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Impugnazione inammissibile: analisi della Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato un’impugnazione inammissibile, confermando la decisione della Corte d’Appello. I motivi del ricorso, relativi a un presunto legittimo impedimento, alla responsabilità dell’imputato e alla mancata concessione delle attenuanti generiche, sono stati respinti. La Corte ha chiarito che un ricovero programmato non costituisce impedimento assoluto e che i motivi basati su riesami di fatto o su decisioni discrezionali ben motivate, come quella sulle attenuanti basata sui precedenti penali, non possono essere accolti in sede di legittimità.

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Pubblicato il 20 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Impugnazione Inammissibile: Quando il Ricorso in Cassazione non Supera il Vaglio

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come un’impugnazione inammissibile possa essere rapidamente definita dalla Corte di Cassazione quando i motivi addotti sono generici, fattuali o manifestamente infondati. Comprendere i limiti del giudizio di legittimità è fondamentale per strutturare un ricorso efficace. Analizziamo insieme la decisione della Suprema Corte per trarne utili insegnamenti pratici.

I Fatti del Caso

Un imputato, a seguito di una condanna confermata in secondo grado dalla Corte d’Appello di Trieste, proponeva ricorso per Cassazione affidandosi a tre distinti motivi. In primo luogo, lamentava il rigetto della sua richiesta di rinvio per legittimo impedimento, dovuta a un ricovero ospedaliero programmato. In secondo luogo, contestava la sua responsabilità penale, cercando di rimettere in discussione l’accertamento dei fatti svolto nei gradi di merito. Infine, si doleva della mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con l’ordinanza in commento, ha dichiarato il ricorso interamente inammissibile. Di conseguenza, ha condannato il ricorrente non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista proprio per i casi di ricorsi inammissibili.

Le Motivazioni: Analisi dell’Impugnazione Inammissibile

La Corte ha smontato punto per punto i motivi del ricorso, evidenziando le ragioni della loro inammissibilità o manifesta infondatezza.

Il Legittimo Impedimento non Assoluto

Il primo motivo è stato giudicato generico e infondato. La Corte ha sottolineato che la Corte d’Appello aveva correttamente respinto la richiesta di rinvio. Né il certificato medico né la documentazione successiva dimostravano un’impossibilità assoluta e attuale a comparire. Trattandosi di un ricovero programmato e non di un’emergenza imprevedibile, non si configurava quel carattere di assolutezza che la legge richiede per giustificare il rinvio di un’udienza. Questo punto ribadisce un principio consolidato: non ogni impedimento è ‘legittimo’ ai fini processuali.

L’inammissibilità dei Motivi di Fatto

Il secondo motivo, relativo alla responsabilità, è stato liquidato come inammissibile perché ‘interamente articolato in fatto’. La Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono riaprire le discussioni sulle prove e sulla ricostruzione degli eventi. Il suo ruolo è quello di giudice della legittimità, ovvero di verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione, non di riesaminare il merito della vicenda. Un motivo che chiede alla Suprema Corte di fare una nuova valutazione dei fatti è, per sua natura, un’impugnazione inammissibile.

La Valutazione Discrezionale delle Circostanze Attenuanti

Anche il terzo motivo è stato ritenuto manifestamente infondato. La Corte d’Appello aveva congruamente motivato la decisione di non concedere le attenuanti generiche sulla base dei precedenti penali dell’imputato. La Cassazione ha colto l’occasione per ribadire che la valutazione sulle attenuanti è un ‘giudizio di fatto’ riservato al giudice di merito. Tale giudizio è insindacabile in sede di legittimità, a condizione che la motivazione sia logica, non contraddittoria e dia conto degli elementi (tra quelli dell’art. 133 c.p.) considerati preponderanti per la decisione, come avvenuto nel caso di specie.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un monito per chi intende adire la Corte di Cassazione. Per evitare una declaratoria di impugnazione inammissibile, è essenziale che i motivi del ricorso siano specifici, pertinenti a questioni di diritto e non tentino di sollecitare una nuova valutazione del merito. Il legittimo impedimento deve essere provato nella sua assolutezza e attualità, mentre le decisioni discrezionali del giudice, se adeguatamente motivate, sono difficilmente scalfibili in sede di legittimità. La preparazione di un ricorso efficace richiede, quindi, una profonda comprensione dei limiti e delle funzioni del giudizio di Cassazione.

Un ricovero ospedaliero programmato costituisce sempre un legittimo impedimento a partecipare all’udienza?
No. Secondo questa ordinanza, un ricovero programmato non configura necessariamente un impedimento di carattere assoluto. Per giustificare un rinvio, la documentazione prodotta deve dimostrare l’attuale e totale impossibilità dell’imputato a presenziare in aula.

È possibile chiedere alla Corte di Cassazione di riesaminare i fatti e le prove di un processo?
No. La Corte di Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Il suo compito è verificare la corretta applicazione delle norme di diritto e la logicità della motivazione, non può effettuare una nuova valutazione dei fatti. Un ricorso basato esclusivamente su questioni di fatto è dichiarato inammissibile.

Su quali basi un giudice può negare le circostanze attenuanti generiche?
Il giudice può negare la concessione delle attenuanti generiche sulla base di una valutazione discrezionale degli elementi indicati nell’art. 133 del codice penale, come i precedenti penali dell’imputato. Se la motivazione è logica e non contraddittoria, tale decisione non è sindacabile in sede di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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