LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Impugnazione ammissibile: quando è solo per Cassazione

Un comproprietario, condannato in primo grado al pagamento di un’ammenda per l’omissione di lavori su un immobile a rischio crollo, presenta ricorso in Cassazione. La Corte d’Appello, tuttavia, tratta erroneamente il caso come un appello ordinario. La Cassazione annulla la sentenza d’appello per incompetenza funzionale, chiarendo che l’unica impugnazione ammissibile contro sentenze con la sola pena dell’ammenda è il ricorso diretto in Cassazione. Annulla anche la sentenza di primo grado per carenza di motivazione sulla responsabilità effettiva del soggetto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 15 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Impugnazione Ammissibile: La Cassazione Annulla per Incompetenza Funzionale della Corte d’Appello

Una recente sentenza della Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale della procedura penale: i limiti e le corrette modalità di gravame avverso le sentenze di primo grado. Quando l’unica pena inflitta è un’ammenda, l’unica impugnazione ammissibile è il ricorso diretto per Cassazione. Un errore in questo passaggio può portare all’annullamento della sentenza d’appello per incompetenza funzionale, come avvenuto nel caso in esame.

I fatti di causa

La vicenda trae origine da una condanna emessa dal Tribunale di primo grado nei confronti di un comproprietario di un fabbricato condominiale. L’accusa era quella prevista dall’art. 677 del codice penale, ovvero l’omissione di lavori necessari a rimuovere un pericolo per la pubblica incolumità, derivante dal distacco di pietre da una scarpata sovrastante l’edificio.

Il Tribunale aveva condannato l’imputato al pagamento di un’ammenda di 400,00 euro. La responsabilità era stata individuata nel suo status di comproprietario, destinatario di un’ordinanza sindacale che imponeva l’esecuzione di opere provvisionali per scongiurare il pericolo, opere mai realizzate.

L’errore procedurale e l’impugnazione ammissibile

Contro la sentenza di primo grado, che prevedeva la sola pena dell’ammenda, il comproprietario aveva correttamente proposto ricorso per cassazione. Tuttavia, la Corte di Appello, investita del caso a seguito di un appello presentato da altri coimputati, ha erroneamente trattato anche il ricorso del comproprietario come se fosse un appello ordinario.

La Corte di Appello, applicando l’art. 580 del codice di procedura penale (che disciplina la conversione del mezzo di impugnazione), ha deciso nel merito, confermando la sentenza di primo grado. Questa decisione ha dato origine a un nuovo ricorso per cassazione, questa volta contro la sentenza della Corte di Appello, lamentando un vizio di incompetenza funzionale.

La decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. Gli Ermellini hanno stabilito che la decisione della Corte di Appello doveva essere annullata senza rinvio proprio per incompetenza funzionale. Il principio di diritto è chiaro: ai sensi dell’art. 593, comma 3, del codice di procedura penale, le sentenze che applicano la sola pena dell’ammenda sono ricorribili esclusivamente per cassazione.

Di conseguenza, la Corte d’Appello non aveva alcun potere di decidere nel merito, né di convertire il ricorso in appello. L’unico atto che avrebbe potuto compiere era qualificare l’atto come ricorso per cassazione e trasmetterlo alla Corte di legittimità.

Le motivazioni

La Cassazione non si è fermata all’annullamento della sentenza d’appello. Una volta ristabilita la propria competenza, ha proceduto a esaminare l’originario ricorso proposto contro la sentenza del Tribunale. Anche su questo punto, il ricorso è stato giudicato fondato. Secondo la Suprema Corte, la sentenza di primo grado mancava di una motivazione adeguata. Il Tribunale, infatti, si era limitato a constatare la mancata esecuzione dei lavori e lo status di comproprietario dell’imputato, senza approfondire il tema cruciale dell’effettiva identificazione dei soggetti obbligati a intervenire ai sensi dell’art. 677 c.p. Le obiezioni della difesa, che sollevavano dubbi sulla responsabilità esclusiva dell’amministratore di condominio, non avevano ricevuto adeguata risposta.

Le conclusioni

La sentenza si conclude con una duplice decisione: l’annullamento senza rinvio della sentenza della Corte di Appello per incompetenza e l’annullamento con rinvio della sentenza del Tribunale di primo grado. Il processo dovrà quindi essere celebrato nuovamente davanti a un diverso giudice di primo grado, che dovrà condurre una nuova e più approfondita istruttoria per accertare chi, concretamente, fosse il soggetto tenuto a intervenire per eliminare il pericolo. La pronuncia ribadisce l’importanza di rispettare rigorosamente le regole procedurali sull’impugnazione ammissibile, la cui violazione può invalidare un intero grado di giudizio, e sottolinea la necessità di una motivazione completa e non meramente formale per affermare la responsabilità penale.

Quando una sentenza penale di primo grado è appellabile solo in Cassazione?
Secondo la sentenza, una decisione di primo grado è appellabile esclusivamente tramite ricorso per cassazione quando applica la sola pena dell’ammenda, come previsto dall’art. 593, comma 3, del codice di procedura penale.

Cosa accade se una Corte d’Appello giudica un ricorso che doveva essere presentato in Cassazione?
La Corte d’Appello agisce in una condizione di incompetenza funzionale. La sua decisione è nulla e deve essere annullata senza rinvio dalla Corte di Cassazione, la quale poi procederà a esaminare l’originario ricorso.

Essere comproprietario di un immobile pericolante comporta automaticamente una responsabilità penale?
No. La sentenza chiarisce che non è sufficiente constatare la qualità di comproprietario e la mancata esecuzione dei lavori. È necessaria una motivazione specifica che identifichi i soggetti concretamente tenuti a intervenire, soprattutto in contesti condominiali dove potrebbe esserci la figura di un amministratore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati