Conseguenze

Nonostante l’accordo raggiunto in appello, l’imputato ha deciso di presentare un ulteriore ricorso alla Corte di Cassazione, lamentando un unico motivo: l’omessa valutazione di alcuni elementi da parte della Corte territoriale. La Suprema Corte, tuttavia, dopo aver analizzato gli atti, ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso. Questo esito non entra nel merito della questione sollevata, ma si ferma a un livello precedente, constatando che l’impugnazione non possedeva i requisiti minimi per poter essere esaminata.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione, seguendo una procedura snella de plano (senza udienza pubblica), ha ritenuto il ricorso manifestamente infondato o comunque privo dei presupposti specifici richiesti dalla legge per l’accesso al giudizio di legittimità. La decisione di dichiarare l’inammissibilità si fonda sulla constatazione che il motivo di ricorso non era idoneo a scalfire la logicità e la correttezza giuridica della sentenza impugnata. La conseguenza diretta di tale declaratoria, come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale e ribadito dalla giurisprudenza costituzionale (Corte Cost. n. 186/2000), è la condanna del ricorrente. Questa non si limita al solo pagamento delle spese processuali, ma include anche il versamento di una somma di denaro, liquidata in via equitativa, a favore della Cassa delle ammende. Tale sanzione pecuniaria è giustificata dalla ‘colpa’ del ricorrente nell’aver attivato inutilmente il complesso meccanismo del giudizio di cassazione con un’impugnazione palesemente destinata al fallimento.

Le Conclusioni

La decisione in commento ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento processuale: il ricorso per cassazione non è uno strumento per tentare una terza valutazione del merito dei fatti, ma un rimedio straordinario volto a correggere errori di diritto. Quando un ricorso viene proposto senza validi argomenti giuridici, la sua inammissibilità comporta conseguenze economiche significative per il proponente. L’ordinanza serve quindi da monito: le impugnazioni devono essere ponderate attentamente, poiché un ricorso temerario non solo non porta al risultato sperato, ma si traduce in un’ulteriore sanzione economica, confermando la definitività della condanna subita nei precedenti gradi di giudizio.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
In base al provvedimento, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma pecuniaria (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

Per quali reati era stato condannato l’imputato?
L’imputato era stato condannato per i reati di rapina e furto in abitazione, commessi in concorso con altre persone e legati dal vincolo della continuazione, ai sensi degli artt. 81-110-628 e 110-624-bis del codice penale.

La Corte di appello aveva modificato la sentenza di primo grado?
Sì, la Corte di appello aveva parzialmente riformato la sentenza di primo grado, rideterminando la pena in accoglimento di un accordo (concordato) tra le parti e confermando tutte le altre statuizioni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati