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Inammissibilità appello per motivi generici: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di inammissibilità di un appello presentato da due imputati condannati per furto aggravato. La Corte ha stabilito che l’eccezione sulla mancanza di una valida querela è stata sollevata tardivamente, solo in sede di legittimità. Inoltre, ha ribadito il principio secondo cui l’atto di appello deve contenere una critica specifica e argomentata della sentenza impugnata, non potendosi limitare a contestazioni generiche. La mancanza di tale specificità porta inevitabilmente all’inammissibilità dell’appello.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Inammissibilità Appello: Quando i Motivi Sono Troppo Generici?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8570 del 2025, torna a pronunciarsi su un tema cruciale della procedura penale: l’inammissibilità dell’appello per genericità dei motivi. La decisione offre importanti chiarimenti sui requisiti formali e sostanziali che un atto di impugnazione deve possedere per superare il vaglio di ammissibilità, sottolineando la necessità di una critica puntuale e argomentata della sentenza di primo grado. Il caso in esame riguardava due imputati condannati per furto aggravato che hanno visto il loro appello respinto prima dalla Corte d’Appello e poi, in via definitiva, dalla Cassazione.

I Fatti del Processo

Due soggetti venivano condannati in primo grado dal Tribunale di Rieti per concorso in furto aggravato di elettrodomestici all’interno di un esercizio commerciale. Avverso tale decisione, la difesa proponeva appello, che la Corte d’Appello di Roma dichiarava inammissibile per la genericità dei motivi.

Gli imputati, tramite il loro difensore, ricorrevano quindi in Cassazione, sollevando due questioni principali:
1. Improcedibilità del reato: sostenevano la mancanza di una valida querela, in quanto presentata da un semplice dipendente dell’esercizio commerciale, a loro dire privo di legittimazione attiva, soprattutto alla luce delle novità introdotte dalla Riforma Cartabia.
2. Nullità della sentenza d’appello: lamentavano l’erronea declaratoria di inammissibilità del gravame, ritenendo che i motivi proposti non fossero generici ma specifici.

L’inammissibilità dell’appello secondo la Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato entrambi i ricorsi inammissibili, fornendo un’analisi dettagliata delle ragioni procedurali che hanno precluso l’esame nel merito delle questioni sollevate.

La Questione Tardiva della Querela

Sul primo punto, la Cassazione ha osservato che l’eccezione relativa al difetto di legittimazione del querelante era stata sollevata per la prima volta in sede di legittimità. Sebbene la questione di procedibilità possa essere rilevata anche d’ufficio, in questo specifico caso gli imputati avrebbero dovuto presentarla con l’atto di appello, essendo questo stato depositato dopo l’entrata in vigore delle nuove norme. La sua proposizione tardiva dinanzi alla Cassazione ne ha determinato l’inammissibilità. Inoltre, la Corte ha specificato che una tale verifica avrebbe richiesto un accertamento di fatto (sulle mansioni e poteri del dipendente querelante), attività preclusa al giudice di legittimità.

La Genericità dei Motivi d’Appello

Il cuore della decisione risiede nel secondo motivo. La Cassazione ha pienamente condiviso la valutazione della Corte d’Appello, ribadendo un principio consolidato, anche a seguito delle riforme legislative: l’appello non è un nuovo giudizio, ma un controllo critico sulla decisione impugnata. Per essere ammissibile, l’atto di impugnazione deve contenere una critica specifica delle argomentazioni del primo giudice, evidenziandone lacune o vizi logici.

Non è sufficiente, quindi, limitarsi a una riproposizione di tesi difensive già esposte o a una generica contestazione sulla ricostruzione dei fatti. L’appellante ha l’onere di confrontarsi direttamente con la motivazione della sentenza, indicando in modo puntuale le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che la rendono errata. Nel caso di specie, i ricorrenti si erano limitati a un’esposizione teorica di principi, senza articolare una critica mirata alle fonti di prova e al percorso logico-giuridico seguito dal Tribunale.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della sentenza impugnata, secondo la Cassazione, ha superato il vaglio di legittimità proprio perché ha correttamente applicato i principi giurisprudenziali sull’inammissibilità dell’appello. La giurisprudenza, anche delle Sezioni Unite, è costante nel richiedere che i motivi di appello posseggano una “determinatezza estrinseca”, ovvero una relazione critica e specifica con le ragioni della decisione impugnata. Un atto di appello che si traduce in contestazioni generiche o in una ricostruzione alternativa dei fatti, senza indicare le prove a sostegno e senza criticare la valutazione del primo giudice, è considerato meramente apparente e, come tale, inammissibile. La riforma dell’art. 581 cod. proc. pen. ha recepito questi approdi, rafforzando la natura dell’appello come giudizio di controllo e non come un’occasione per un riesame completo del merito.

Conclusioni

La sentenza in commento rappresenta un monito fondamentale per gli operatori del diritto. La redazione di un atto di appello richiede un’analisi meticolosa e una critica puntuale della sentenza di primo grado. Le impugnazioni basate su motivi generici, dilatori o non specificamente correlati alla motivazione del provvedimento impugnato sono destinate a essere dichiarate inammissibili. Questa decisione riafferma l’importanza del rigore processuale come garanzia di efficienza e certezza del diritto, sanzionando con l’inammissibilità e la condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria i ricorsi che non rispettano tali requisiti essenziali.

Quando un motivo d’appello è considerato generico e causa di inammissibilità?
Un motivo d’appello è considerato generico quando non si confronta specificamente con la motivazione della sentenza impugnata, ma si limita a una critica astratta o a una ricostruzione alternativa dei fatti senza indicare le fonti di prova e senza evidenziare vizi logici o errori di diritto nel ragionamento del primo giudice.

È possibile sollevare per la prima volta in Cassazione una questione sulla validità della querela?
No. Secondo la sentenza, se l’imputato aveva la possibilità di sollevare l’eccezione di improcedibilità (in questo caso, per difetto di legittimazione del querelante) con l’atto di appello, non può farlo per la prima volta in sede di ricorso per cassazione, poiché tale eccezione risulterebbe tardiva.

Qual è la conseguenza dell’inammissibilità del ricorso per cassazione?
La declaratoria di inammissibilità del ricorso comporta, per legge, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali. Inoltre, se l’inammissibilità è dovuta a colpa del ricorrente (come nel caso di motivi manifestamente infondati), viene disposta anche la condanna al pagamento di una somma in favore della cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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