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Inammissibilità Appello: Quando i Motivi sono Generici

La Corte di Cassazione dichiara l’inammissibilità di un appello per la sua genericità. La sentenza sottolinea che non è sufficiente riproporre le proprie tesi difensive, ma è necessaria una critica specifica e argomentata delle motivazioni della decisione impugnata. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 11 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Appello: La Cassazione Ribadisce i Requisiti di Specificità

Presentare un appello è un diritto fondamentale nel nostro sistema giudiziario, ma deve essere esercitato secondo regole precise. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ci ricorda un principio cruciale: la necessità di formulare motivi di appello specifici e non generici. L’inammissibilità appello è una sanzione processuale severa che impedisce al giudice di esaminare il caso nel merito. Analizziamo questa decisione per comprendere perché la mera riproposizione delle proprie tesi non è sufficiente.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dalla condanna in primo grado di un imputato per il reato previsto dall’art. 336 del codice penale (violenza o minaccia a un pubblico ufficiale). L’imputato decideva di appellare la sentenza, lamentando due specifici aspetti: il mancato riconoscimento di un’ipotesi di reato meno grave e il diniego delle attenuanti generiche.

Tuttavia, la Corte d’Appello dichiarava l’impugnazione inammissibile per ‘aspecificità dei motivi’, ai sensi degli articoli 581 e 591 del codice di procedura penale. Secondo i giudici di secondo grado, l’atto di appello non conteneva una critica puntuale e argomentata contro la decisione del primo giudice, limitandosi a enunciare le richieste senza un adeguato supporto critico. L’imputato, non condividendo tale valutazione, proponeva ricorso per Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, confermando la decisione della Corte d’Appello. Il ricorso è stato giudicato ‘manifestamente infondato’. I giudici di legittimità hanno ribadito che l’appello non può essere una semplice riproposizione delle tesi difensive già esposte in primo grado. Deve, al contrario, contenere una critica strutturata e puntuale delle ragioni di fatto e di diritto che sorreggono la sentenza impugnata.

Inammissibilità Appello: le motivazioni della Corte

Il cuore della decisione risiede nel principio, già affermato dalle Sezioni Unite con la celebre sentenza ‘Galtelli’ (n. 8825/2016), secondo cui l’appello è inammissibile quando non risultano ‘esplicitamente enunciati e argomentati i rilievi critici rispetto alle ragioni di fatto o di diritto poste a fondamento della decisione impugnata’. Questo onere di specificità deve essere ‘direttamente proporzionale alla specificità’ delle motivazioni della sentenza di primo grado. Più una sentenza è ben motivata, più l’appello deve essere dettagliato nel criticarla.

Nel caso specifico, la Cassazione ha osservato che l’appellante si era limitato a riproporre la propria tesi difensiva (ad esempio, sostenendo la natura ‘necessitata’ del suo comportamento o contestando il rilievo dato ai precedenti penali per negare le attenuanti generiche) senza però confrontarsi criticamente con le argomentazioni del primo giudice. Mancava, in altre parole, un dialogo critico con la sentenza, che è l’essenza stessa del giudizio di appello. Per questo motivo, la Corte d’Appello aveva correttamente dichiarato l’inammissibilità appello.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica. Chi intende impugnare una sentenza penale deve essere consapevole che l’atto di appello non è un’occasione per un ‘secondo tempo’ del processo in cui ripetere le stesse argomentazioni. È, invece, un giudizio di revisione critica della prima decisione. Pertanto, è fondamentale che i motivi di appello siano redatti con la massima cura, analizzando punto per punto le motivazioni del giudice di primo grado e spiegando in modo chiaro e argomentato perché tali motivazioni sarebbero errate. Un appello generico o ripetitivo non solo è destinato al fallimento, ma comporta anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, rendendo definitiva la condanna senza neppure un esame nel merito.

Quando un appello è considerato inammissibile per genericità dei motivi?
Un appello è considerato inammissibile quando non enuncia e non argomenta in modo esplicito le critiche alle ragioni di fatto o di diritto su cui si fonda la sentenza impugnata, ma si limita a riproporre una tesi difensiva alternativa.

È sufficiente elencare i punti di disaccordo con la sentenza di primo grado per un appello valido?
No, non è sufficiente. L’atto di appello deve contenere una critica puntuale e specifica delle argomentazioni della sentenza, in misura proporzionale alla specificità delle motivazioni della decisione stessa. Deve instaurare un vero e proprio dialogo critico con la sentenza impugnata.

Quali sono le conseguenze di un appello dichiarato inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta che l’appello non venga esaminato nel merito. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una somma in favore della Cassa delle ammende. La sentenza impugnata diventa così definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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